Le schede anagrafiche piloti
Nazionalità |
Svizzera |
Data di Nascita |
5 Settembre 1939 |
Luogo di nascita |
Mendrisio, Lugano (Svizzera) |
Morto | 15 dicembre 2006 (autostrada A1 Parma La Spezia) |
Carriera con la Ferrari |
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Stagioni |
6 (1970-1971-1972-1974-1975-1976) |
GP disputati |
73 |
Gran premi vinti |
4 (Italia 70, Germania 74, Italia 75, USA West 76) |
Secondi posti |
11 |
Terzi posti |
8 |
Quarti posti |
8 |
Quinti posti |
4 |
Sesti posti |
3 |
Titoli mondiali vinti |
- |
Pole position |
5 (Messico 70, Gran Bretagna 71, Argentina 73, Belgio 74, USA West 76) |
Risultati nel campionato del mondo F1 con la Ferrari |
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1970 (Ferrari 312B) |
3° (33 punti) |
1971 (Ferrari 312B) |
7° (13 punti) |
1972 (Ferrari 312B2) |
6° (15 punti) |
1974 (Ferrari 312B3) |
2° (52 punti) |
1975 (Ferrari 312B3) |
5° (25 punti) |
1976 (Ferrari 312T) |
5° (31 punti) |
Profilo: Spinto dall'amico Silvio Moser, all'età di 24 anni debutta nel 1963 disputando alcune cronoscalate con un Austin Sprite 950, proseguendo l'anno successivo con una Mini Cooper S 1070[3] e salendo in Formula 3 con una Brabham-Ford nel 1965 e disputando la sua prima gara di Formula 2 nel 1966 a Siracusa sempre con una Brabham, dove coglie la pole position[5]. Nel 1967 continua in Formula 3, passando alla Tecno e vincendo il XV Gran Premio de Espanã per F2 e F3 a Jarama e diventando vicecampione europeo nella Coppa Europa disputatasi in gara unica ad Hockenheim, piazzamento che consegnò la Coppa delle Nazioni alla Svizzera L'anno seguente Regazzoni disputa varie gare in F3, facendo stavolta sua la Coppa Europa ad Hockenheim, contribuendo con questa vittoria alla seconda affermazione consecutiva della Svizzera nella Coppa delle Nazioni[9], e salvandosi miracolosamente in un incidente occorsogli al Gran Premio di Monaco di F.3: all'uscita della chicane dopo il tunnel, Regazzoni perde il controllo della sua Tecno 68 andando a sbattere violentemente contro le barriere. Le ridotte dimensioni della sua vettura fanno si che essa si infili sotto il gurd-rail, con la lama di metallo che passa sopra l'abitacolo. Fortunatamente lo svizzero si accuccia istintivamente, riuscendo ad abbassarsi quel tanto che gli basta per evitare la decapitazione e la vettura si ferma quando il roll bar dietro la sua testa va a incastrarsi sotto la barriera Il suo impegno principale è però il Campionato Europeo di Formula 2 con lo stesso team, dove salta tre delle nove gare e conquista due podi, per poi terminare la stagione in Sudamerica disputando la XVII Temporada Argentina, sempre con la Tecno di F2 Nel 1969 è ancora nel Campionato europeo di Formula 2 e comincia la stagione con la Ferrari Dino 166, ritornando a metà campionato sulla Tecno 68-Cosworth FVA e con quest'ultima conquista il suo miglior risultato, il quarto posto al Gran Premio di Enna; ma l'anno della sua definitiva affermazione è il 1970, quando diventa Campione europeo di Formula 2 con la Tecno, vincendo quattro delle otto gare della serie e riuscendo solo alla penultima gara (grazie al regolamento sugli "scarti") ad avere la meglio su un regolarissimo Derek Bell[12]. Partecipa anche alla 24 Ore di Le Mans 1970[13], la sua prima gara con le vetture sport, al volante della Ferrari 512 S ufficiale in coppia con Arturo Merzario nell'anno dello scontro frontale Ferrari-Porsche. Merzario aveva mantenuto la loro vettura tra le prime posizioni fino al cambio, quando Regazzoni fu costretto