Le schede anagrafiche piloti
Nazionalità |
America |
Data di Nascita |
20 aprile 1927 |
Luogo di nascita |
Miami, Florida |
Morto | Salinas (Stato della California 28 agosto 2008) |
Stagioni |
8 (1958-1959-1960-1961-1962-1963-1964-1966) (dal 1958 al 1962 Ferrari) |
GP disputati |
51 |
Pole position |
6 |
Gran premi vinti |
3 |
Titoli mondiali vinti |
1 (1961 Ferrari) |
Profilo:CarrieraPhil Hill iniziò la sua carriera nel mondo delle corse trasferendosi in Inghilterra per essere impiegato dalla Jaguar come pilota collaudatore e di rincalzo. Nel 1954 si mise in luce conquistando, a bordo di una Ferrari 375 MM Vignale il 2º posto assoluto nella Carrera Panamericana, una delle tre gare più prestigiose dell'epoca a livello mondiale. Questa performance gli valse l'attenzione di Enzo Ferrari che lo mise sotto contratto per la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans e alla Carrera Panamericana. Il 1955, purtroppo, si rivelerà annus horribilis dell'automobilismo con la strage di Le Mans nella quale perirono 90 persone; il più grave incidente che la storia ricordi. In seguito all'evento, il governo messicano decise di annullare la "Carrera". Nel 1958, alla sua quarta partecipazione, Hill vinse la 24 ore di Le Mans, al volante di una Ferrari 250 Testa Rossa e, in seguito, debuttò nelle gare di F1 con la Maserati nel GP di Francia, terminando la gara in settima piazza. Enzo Ferrari, viste le prestazioni di Hill con vetture a ruote scoperte, lo mise in squadra anche per la F1, ma la prima gara non andò bene, non solo per lui, ma anche per tutta la scuderia. Infatti Peter Collins perde la vita; sarà il terzo in quell'anno dopo Pat O'Connor e Luigi Musso. Hill, intanto, dopo aver saltato il GP di Portogallo torna alla ribalta a Monza conquistando un terzo posto di grande valore, oltre al giro più veloce. Viene quindi ingaggiato in pianta stabile e ricompensa Ferrari con un altro terzo posto, nella tragica gara del Marocco in cui perde la vita Stuart Lewis-Evans. Hill viene confermato anche nel 1959 dove migliorerà ulteriormente le sue prestazioni cogliendo due secondi posti e un altro giro veloce. L'americano sarà in Ferrari anche nel 1960, e al gp di Monza ottiene la sua prima vittoria e nel 1961, anno in cui conquista il titolo mondiale e vince due Gp. Sempre nello stesso anno però Phil deve subire la morte dell'amico e compagno Wolfgang von Trips. Nel 1962 la conferma in Ferrari è ovvia, ma non va oltre tre podi, senza mai vincere. L'anno successivo Hill cambia aria, seguendo Carlo Chiti, e va a correre per la ATS italiana, disputando anche alcune gare in Lotus, ma non ottiene punti. Per il 1964 si accorda con la Cooper, ma non va oltre un sesto posto in Gran Bretagna. Dopo un tentativo fallito di qualificarsi per il Gran Premio d'Italia 1966 con una Eagle decide di chiudere la carriera abbandonando la F1. VittorieRisultati completi in F1 |
Nazionalità |
Argentina |
Data di Nascita |
24 Giugno 1911 |
Luogo
di nascita |
Balcarce, Buenos Aires (Argentina) |
Morto |
17 Luglio 1995
|
Carriera
con la Ferrari |
|
Stagioni |
1 (1956) |
GP disputati |
7 |
Gran premi vinti |
3 (Argentina, Gran Bretagna e Germania 56) |
Secondi posti |
3 |
Terzi posti |
- |
Quarti posti |
2 |
Quinti posti |
- |
Sesti posti |
- |
Titoli mondiali vinti |
5 (1 Ferrari 1956) |
Pole position |
5 (Argentina, Montecarlo, Belgio, Germania e Italia 56) |
Mondiali vinti totali |
5 1951-1954-1955-(1956 Ferrari)-1957 |
