Le schede anagrafiche piloti
Nazionalità |
Italiana |
Data di Nascita |
16 novembre 1892 |
Luogo di nascita |
Castel d'Ario
Mantova
(Italia) |
Morto | 11 agosto 1953 Mantova (Italia) |
Stagioni |
18 auto e moto
(1921-1922-1923-1924-1927-1928-1929-1930-1931-1932-1933-1934-1935-1936-1937-1938-1939-1940
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Corse disputate |
351 |
Gran premi vinti |
106 vittorie assolute - 76 vittorie di classe |
Giri veloci |
100 |
Primati internazionali di velocità |
5 (3 in moto, 2 in auto) |
Campione d'Italia |
7 (2 in moto, 5 in auto) |
Profilo: Dalla stampa e dagli appassionati era soprannominato Nivola e, per le sue origini, anche definito il Mantovano Volante. Nuvolari è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi piloti della storia dell'automobilismo mondiale, forse il più grande di tutti; ed è ancora oggi ricordato ed ammirato per le sue molte e speciali qualità, nonché per le sue doti umane. Gli iniziTazio Nuvolari nacque a Castel d'Ario (Mantova), quarto figlio di Arturo Nuvolari (un agricoltore benestante e noto ciclista) e della moglie Elisa Zorzi. Durante la prima guerra mondiale venne impiegato come autiere nel Servizio Automobilistico dell'Esercito e, nel 1917, sposò Carolina Perina, dopo una classica fuitina e con una cerimonia civile; rito inconsueto all'epoca, considerato quasi scandaloso. Nel 1920, all'età di 27 anni, chiese e ottenne la licenza di pilota di moto da corsa. Molte biografie riportano la notizia del rilascio di tale licenza nel 1915. L'equivoco è dovuto al fatto che i cartellini stampati nel 1915 per i piloti dal Moto Club d’Italia, vennero riutilizzati dopo la parentesi bellica, semplicemente aggiornandoli con correzione a mano. I successi in motociclettaLa sua carriera cominciò con le motociclette, e disputò la sua prima gara ufficiale il 20 giugno 1920 a Cremona, sul Circuito Internazionale Motoristico. Vinse la sua prima gara il 20 marzo 1921 a Verona. Divenne un pilota professionista e ben presto incontrò Enzo Ferrari (anch'egli pilota e non ancora fondatore della Ferrari). Nuvolari divenne rapidamente molto popolare in Italia, dove venne soprannominato "Il campionissimo delle due ruote" (lo stesso titolo che verrà più tardi assegnato a un grande del ciclismo: Fausto Coppi). Tazio Nuvolari corse una delle sue prime gare, se non la prima, con una motocicletta Fongri, poi passò all'inglese Norton, ma divenne celebre il suo binomio con la Bianchi "Freccia Celeste" di 350cc, con la quale vinse anche il titolo di Campione Italiano Assoluto, battendo moto di cilindrata ben più elevata. Il passaggio alle automobiliNuvolari iniziò a cimentarsi anche nei Gran Premi di automobilismo, e vinse la prestigiosa Targa Florio, in Sicilia. Dopodiché, decise di dedicarsi solamente alle autovetture. La sua fama crebbe ulteriormente e il famoso poeta Gabriele D'Annunzio, alla fine dell'aprile 1932, lo invitò al Vittoriale per fargli dono di una piccola tartaruga d'oro con la dedica "All'uomo più veloce, l'animale più lento", chiedendogli in cambio di vincere la "Targa Florio" che si sarebbe disputata dopo due settimane. Il pilota si mostra stupito della richiesta e risponde: -Io corro solo per questo-. Il successivo 8 maggio, Nuvolari tagliò per primo il traguardo della gara siciliana, a bordo dell'Alfa Romeo 8C-2300 della "Scuderia Ferrari". Sempre nello stesso anno, riuscì ad aggiudicarsi anche Gran Premi di Monaco, di Francia e d'Italia. Le sfortune personali (in pochi anni perse entrambi i figli diciottenni: il primogenito Giorgio a causa di una miocardite, e Alberto a causa di una nefrite) resero il pubblico ancor più appassionato nei suoi confronti. La sua determinazione lo portò, proverbialmente, a insistere nelle gare anche quando l'auto perdeva pezzi, o era in fiamme, causando diversi incidenti. L'invenzione della "sbandata controllata"A Nuvolari è attribuita l'invenzione della tecnica della sbandata controllata: egli affrontava le curve con un secco colpo di sterzo, facendo slittare le ruote posteriori verso l'esterno, quindi controsterzava e schiacciava l'acceleratore a tavoletta. In questo modo usciva di curva con la macchina già rivolta verso il rettilineo e in piena accelerazione, a velocità maggiore di chiunque altro. Enzo Ferrari raccontò che, quando per la prima volta salì come copilota su un'auto guidata da Nuvolari, alla prima curva avvertì che le ruote slittavano e credette che il mantovano avesse perso il controllo e che la vettura stesse uscendo di pista, ma con sua grande sorpresa questo non accadde; alla seconda curva avvenne lo stesso, e così alle successive, finché Ferrari comprese che Nuvolari faceva sbandare l'auto di proposito. La leggendaTanti sono stati gli episodi nella carriera sportiva di Nuvolari che ne hanno decretato l'ingresso nella leggenda. Tra i più famosi possiamo ricordare:
"Non avevo mai affrontato un pericolo così tremendo, nemmeno il giorno in cui presi fuoco a Pau" dichiarerà anni dopo ricordando l'episodio.