al ritiro dopo sole due ore di gara a causa dell'incidente sotto la pioggia con la 512 S Reine Wisell, che procedeva lentamente in pista dopo un'uscita di strada[14] probabilmente causata da un'incomprensione con Andrea De Adamich a bordo di una Alfa Romeo T33/3. In seguito avrebbe ancora partecipato a gare del Campionato Mondiale Marche con la Ferrari 312 PB nel 1971 e '72], vincendo nel 1972 la 1000 km di Monza in coppia con Jacky Ickx[17] e la 9 Ore di Kyalami in coppia con Arturo Merzario[18][19] (fuori campionato), contribuendo al successo della Scuderia Ferrari. Nel 1973 fu ingaggiato dall'Autodelta e con la nuova Alfa Romeo Tipo 33 TT/12 disputò la Targa Florio, la 1000 km del Nürburgring e la 1000 km di Zeltweg, ma un incidente in prova nella gara siciliana (dove l'equipaggio Regazzoni/Facetti aveva ottenuto il terzo tempo in qualifica) e due ritiri nelle altre due gare chiusero la parentesi con la casa milanese[16]. Prese anche parte ad alcune gare del Campionato ProCar del 1979. La Formula 1Ferrari 312T Pilota caratterizzato da un talento istintivo e da un notevole coraggio, Regazzoni fece un debutto sensazionale con la Scuderia Ferrari nel 1970, aggiudicandosi dopo sole quattro gare il Gran Premio d'Italia e terminando il campionato al terzo posto assoluto, alle spalle del compagno di squadra Jacky Ickx e di Jochen Rindt, unico campione del mondo alla memoria. Nel biennio successivo, a causa dello stato di crisi in cui versa la Scuderia Ferrari, ottiene magri risultati, salendo sul podio solo quattro volte e ottenendo una sola pole position. Si accorda quindi con la BRM per il 1973, facendo squadra con Jean-Pierre Beltoise e con Niki Lauda. Proprio con quest'ultimo farà ritorno alla Ferrari l'anno successivo, suggerendone l'ingaggio a Enzo Ferrari e formando con il direttore sportivo Luca Cordero di Montezemolo e il direttore tecnico Mauro Forghieri la base del gruppo che riporterà la scuderia di Maranello ai vertici mondiali. In un triennio la coppia di piloti di della scuderia di Maranello si aggiudicò il Campionato Mondiale del 1975 con Lauda e sfiorò altre due volte il titolo: nel 1974 Regazzoni, dopo essere arrivato a pari punti con Emerson Fittipaldi alla vigilia dell'ultima gara dovette arrendersi al brasiliano a causa di problemi alle sospensioni[1] perdendo per soli tre punti, mentre nel 1976 l'austriaco fu sconfitto da James Hunt per un solo punto nel controverso Gran Premio del Giappone Mal sopportando l'essere considerato lo scudiero di Lauda e dopo il definitivo deterioramento dei rapporti con la sua squadra, Clay cerca un nuovo ingaggio e, in seguito al fallito accordo con la Brabham dovuto al veto posto da Carlos Pace[1], passa alla neonata Ensign nel 1977 e poi alla Shadow nel 1978, Regazzoni sarà protagonista di un paio di stagioni incolori fino al 1979, anno in cui Frank Williams lo assunse nella sua squadra a fare coppia con Alan Jones. Regazzoni regalò alla squadra inglese la sua prima vittoria a Silverstone e diversi buoni piazzamenti (memorabile la piazza d'onore conquistata a Montecarlo, partendo dalle ultimissime file dello schieramento), ma nonostante questo fu allontanato in favore di Carlos Reutemann a fine stagione, che già aveva preso il suo posto nel 1977 alla Ferrari. Tornato all'Ensign, la
carriera di Regazzoni terminò in seguito ad un incidente sul
circuito di Long Beach nel 1980. La sua vettura uscì di pista al 51o
giro a causa di un'avaria all'impianto frenante[1]
e si schiantò a 270 km/h contro la
Brabham
di