Profilo: È famoso non solo per i suoi 5 titoli iridati, di cui 4 consecutivi, ma soprattutto le sue rocambolesche vittorie: forse il suo record di primi posti in rapporto alle partecipazioni non sarà mai eguagliato. Alla fine avrà ottenuto 24 vittorie, e un totale di 35 podi, 29 pole-position, e un totale di 48 partenze dalla prima fila, 23 giri veloci e i cinque titoli iridati del 1951-54-55-56-57. Muore il 17 luglio del 1995, lasciando un indelebile ricordo in tutti gli appassionati di automobilismo. Il suo record di 5 titoli mondiali sarà eguagliato e superato solamente nel 2002 e 2003, da Michael Schumacher che di mondiali ne vince 7. Lancia Ferrari D50Risultati in F1 |
Nazionalità |
Italia |
Data di Nascita |
21 dicembre 1935 |
Luogo di nascita |
a Barce, in Libia, all'epoca colonia italiana |
Morto | 10 maggio 1967 (incidente F.1 Ferrari) |
Stagioni | dal 1961 al 1967 (dal 1963 al 1967 Ferrari) |
GP disputati | 42 |
GP vinti | 1 |
Podi | 8 |
Pole position | 1 |
Migliore risultato finale | 4° (1964 Ferrari) |
Profilo:InfanziaLorenzo Bandini
nasce nel
1935 a Barce, in Libia, all'epoca
colonia italiana. Già tre anni
dopo, però, la famiglia torna in Italia, a San Cassiano, piccola
frazione del comune di
Brisighella, in
provincia di Ravenna. Il padre di
Lorenzo acquista un albergo, permettendo un discreto tenore di
vita alla famiglia. La
guerra ne spezzerà però il
benessere. Perduto il padre nel conflitto, Bandini cerca di
contribuire al fabbisogno della famiglia, lavorando in un'officina
a
Reggiolo (in
provincia di Reggio Emilia). L'ingresso nel mondo dei motoriNel 1956 Bandini fa il suo debutto assoluto nelle gare automobilistiche: il suocero Freddi gli presta infatti la propria FIAT 1100 TV bicolore per partecipare alla Castell'Arquato–Vernasca. Bandini si piazza quindicesimo, buon risultato per un esordiente. Il pilota romagnolo cerca di maturare quanta più esperienza possibile, partecipando a diverse gare e vincendone pure una (la Lessolo-Alice). Nel 1958 Bandini coglie il primo successo di spessore: su una Lancia Appia coupé è infatti primo della classe 2000 Gran Turismo alla Mille Miglia. Ormai lanciato, coglie negli anni a seguire ottimi risultati uno dietro l'altro (due terzi posti alla Coppa d'Oro di Sicilia, primo di categoria nella Coppa Madunina, a Innsbruck e alla Catania-Etna, primo al Trofeo Crivellari di Formula Junior e ancora un primo posto al Gran Premio della Libertà a Cuba, a bordo di una FIAT-Stanguellini), ritagliandosi ormai una certa fama. Il suo sogno è l'approdo in Formula 1. Nel 1961, dopo aver vinto la Coppa Junior a Monza spera nella chiamata della Ferrari, che ha nel frattempo annunciato di voler mettere a disposizione di un giovane emergente una propria vettura. La scelta cade però su un'altra stella nascente dell'automobilismo italiano, Giancarlo Baghetti. L'esordio in Formula 1L'esordio in Formula 1 sembra rimandato, ma Mimmo Dei, patron della Scuderia Centro-Sud, ha notato Bandini e gli offre un contratto per la stagione 1961. Il debutto ha luogo il 18 giugno al Gran Premio del Belgio e la gara si conclude dopo 20 giri a causa di un guasto. La stagione è in effetti sterile di risultati (Bandini non colleziona neanche un punto, vedendo la bandiera a scacchi solo in Gran Bretagna e in Italia), ma le doti del giovane pilota romagnolo sono ormai palesi. A dicembre il suo sogno si realizza: Enzo Ferrari gli propone, infatti, un contratto per la stagione 1962. L'approdo in FerrariFerrari 312/67 Il