Tazio Nuvolari "L'inventore della sbandata controllata"Principali vittorie
Curiosità
La morteNuvolari non annunciò mai formalmente il suo ritiro, ma la sua salute andava deteriorandosi e divenne in modo crescente solitario. Nel 1952 venne colpito da un ictus che lo lasciò parzialmente paralizzato, e morì un anno più tardi, l'11 agosto, a causa di un altro ictus. Pressoché tutta la città di Mantova partecipò ai suoi funerali[che si tennero il 13 agosto 1953 e ai quali parteciparono tra le 25000 e le 55000 persone Il corteo funebre era lungo alcuni chilometri e la bara di Nuvolari fu messa su un telaio di macchina scortato da Alberto Ascari, Luigi Villoresi e Juan Manuel Fangio. Fu sepolto con gli abiti che indossava sempre scaramanticamente in corsa: un maglione giallo, pantaloni azzurri e gilet di pelle marrone. Al fianco il suo volante preferito Oltre ai tanti cittadini, ai tifosi, alla gente comune, fu presente anche Enzo Ferrari, che ebbe poi modo di dichiarare: « ...non appena mi giunse notizia della sua fine partii per Mantova. Nella fretta mi persi in un dedalo di strade sconosciute della città. Scesi di macchina, chiesi ad un negozio di stagnino la via per villa Nuvolari. Ne uscì un anziano operaio, che prima di rispondermi fece un giro intorno alla macchina, per leggere la targa. Capì, mi prese una mano e la strinse con calore. "Grazie di essere venuto" - bisbigliò commosso - "Come quello là non ne nasceranno più". » Sulla tomba di Nuvolari è incisa una frase che sembra quasi volerlo incitare a fare corse anche nell'Aldilà: Correrai Ancor più veloce per le vie del cielo. |
Nazionalità |
Italiana |
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Data di Nascita |
13 Luglio 1918 |
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Luogo di nascita |
Milano (Italia) |
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Morto | Monza il 26 Maggio 1955 (in seguito ad un incidente) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera con la Ferrari |
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Stagioni |
4 (1950-1951-1952-1953) |
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GP disputati |
27 |
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Gran premi vinti |
13 (Germania e Italia 51; Belgio, Francia, Gran Bretagna, Germania, Olanda e Italia 52; Argentina, Olanda, Belgio, Gran Bretagna e Svizzera 53) |
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Secondi posti |
4 |
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Terzi posti |
- |
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Quarti posti |
2 |
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Quinti posti |
1 |
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Sesti posti |
- |
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Titoli mondiali vinti |
2 (1952 e 1953 Ferrari) |
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Pole position |
13 (Germania e Spagna 51; Belgio, Francia, Germania, Olanda e Italia 52; Argentina, Olanda, Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia 53) |
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Risultati
nel campionato del mondo F1 con la Ferrari |
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1950 (Ferrari 125 F1) |
5° (11 punti) |
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1951 (Ferrari 125 F1 - 212 F1 - 375 F1) |
2° (25 punti(28) |
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1952 (Ferrari 166 - 375 F1 - 500 F2) |
1° (36 punti(52,5) |
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1953 (Ferrari 166 - 500 F2 - 553 F2) |
1° (34,5 punti(46,5) |
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Profilo:
Figlio di un altro grande
dell'automobilismo qual era stato Antonio, Alberto Ascari unisce il
proprio destino alla Ferrari ancor prima che inizi il campionato del
mondo di F.1, nel quale, nei primi due anni è l'Alfa Romeo a dominare
con Farina e Fangio. Ma la tenacia del Cavallino rampante ha la meglio
già dal 1952, quando Ascari si aggiudica a mani basse il mondiale,
ripetendosi l'anno successivo e diventando l'ultimo italiano a essersi
fregiato del titolo iridato.