Ricardo Zunino che era rimasta abbandonata dai commissari nella via
di fuga dopo il ritiro dell'argentino. Le gravissime ferite che il
pilota riportò alle gambe e alla spina dorsale lo resero per sempre
paraplegico, e un successivo intervento risolutore ne peggiorò ancor di
più le condizioni. Regazzoni, pur costretto su una sedia a rotelle, non
abbandonò il mondo dei motori partecipando ad alcune gare
rallystiche
su vetture con comandi modificati per l'occasione, e rivelandosi
commentatore sportivo, oltre che promotore dell'inserimento dei disabili
nello sport. L'incidente fataleRegazzoni perderà la vita il 15 dicembre 2006, lungo l'A1 all'altezza dello svincolo con l'A15 Parma-La Spezia. Secondo i risultati dell'autopsia, Regazzoni era deceduto alla guida a causa di un malore prima dell'incidente. Vittorie in F1
Risultati completi in Formula 1 |
Nazionalità |
Italia (naturalizzato statunitense) |
Data di Nascita |
28 febbraio 1940 Montona d'Istria |
Stagioni |
14 dal 1968-1972 -- 1974-1982 1981 Alfa Romeo (1971-1972-1982 Ferrari) |
Titoli mondiali vinti | 1 (1978 John Player Team Lotus) |
GP disputati |
128 |
Pole position |
18 |
Gran premi vinti |
12 |
Podi | 19 |
Profilo: E un ex pilota automobilistico italiano naturalizzato statunitense, attivo sia negli Stati Uniti, sia in Europa. Nato in Istria, nel 1948 giunse in Toscana stabilendosi in un campo profughi di Lucca. Nel 1955 ottenne, insieme alla sua famiglia, il visto di ingresso per gli Stati Uniti e nel 1964 la cittadinanza americana cominciando a correre nella categoria USAC, categoria che nata dall'AAA e decaduta nella prima fase di vita della CART (1979-1995), si rivitalizzò riproponendosi sotto mutata nomenclatura, IRL (Indy Racing League) nel 1996. Ottiene subito risultati ottimi conquistando il titolo sia nel 1965 che nel 1966. Nel 1967 passa al campionato NASCAR, vincendo la 500 miglia di Daytona e nella categoria del Mondiale Marche, le vetture sport, per ben tre volte la 12 Ore di Sebring. L'anno seguente fece il suo esordio in Formula 1 con la Lotus. Iscritto, non partecipa al Gran Premio d'Italia, conquistò la pole position nella sua prima apparizione al Gran Premio degli Stati Uniti. Anche nel 1969 corse con la Lotus per tre Gran Premi senza riuscire mai a vedere la bandiera a scacchi. Nella stagione affrontò anche il campionato USAC, che vinse, aggiudicandosi anche la 500 miglia di Indianapolis. Nel 1970 passò alla March con cui corse 5 Gran Premi e conquistò il suo primo podio (terzo) nel Gran Premio di Spagna. Ferrari 312B2 Andretti ottenne subito la vittoria nel Gran Premio d'apertura in Sud Africa, condita con il giro più veloce. Anche nella stagione successiva il pilota italoamericano corse per il cavallino, ottenendo 4 vittorie in gare riservate per vetture sport. Dopo un anno di riposo, il 1973, Andretti tornò alle corse nel '74 con una scuderia statunitense, la Parnelli. Con questa scuderia nel 1975 conquistò punti in Svezia (quarto) e Francia (quinto), nonché il giro più veloce in Spagna. Dopo un gran premio con la Lotus (Brasile) e due con la Parnelli (Sud Africa e Gran Premio degli Stati Uniti-Est in cui conclude sesto), Andretti nel 1976 concluse la stagione con la scuderia di Champman. Ottenne una vittoria nell'ultima gara (Gran Premio del Giappone), interrompendo un digiuno per la casa inglese che durava da 31 gare; una pole position (sempre in Giappone) e due podi (Gran Premio del Canada e Gran Premio d'Olanda). Nel 1977 la Lotus lanciò il modello 78, la prima vettura da Gran Premio che sfruttava