1962 è una stagione deludente per
la Ferrari, che soffre la potenza delle case motoristiche
britanniche (BRM,
Lotus e
Cooper su tutte). Bandini fa il
suo esordio il
3 giugno a
Monaco e coglie subito uno
splendido terzo posto dietro a
Bruce McLaren e
Phil Hill. La Ferrari però lesina
ad utilizzarlo: Bandini torna in pista solo in
Germania (ritirato) e Italia
(ottavo) e alla fine è dodicesimo in classifica con 4 punti. Il 1964 e la prima vittoriaLa stagione, tutto sommato buona, conferma Bandini in Ferrari nel 1964. Sarà un anno da incorniciare per il pilota romagnolo, che torna sul podio in Germania, dopo il quinto posto in Gran Bretagna, e vince, il 23 agosto la sua prima (e unica) gara di Formula 1: è il Gran Premio d'Austria a Zeltweg, che Bandini si aggiudica precedendo di 6,18 secondi Richie Ginther su BRM. Il terzo posto in Italia fa da antifona all'ulteriore podio conquistato nell'ultima gara, in Messico. Qui Bandini è nuovamente terzo, dopo aver dato un valido contribuito al compagno di scuderia John Surtees, avendo tenuto dietro per diversi giri il diretto rivale di quest'ultimo per la conquista del titolo, Graham Hill. Surtees vince il titolo e la Ferrari può ringraziare anche Bandini, che si classifica quarto con ben 23 punti. Il prosieguo in rossoIl 1965 sembra aprirsi bene, con la vittoria della Targa Florio con Nino Vaccarella. Il 30 maggio a Monaco, seconda gara della stagione (la prima, in Sudafrica, si era conclusa con il quindicesimo posto), Bandini è secondo, dietro a Graham Hill. Ma il prosieguo di stagione non sarà dei migliori. Per quanto il motore lo tradisca solo una volta (in Gran Bretagna), Bandini va a punti solo in Germania (sesto), in Italia (quarto) e negli USA (quarto). Alla fine della stagione è sesto con 13 punti. Bandini è deluso, ma anche la stagione 1966 non sarà delle migliori. Nonostante l'ottimo avvio (secondo posto a Montecarlo e terzo in Belgio), Bandini vedrà la bandiera a scacchi solo altre due volte (sesto posto sia in Olanda che in Germania). Alla terza gara, il GP di Francia a Reims, ottiene la pole-position e conduce in testa per due terzi di gara prima di subire la rottura del cavo dell'acceleratore. A Monza nel GP d'Italia parte in testa ma poi è vittima di un guasto alla pompa-benzina. Anche al GP degli USA sembra poter vincere con facilità, tuttavia il motore si rompe mentre è in testa alla gara. La classifica lo vedrà alla fine solo nono con 12 punti. Il 1967 e la tragica fineIl
1967 inizia ottimamente per
Bandini, che si impone nella
24 ore di Daytona e nella
1000 km di Monza (con
Chris Amon). Il pilota romagnolo
pare aver reagito nel migliore dei modi allo sfortunato biennio
1965-66 ed Enzo Ferrari gli affida la prima guida della rossa, al
fianco di Amon. Le indagini apertesi dopo l'incidente fanno chiarezza sulle cause. Senz'altro la prima fu la stanchezza di Bandini, la cui vettura fu trovata in quinta marcia, anziché in terza (come avrebbe dovuto essere nel punto dell'incidente). Ma pure un insieme di altri fattori avevano contribuito a rendere più drammatica una vicenda che forse poteva concludersi meno tragicamente: pesanti accuse sono lanciate in proposito contro la sicurezza dell'autodromo monegasco, specie a causa della presenza di lamiere metalliche e bitte per l'ormeggio (pericolosissime se colpite a quelle velocità dalle monoposto da corsa), nonché di balle di fieno per attutire gli impatti (ma anche le prime ad incendiarsi). In più i