Ferrari 500 Conquistò nella sua carriera due titoli mondiali di Formula 1, disputando 32 Gran Premi, di cui 13 vinti, con 17 podi in totale, e 14 pole position, con 25 partenze in prima fila in totale. Fu l'unico pilota al mondo in grado di rivaleggiare seriamente con Juan Manuel Fangio. Risultati completi in F1
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Nazionalità |
Italiana |
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Data di Nascita |
30 Ottobre 1906 |
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Luogo di nascita |
Torino |
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Morto | 30 Giugno 1966 a Aiguebelle,Chambéry (Francia) in un incidente stradale | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera con la Ferrari |
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Stagioni |
4 (1952-1953-1954-1955) |
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GP disputati |
20 |
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Gran premi vinti |
1 (Germania 53) |
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Secondi posti |
9 |
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Terzi posti |
3 |
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Quarti posti |
2 |
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Quinti posti |
1 |
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Sesti posti |
- |
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Titoli mondiali vinti |
1 (1950) Alfa Romeo |
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Pole position |
3 (Svizzera e Gran Bretagna 52, Argentina 54) |
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Risultati nel campionato del mondo F1 con la Ferrari |
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1952 (Ferrari 500 F2) |
2° (25 punti(28)) |
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1953 (Ferrari 500 F2) |
3° (26 punti (32)) |
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1954 (Ferrari 625 F1) |
8° (6 punti) |
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1955 (Ferrari 625 F1) |
5° (10 1/2 punti) |
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Profilo: Celeberrimo per essere stato, nel 1950, il primo campione della Formula 1 moderna, era anche noto alle cronache mondane per alcuni comportamenti, dentro e fuori i circuiti, in quegli anni considerati "eccessivi". Si ricorda, ad esempio, il vezzo di correre con un sigaro cubano fra le labbra, oltre alla sua grande passione per le donne. Suo padre Giovanni era il fondatore, con il fratello Pinin, degli "Stabilimenti Farina", una delle più antiche ed importanti carrozzerie automobilistiche dell'epoca. Morì il 30 giugno 1966 in un incidente stradale presso Aiguebelle, mentre si recava a Reims per assistere al Gran Premio di Francia. Carriera in Formula 1Farina esordisce in Formula 1 nel primo gran premio della storia del mondiale, il 3° British Grand Prix sul circuito di Silverstone, riuscendo nell'impresa di partire in pole position, marcare il giro più veloce in gara e aggiudicarsi la vittoria. Al volante di una Alfa Romeo 158 della scuderia ufficiale, la Alfa Romeo Spa, Farina precede i compagni di squadra Luigi Fagioli e Reg Parnell, in un vero trionfo per la casa automobilistica italiana. Il quarto pilota, il grande Juan Manuel Fangio, è costretto al ritiro al 62° di 70 giri. Il calendario mondiale prevedeva per il 1950 sette eventi: Farina partecipa a sei gran premi, saltando la 500 Miglia di Indianapolis (Indianapolis International Motor Sweepstakes), gara praticamente riservata ai piloti statunitensi. Oltre alla vittoria nel gran premio inaugurale, il pilota italiano riesce ad imporsi anche nel gran premio di Svizzera ed in quello d'Italia, marcando altri due giri veloci (che al tempo assegnavano 1 pt) e una pole position. Grazie alla vittoria nel gran premio di casa, a Monza, ultima gara del mondiale, Farina risulta primo nella graduatoria mondiale con 30 punti, davanti ai compagno di squadra Fangio (27 pt) e Fagioli (24 pt). Nel 1951 Farina partecipa, al volante di una Alfa Romeo 159 ufficiale, ad 8 dei 9 gran premi mondiali, saltando ancora