l'effetto suolo. Andretti conquistò 4 vittorie, 7 pole, 4 giri veloci e chiuse terzo nel campionato mondiale. Con il modello 79 la Lotus diventò imbattibile l'anno seguente, che incoronò Andretti Campione del mondo. Le 6 vittorie, i 3 giri più veloci e le 8 pole position dimostrano la superiorità del pilota italoamericano (agevolata anche dagli ordini di scuderia che imposero al suo compagno Ronnie Peterson di non attaccarlo) e della Lotus. La vittoria fu amara in quanto coincise con Gran Premio d'Italia durante il quale proprio il compagno Peterson morì per i postumi di un incidente al via della gara. Le due rimanenti stagioni con la Lotus furono deludenti. Nel 1979 Andretti lottò per il titolo solo nelle prime gare, conquistando l'unico podio in Spagna. Nel 1980 addirittura conquistò un solo punto all'ultima gara (Gran Premio degli Stati Uniti-Est). Passò con l'Alfa Romeo l'anno seguente, conquistando un quarto posto nella gara d'esordio (Gran Premio degli Stati Uniti-Ovest). Chiuse la sua carriera in Formula 1 nel 1982, correndo un Gran Premio per la Williams e gli ultimi due per la Scuderia Ferrari, orfana di Didier Pironi. Il grande ritorno fu positivo: Andretti conquistò la pole position nel Gran Premio di Monza, chiudendo terzo e contribuendo alla vittoria del titolo costruttori della scuderia italiana. Chiuse la sua carriera in Formula 1 a Las Vegas con un ritiro. In occasione del GP di Detroit edizione 1984 fu aggiunto dalla scuderia Renault come riserva, in qualità di potenziale sostituto di Tambay, il quale si era infortunato a Monaco a seguito di un incidente che aveva coinvolto anche il compagno di squadra del francese Warwick. In carriera nella Formula 1 ha vinto in tutto 12 Gran Premi validi per il campionato del mondo, ha conquistato 180 punti e ha condotto in testa per 799 giri (3.577 km). Abbandonata la Formula 1, continuò per molti anni nelle altre due massime serie a ruote scoperte, contando che il titolo USAC pur sempre continuava ad essere assegnato fino al 1995, computando la sola gara della 500 Miglia di Indianapolis. Vinse assieme alla scuderia Newmaan-Haas il titolo nel 1984. Dal 1983 al 1994 corse esclusivamente con la scuderia fondata dall'attore Paul Newman e da Carl Haas, che sarà coinvolto nel 1985 nel progetto 'Lola Beatrice' F1. È capostipite di una vera e propria dinastia di piloti. Il figlio Michael è stato un campione CART (mentre la sua unica stagione in F1 - 1993 in McLaren - è stata molto negativa) così come sono stati o sono tuttora piloti professionisti l'altro figlio Jeff, il nipote John (figlio del fratello) e il figlio di Michael, Marco, che nell'inverno 2006 svolse dei test di Formula 1 con una Honda. Dal 2005 ebbe l'onore di essere inserito nell'Automotive Hall of Fame che raggruppa le più importanti personalità distintesi in campo automobilistico. Nel 2006 è stato nominato commendatore della Repubblica Italiana. Nel 2007 è stato nominato sindaco del libero Comune di Montona in esilio. Nella sua lunga e prestigiosa carriera ha corso 897 gare vincendone 111 e segnando 109 pole positions. Vittorie in Formula 1
Risultati completi in Formula 1Altre vittorie
OnorificenzeRiconoscimenti
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Nazionalità |
Austriaca |
Data di Nascita |
22 Febbraio 1949 |
Luogo di nascita |
Vienna (Austria) |
Carriera con la Ferrari |
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Stagioni |
4 (1974-1975-1976-1977) |
GP disputati |
56 |
Gran premi vinti |