soccorritori non indossavano tute anti-incendio e i primi estintori a loro disposizione erano di scarsa capacità: in tal modo essi non si erano potuti avvicinare a distanza sufficiente per spegnere le fiamme all'auto di Bandini, né erano riusciti a domare il rogo tempestivamente. La morte di Bandini, amatissimo dagli appassionati di Formula 1 del tempo e dagli italiani tifosi della Ferrari, lascia un grande vuoto nel mondo automobilistico. Ai funerali, svoltisi a Reggiolo, parteciperanno oltre 100.000 persone. Nel 1992 il comune di Brisighella ha istituito in onore del compianto ferrarista il "Trofeo Lorenzo Bandini", assegnato ogni anno al miglior pilota emergente della F1 (ad eccezione del 1997, trentennale della morte di Bandini, quando il trofeo fu assegnato a Luca Cordero di Montezemolo, e del 2003, quando a riceverlo fu Michael Schumacher) Vittorie
Risultati completi in Formula 1
|
Nazionalità |
INGLESE |
Data di Nascita |
11 Febbraio 1934 |
Luogo di nascita |
Tatsfield (Regno Unito) |
Dal 1955 al 1960 Motociclismo classi 250-350-500 cc. | vincendo 7 mondiali |
Stagioni F,1 |
12 (1960-1972) |
GP disputati |
113 |
Gran premi vinti |
6 |
Titoli mondiali vinti |
1 (1964) Ferrari |
Pole
position |
8 |
Risultati
nel campionato del mondo F1 con la Ferrari |
|
1963 (Ferrari F1) |
4° (22 punti) |
1964 (Ferrari 158) |
1° (40 punti) |
1965 (Ferrari 158 e 1512) |
5° (17 punti) |
1966 (Ferrari 312) |
2° (28 punti) |
Profilo: È l'unico pilota della storia ad esser riuscito nell'impresa di conquistare il titolo iridato sia nel Motomondiale che in Formula Uno. MotociclismoLa sua prima presenza nelle classifiche del motomondiale risale alla stagione 1952 quando ha ottenuto un sesto posto in Classe 500, guidando una Norton in occasione del Gran Premio motociclistico dell'Ulster Le presenze in classifica successive risalgono invece al motomondiale 1955 dove si è presentato, sempre con una Norton, al via delle competizioni della classe 350 e dove, nella classe 250, in sella ad una NSU, ha conquistato la sua prima vittoria nuovamente in occasione del GP dell'Ulster. Dall'edizione del 1956 è diventato invece pilota ufficiale della MV Agusta con cui ha conquistato tutti i successivi successi. Tra i suoi record vi sono quello di avere ottenuto la vittoria in tutti i gran premi delle 350 e delle 500 del motomondiale 1959 e quello di aver conquistato i tre titoli consecutivi della 500, dal 1958 al 1960, oltre che quelli della 350 nel 1958 e nel 1959, ottenendo sempre il massimo punteggio teorico possibile: in quegli anni venivano presi in considerazione per la classifica finale i migliori 4 risultati ottenuti durante la stagione e Surtees aveva ottenuto ogni anno almeno 4 successi In totale nelle corse di motociclismo ha vinto sette titoli mondiali: dal 1958 al 1960 nella classe 350 cc, nel 1956 e dal 1958 al 1960 nella classe 500. AutomobilismoDopo la carriera motociclista passò alle quattro ruote vincendo 6 Gran Premi in Formula 1 Campionato del Mondo nel 1964 con la Ferrari Fondò anche una propria omonima scuderia senza riuscire a conquistare successi Nel corso della sua carriera sulle quattro ruote partecipò e vinse anche il campionato CanAm disputato in Nord America Vita privataSuo figlio Henry Surtees, pilota come il padre, è morto il 19 luglio 2009 nel corso di una gara automobilistica di Formula 2, a causa di uno pneumatico vagante, distaccatosi da un'altra autovettura, che lo ha colpito alla testa Risultati in F1 |