l'appuntamento della 500 Miglia di Indianapolis. Il campionato vede la lotta tra l'Alfa Romeo e la Ferrari. Farina risulta 4° nella graduatoria mondiale (19 punti), vinta dal compagno di squadra Fangio (31 punti) sul ferrarista Alberto Ascari (25 punti) all'ultima gara. Farina riesce ad aggiudicarsi una vittoria ed a salire sul gradino più basso del podio in 3 occasioni (una volta in coabitazione con Felice Bonetto), marcando un giro veloce. Il gran premio del Belgio, la gara vinta da Farina, entra nella storia della Formula 1: la gara è infatti pesantemente condizionata dall'usura degli pneumatici, con le Ferrari costrette a cambiarli cinque volte e le Alfa Romeo ben otto. Ferrari 625F1 Nel 1952 la Formula 1 adotta il regolamento della Formula 2 Il ritiro dell'Alfa Romeo lascia infatti la sola Ferrari in grado di allestire una monoposto da F 1. Si decide quindi di cambiare le regole: la Ferrari, con il modello 500, domina comunque la stagione, con sette vittorie su 8 gran premi. Farina, passato proprio alla Ferrari, riesce a piazzarsi per ben 4 volte al secondo posto, finendo 2° (con 25 punti) nella graduatoria mondiale alle spalle di Ascari, compagno di squadra e dominatore della stagione. Farina resta alla Ferrari anche nelle stagioni 1953, 1954 e 1955. Nel 1953, sempre alla guida di una Ferrari 500 F2, Farina prende parte a sette gran premi, centrando la vittoria in quello di Germania sul tracciato del mitico Nürburgring; conclude inoltre tre volte al secondo posto ed una al terzo, segnando pure una pole position. Le vittorie potevano essere due, ma Farina è costretto a fare i conti con l'orgoglio di Ascari. In occasione del Gran premio di Svizzera, pochi giorni dopo il trionfo tedesco, Farina si trova infatti in testa alla gara; con le Ferrari sicure della tripletta, dai box viene impartito l'ordine di mantenere le posizioni: Farina, Mike Hawthorn e appunto Ascari. Ma quest'ultimo si ribella e va a prendersi la vittoria ed il titolo mondiale. Anche nel gran premio d'Italia Farina vede sfumare la possisilità di vincere la gara: Ascari è al comando sull'ultima curva, pressato appunto da Farina e da Fangio (su Maserati), quando perde il controllo della sua macchina e va in testa coda. Farina è costretto però a saltare sul prato per evitare il compagno di squadra, lasciando la vittoria a Fangio. In una stagione tanto movimentata trovano spazio purtroppo anche note negative: nella prova inaugurale, il gran premio di Argentina, Farina travolge alcuni spettatori assiepati lungo il ciglio della strada; il bilancio della gara, comprensivo dell'incidente causato dalla Gordini di Robert Manzon, è tragico: dieci morti e trenta feriti, di cui dieci gravi. Il presidente dell'Argentina Peron aveva decretato l'accesso gratuito al circuito. Nella graduatoria mondiale è 3° con 26 punti, preceduto dal compagno di squadra Ascari (al secondo titolo) e da Fangio. Nel 1954 il mondiale riapre le porte alle vere Formula 1. Farina prende parte, alla guida di una Ferrari, a due soli gran premi, giungendo secondo in quello inaugurale di Argentina. Proprio questo evento è il primo caso di ricorso post-gara respinto: per un cambio gomme Fangio, vincitore della gara su Maserati, utilizza ben cinque meccanici al posto dei tre previsti dal regolamento. La Ferrari, certa della vittoria a tavolino, suggerisce a Farina e Gonzalez di non forzare. Il reclamo di Maranello è però respinto sia dagli organizzatori che, più tardi, dalla FIA. Nell'altro gran premio stagionale, Farina guida con un tutore di cuoio al braccio destro, fratturato in occasione della Mille Miglia. Nella stagione 1955 Farina disputa tre gran premi conquistando un curioso record. Il gran premio di Argentina, gara inaugurale del campionato, verrà ricordato per il grande numero di cambi di pilota, ben 15, dovuti sia alle particolari condizioni climatiche (35 gradi all'ombra e 55 sul circuito), che alla conseguente stanchezza: Farina, per il gioco dei cambi, finisce quindi al secondo posto (con Gonzalez e Trintignant) e al terzo (con Maglioli e Trintignant). La vettura è una Ferrari 625, la stessa con cui Farina si aggiudicherà il gradino più basso del podio in occasione del gran premio del Belgio. L'ultima presenza di Farina in Formula 1 è il gran premio d'Italia: schierato dalla Ferrari con le vetture rilevate dalla Lancia in seguito all'incidente mortale di Ascari, non riesce a prendere parte alla gara per problemi alle gomme. L'anno successivo tentò la qualificazione alla 500 Miglia di Indianapolis con una Kurtis Kraft motorizzata Ferrari senza riuscire ad entrare nello schieramento dei partenti. Risultati completi in Formula 1