15 (Spagna e Olanda 74; Montecarlo, Belgio, Svezia, Francia, USA 75; Brasile, Sud Africa, Belgio, Montecarlo e Gran Bretagna 76; Sud Africa, Germania e Olanda 77 ) |
Secondi posti |
12 |
Terzi posti |
5 |
Quarti posti |
2 |
Quinti posti |
4 |
Sesti posti |
2 |
Titoli mondiali vinti |
2 (1975-1977) |
Pole position |
23 (Sud Africa, Spagna, Montecarlo, Olanda, Francia, Gran Bretagna, Germania, Austria e Italia 74; Spagna, Montecarlo, Belgio, Olanda, Francia, Germania, Austria, Italia e USA 75; Belgio, Montecarlo e Gran Bretagna 76; USA West e Austria 77) |
Risultati
nel campionato del mondo F1 con la Ferrari |
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1974
(Ferrari 312 B3) |
4°
(38 punti) |
1975
(Ferrari 312 B3) |
1°
(64.5 punti) |
1976
(Ferrari 312 T) |
2°
(68 punti) |
1977
(Ferrari 312 T2) |
1°
(72 punti) |
Profilo: Andreas Nikolaus Lauda è un ex pilota automobilistico austriaco di Formula 1, successivamente uomo d'affari e fondatore delle compagnie aeree Lauda Air e Niki, e dirigente sportivo. E' stato tre volte Campione del mondo nel 1975 e 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren. Ha disputato 171 Gran Premi vincendone 25 e segnando 24 pole-position e altrettanti giri veloci. Lauda ha avuto una carriera sportiva di grandissimo livello, guidando in Formula 1 per la March, la BRM, per la Ferrari, per la Brabham e, infine, per la McLaren. Insieme a piloti quali Fangio, Moss, Clark, Stewart, Prost, Senna e Schumacher, viene considerato un fuoriclasse della Formula 1. Gli inizi in Formula 1 (1971-1973)Debutta in Formula 1 nel Gran Premio d'Austria del 1971 al volante di una March con cui correrà anche la stagione successiva senza mai ottorere punti iridati. Nel 1973 corre con la BRM ed in Belgio conquista un ottimo quinto posto e suoi primi punti. Grazie alla bellissima prestazione nel successivo Gran Premio di Monaco viene notato da Enzo Ferrari che lo assumme nella sua Scuderia per la stagione 1974 Ferrari (1974-1977) Ferrari 312T2 L'ingaggio fu favorito da Clay Regazzoni, suo compagno alla BRM nel 1973, che per il 1974 sarebbe tornato al volante della Ferrari, fatto che però provocò qualche polemica a causa dell'esclusione di Arturo Merzario e anche perché il pilota austriaco, a parte in occasione del gp di Monaco, non aveva fatto vedere molto altro. Lauda si dimostrò però subito molto competitivo, cogliendo vittorie Spagna e Olanda e ben nove pole position, anche se fu Regazzoni a sfiorare il titolo mondiale fino all'ultima gara. Nel 1975 la velocità di Niki, unita alla competitività della Ferrari 312T, rappresentarono un binomio quasi invincibile, che conquistò il titolo mondiale nella gara di Monza. La stagione successiva pareva avviarsi ad essere la naturale evoluzione della precedente, con una sequenza di vittorie e piazzamenti che sembravano lasciare pochi dubbi sull'esito finale del campionato. Il 1 agosto 1976, però, durante il Gran Premio di Germania, corso sul pericoloso circuito del Nürburgring, Lauda ebbe un gravissimo incidente, rimanendo intrappolato nella vettura in fiamme. Grazie al coraggio dei colleghi Harald Ertl, Guy Edwards e Arturo Merzario, riuscì a salvarsi, anche se le sue condizioni rimasero gravissime per diverso tempo, non tanto per le pur gravi ustioni subite dal pilota (ancora oggi il suo volto risulta sfigurato), quanto per aver inalato i velenosi fumi della benzina. Mentre era lontano dalle piste, James Hunt fu in grado di recuperare gran parte dello svantaggio accumulato in campionato, proponendosi come principale avversario del pilota Ferrari. Lauda, mostrando