* Vettura condivisa in
gara StatisticheFarina partecipa a 35 gran premi, partendo in 33 occasioni. In cinque occasioni parte in pole position; sempre in cinque occasioni marca il giro più veloce in gara. In un gran premio, il primo della storia della moderna Formula 1, Farina riesce a partire in pole position, segnare il giro più veloce in gara e vincere la stessa. Nei 33 Gran Premi in cui Farina prende il via, riesce a piazzarsi in zona punti ben 25 volte (nel periodo in considerazione premiavano i primi 5 classificati), con una percentuale del 75,7 % rispetto alle gare in cui è partito; in 20 di queste occasioni (il 60,6%) termina sul podio, distribuiti in 5 vittorie (15,1%), 9 secondi posti (27,3%) e 6 terzi posti (18,2%). I ritiri sono stati 6. |
Nazionalità |
Regno Unito (Inghilterra) |
Data di Nascita |
10 aprile1929 Mexborough, Regno Unito |
Morto | 22 gennaio 1959 (Guildford) in seguito ad un incidente stradale |
Stagioni |
7
(1952-1953-1954-1955-1956-1957-1958) |
GP disputati |
47 |
Pole position |
4 |
Gran premi vinti |
3 |
Titoli mondiali vinti |
1 (1958 Ferrari) |
Profilo: John Michael Hawthorn, subito ribattezzato "Mike" fu il primo inglese a vincere un campionato del mondo di F1. Basterebbe forse questo a spiegare perché le folle lo amassero alla follia, ma c'era dell'altro: la sua incredibile vita sembrava tracciata da un romanziere. Mike sembrava davvero un marziano: biondo, sempre elegantissimo, spericolato fino al limite della follia, correva "guardando la morte in faccia", come scrivevano le cronache dell'epoca. Ma se Hawthorn era capace di lottare senza paura, una volta sceso dall'auto acquistava di colpo la tipica flemma inglese, trasformandosi in una specie di Lord da poche parole. Per intenderci, Raikkonen, "l'uomo di ghiaccio" dei giorni nostri al suo confronto apparirebbe come un animatore di un villaggio turistico. Eppure, come ogni leggenda che si rispetti, la vita di Hawthorn rimane piena di misteri: nessuno sa con precisione cosa successe in quel folle duello al Gp di Silverstone del 1958 fra lui e il suo compagno di squadra Luigi Musso (che perse la vita). Come nessuno sa cosa successe in quel tragico incidente stradale in cui Hawthorn morì all'apice della sua carriera agonistica: era il gennaio del 1958 e sembra che, sotto una pioggia battente, l'idolo inglese che aveva appena conquistato il campionato del mondo di F1 si lanciò in un folle duello stradale con una Mercedes 300 SL. La sua Jaguar MKII, che fra l'altro montava gomme speciali da asciutto della Dunlop, in fondo a un curvone uscì di strada fracellandosi in mille pezzi. Prima della morte i medici avevano dichiarato che il pilota non era perfettamente sano, poiché aveva un solo rene e malato per cui gli avevano prognosticato solo cinque anni di vita. Misteri o no, una cosa è certa: Hawthorn iniziò a correre nel 1951 su una modesta Riley e vinse subito il Leinster Trophy, l'Ulster Handicap e il Brooklands Memorial Trophy. Poi, il secondo anno di gare, passò subito alla F1, per poi conquistare il campionato del mondo nel 1958. Non ci fu il tempo di scoprire fino a dove lo avrebbe portato il suo talento, ma per mesi quel curvone dell'autostrada A3 nel sud dell'Inghilterra fu meta obbligata di tutti i suoi fan. Si è ritirato dalle corse alla fine del 1958. Ferrari Dino 246F1 VittorieVinse l'edizione della 24 Ore di Le Mans del 1955 nonostante il coinvolgimento nel famoso incidente. Viene ricordato anche per la vittoria di Reims in Francia nel 1953 nella quale fu in grado di tenere testa a FangioRisultati completi in Formula 1 (*Auto condivisa con José Froilán González) |