grandissimo coraggio, tornò al volante dopo solo 40 giorni dall'incidente, al Gran Premio di Italia. Seppur martoriato dalle ferite, alcune addirittura ancora sanguinanti, Niki giunse 4° in gara, raccogliendo punti importanti per la lotta per il titolo. Il duello con Hunt proseguì fino all'ultima gara, il Gran Premio del Giappone sul circuito del Fuji. La gara venne corsa sotto una pioggia torrenziale, e Lauda, nel corso del secondo giro, preferì fermarsi ai box e ritirarsi per la pericolosità delle condizioni. Hunt proseguì ed ottenne il piazzamento necessario a vincere il titolo, con un punto soltanto di vantaggio sul ferrarista. Il comportamento di Lauda, peraltro comprensibile visto quanto successo poco tempo prima, gli attirò grosse critiche da parte della stampa italiana e da parte della Ferrari, cosa che compromise il rapporto fino a quel momento ottimale. Nel 1977, ancora alla Ferrari, Lauda si dimostrò costante anche se non sempre vincente, ottenendo il secondo titolo con diverse gare d'anticipo. Questo risultato, unito alla definitiva rottura dei rapporti con la Ferrari, gli fece saltare le ultime gare, in cui la squadra italiana schierò Gilles Villeneuve, suo sostituto per il 1978. Brabham (1978-1979)Nel 1978 Lauda si trasferì alla Brabham-Alfa Romeo, che proponeva soluzioni tecniche di avanguardia. In quella stagione però c'erano scarse possibilità di successo contro le Lotus 79 ad effetto suolo, e Lauda ottenne solo due vittorie. La prima, in Svezia, fu ottenuta con la vettura dotata di un ventilatore per l'estrazione dell'aria dal fondo della vettura, subito messo al bando dalle autorità sportive, mentre la seconda arrivò al Gran Premio d'Italia, dopo la penalizzazione di Andretti e Villeneuve per partenza anticipata. Il 1979 fu ancora più avaro di soddisfazioni, con soli due piazzamenti nei punti ed una serie di ritiri per problemi tecnici; vinse il Gran Premio Dino Ferrari, non valido per il campionato, che si svolse a Imola la domenica seguente al Gran Premio d'Italia . Nel corso delle prove del successivo Gran Premio del Canada decise di ritirarsi dalla Formula 1. Il primo ritiro (1979-1981)Nel 1979 si ritira improvvisamente dalle corse per dedicarsi allo sviluppo della propria compagnia aerea, la Lauda Air. McLaren (1982-1985)Nel 1982 ritornò alle competizioni con la McLaren, tornando alla vittoria già dopo poche gare. Dopo aver contribuito alla fase di sviluppo del motore TAG-Porsche per la McLaren, nel 1984 conquistò il titolo mondiale contro il compagno di squadra Alain Prost, battuto a fine stagione per solo mezzo punto. La stagione successiva lo vide vittima di una serie di inconvenienti tecnici che lo convinsero ad annunciare il suo ritiro per fine stagione, già durante il Gran Premio d'Austria. Prima del definitivo ritiro, vinse comunque il Gran Premio d'Olanda. Il secondo ritiroDopo il ritiro dalle competizioni attive, oltre ad occuparsi della propria compagnia aerea, ha svolto la professione di commentatore televisivo per emittenti di lingua tedesca, ed è stato consulente di diverse squadre, tra cui Ferrari e Jaguar, per quanto riguarda problemi organizzativi e gestione della squadra. Risultati in F1Riconoscimenti
Curiosità
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Nazionalità |
Argentina |
Data di Nascita |
12 Aprile 1942 |
Luogo di nascita |
Santa Fe (Argentina) |
Stagioni |
11 del 1972 al 1982 (1976-1977-1978 Ferrari) |
GP disputati |
146 |
Gran premi vinti |
12 |
Podi |
45 |
Pole position |
6 |
Giri velosi |
6 |
Migliore risultato mondiale |
2° (1981 Albilad Williams Racing Team) |
Profilo: E' un ex pilota automobilistico argentino, che corse in Formula 1 e attualmente è un politico militante del partito di centrosinistra Fronte per la Vittoria. In tutto nella sua carriera ha vinto 12 Gran Premi F1. Formula 1Debuttò in Formula 1 nel Gran Premio d'Argentina del 1972 al volante di una Brabham Bt 34 Ford. In prova ottenne la pole position, ma in gara dovette accontentarsi di un settimo posto finale. Con la Brabham corse fino al 1976 ottenendo le sua prima vittoria nel Gran Premio del Sud Africa del 1974 e altre tre negli anni successivi. 1989 l'arrivo alla ferrari Ferrari 312t2 Nel finale del 1976 abbandonò la casa inglese e disputò il Gran Premio d'Italia al volante della Ferrari, che stava cercando un nuovo pilota di grido per sostituire Niki Lauda, ritenuto non più all'altezza della squadra di Maranello dopo il grave incidente occorsogli in Germania qualche mese prima. Nel 1977 Reutemann doveva quindi essere il pilota di punta, vinse subito in Brasile ma poi si perse in mille difficoltà e il titolo mondiale andò invece al suo compagno di squadra Lauda, dato troppo frettolosamente per finito. Nel 1978 continuò l'avventura con Ferrari e un nuovo compagno di squadra, Gilles Villeneuve. Arrivarono quattro vittorie ma il mondiale fu di Mario Andretti e della sua imbattibile Lotus. Reutemann per il 1979 decise allora di accasarsi proprio presso la Lotus, ma la squadra non era più quella dell'anno prima e arrivarono solo alcuni podi, ma non il gradino più alto, e niente più. Per il 1980 firmò per la Williams, il suo ruolo era quello di spalla per il compagno Alan Jones destinato a vincere il mondiale. L'argentino riuscì però a togliersi una bella soddisfazione vincendo il Gran Premio di Montecarlo. Il 1981 fu l'anno cruciale della sua carriera. Sempre al volante della Williams, si ribellò allo status di seconda guida, e in Brasile superò il compagno Alan Jones, ignorando gli ordini dai box e andando a vincere. Il fatto destabilizzò enormemente il team, con i due piloti che divennero nemici e separati in casa. Reutemann grazie ad un'altra vittoria in Belgio e a numerosi piazzamenti si ritrovò in testa al mondiale, lottando strenuamente con il giovane brasiliano Nelson Piquet. Si arrivò all'ultima gara, Gran Premio a Las Vegas con l'argentino in vantaggio di un punto. Durante le prove Carlos realizzò il miglior tempo e partì dalla pole, ma a causa del suo comportamento in Brasile la Williams non lo favorì, e il fatto che Reutemann fosse un pilota caratterialmente molto fragile, non gli consentì di conseguire la vittoria finale. L'argentino, sotto il peso della pressione, non riuscì infatti ad andare a punti mentre Piquet con un quinto posto diventò campione del mondo. Da questa vicenda nasce anche un soprannome che gli viene attribuito: "el Gaucho triste". Infatti la delusione fu molto forte e, ormai demotivato, dopo aver disputato i primi due Gran Premi del 1982, anche a causa della guerra delle Falklands e dei conseguenti problemi che lui, Argentino indesiderato in Inghilterra come altri sportivi, decise di ritirasi per sempre dalla Formula 1 e dedicarsi ai suoi poderi nella pampa argentina. Si è dato anche alla politica con successo facendosi eleggere governatore della sua provincia. Nel 1995 durante il Gran Premio d'Argentina, la Ferrari gli regalò un giro di pista con una vecchia monoposto, prima della gara, tra l'ovazione degli spettatori presenti. Vittorie in F1
Piazzamenti in F1
Risultati in F1 |