Le schede anagrafiche piloti
Nazionalità |
Italiana |
Data di Nascita |
24 maggio 1963 |
Luogo di nascita |
Milano |
Stagioni |
Dal 1985 al 1993 (1992 Ferrari) |
GP disputati |
93 |
Gran premi vinti |
- |
Podi |
3 |
Pole position |
0 |
Giri veloci |
0 |
Migliore risultato finale |
7° 1988 Leyton House March Racing Team |
Profilo: E' un ex pilota automobilistico italiano, di Formula 1. Oggi commentatore di Formula 1 Gli iniziDiscreto calciatore in gioventù, entrò nelle giovanili della Pro Sesto, ma nel 1978 scelse la strada dell'automobilismo a 15 anni. Passò quindi alla Formula 3 italiana e, dopo due anni di permanenza nella categoria, nel 1983, vinse il titolo con record di vittorie stagionali (9 su 13 gare). L'anno seguente Capelli passò, con il team Coloni, nel Campionato europeo di Formula 3, che vinse al primo tentativo e vinse anche il prestigioso Gran Premio di Monaco Formula 3. Nel 1985, quindi, il pilota italiano passò alla Formula 3000, alla guida di una March del team Genoa Racing. Nella sua prima annata vinse una gara, in Austria, e concluse il campionato al settimo posto. Formula 1Esordio 1988: TyrrellA fine stagione la Tyrrell offrì al pilota italiano la possibilità di esordire in Formula 1, disputando due Gran Premi: al debutto, nel Gran Premio d'Europa, Capelli si ritirò per incidente, ma in Australia conquistò un sorprendente quarto posto. Nonostante questo buon risultato la scuderia inglese non confermò Capelli per la stagione successiva, in quanto il pilota italiano non disponeva dell'appoggio di grandi sponsor[1]. L'anno seguente Capelli rimase quindi in Formula 3000, vincendo il Campionato europeo davanti ad Emanuele Pirro e Pierluigi Martini. Disputò anche due Gran Premi di Formula 1, alla guida di un'AGS, ritirandosi però in entrambe le occasioni. March e Leyton House (1987 - 1991)Nel 1987 Capelli cominciò a correre stabilmente in Formula 1, essendo stato ingaggiato dal rinato team March; la scuderia inglese, dopo cinque anni di assenza, era tornata in Formula 1 grazie alla sponsorizzazione della casa finanziaria giapponese Leyton House. La prima stagione, nonostante il budget della scuderia non fosse eccezionale, fu piuttosto positiva e Capelli conquistò un punto nel Gran Premio di Monaco. La monoposto per la stagione successiva fu progettata da Adrian Newey, che aveva già lavorato per la March nei primi anni ottanta; nonostante alcune difficoltà iniziali, dovute anche alla mancanza di spazio nell'abitacolo [2], la vettura si dimostrò estremamente competitiva, permettendo a Capelli di conquistare diversi arrivi a punti e un secondo posto nel Gran Premio del Portogallo. Il pilota italiano chiuse la stagione al settimo posto, con diciassette punti, che rimarranno il suo miglior risultato in carriera; il team conquistò la sesta posizione nel campionato costruttori. Il 1989 fu però una stagione difficile sia per Capelli che per il team, in difficoltà economiche; la nuova March CG891, progettata sempre da Newey, si rivelò difficile da guidare e da assettare, a causa di un'aerodinamica troppo complessa[2]; a questo si aggiunsero cronici problemi di affidabilità, tanto che il pilota italiano giunse al traguardo solo due volte, sempre fuori dalla zona punti. Le difficoltà economiche spinsero la March a cedere il team alla Leyton House; lo staff tecnico rimase tuttavia pressoché invariato e la vettura per la stagione 1990, la CG901, fu disegnata ancora da Adrian Newey. Pur essendo più affidabile della monoposto dell'anno precedente, la CG901 si rivelò altrettanto difficile da assettare e soprattutto molto sensibile anche a delle piccole variazioni di altezza[2]; dopo un inizio di stagione molto negativo, con addirittura due mancate qualifiche, nel Gran Premio di Francia, grazie ad alcune modifiche alla monoposto e ad un asfalto appena rifatto, che rendeva quindi la pista molto liscia[2], la vettura acquistò un'improvvisa competitività, permettendo a Capelli di qualificarsi tra i primi dieci. In gara il pilota italiano rimase addirittura a lungo in prima posizione, non avendo avuto la necessità di effettuare il cambio gomme, al contrario dei propri rivali; nell'ultima parte di gara fu però costretto a rallentare per problemi al motore, venendo superato a pochi giri dalla conclusione da Alain Prost e chiudendo la corsa al secondo posto, unico arrivo a punti della stagione. Il 1991 fu ancora più difficile; la situazione economica del team rimaneva complessa e la partenza di Newey e di diversi altri tecnici non migliorò le cose. Dopo nove ritiri consecutivi, Capelli conquistò l'unico punto della stagione per sé e per la squadra al Gran Premio d'Ungheria. Nelle ultime due gare della stagione il pilota italiano cedette il volante all'esordiente Karl Wendlinger, che portava dei nuovi sponsor al team. Fine carriera: Ferrari (1992) e Jordan (1993)Ferrari F92A Nel 1992 Capelli fu assunto dalla Ferrari; quella che però avrebbe dovuto essere la stagione della sua consacrazione si trasformò in un disastro, con una vettura poco competitiva e affidabile e un ambiente molto pesante all'interno della squadra. I risultati furono molto al di sotto delle aspettative e Capelli, pur facendo segnare qualche buona prestazione in qualifica, ottenne solo tre punti, frutto di un quinto e di un sesto posto. Il pilota italiano fu licenziato a due gare dal termine della stagione e sostituito dal collaudatore Nicola Larini. Demoralizzato, per il 1993 Capelli si accordò con la Jordan; tuttavia, la vettura era poco competitiva e dopo una mancata qualifica nel Gran Premio del Brasile il pilota italiano e il team rescissero il contratto che li legava, ponendo così fine alla carriera di Capelli in Formula 1. Dopo la F1Attualmente commenta i Gran Premi di Formula 1 per Rai Uno con Gianfranco Mazzoni e Giancarlo Bruno, ed è Amministratore Unico di Motivegeeks Labs, società operante nel mercato ITS per Identificazione, Tracciamento e Sicurezza di persone, veicoli e merci. Risultati completi in Formula 1 |
Nazionalità |
Britannica |
Data di Nascita |
10 Novembre 1965 |
Luogo di nascita |
Conlig, Down, Irlanda del Nord (Gran Bretagna) |
Carriera con la Ferrari |
|
Stagioni |
4 (1996-1997-1998-1999) |
GP disputati |
65 |
Gran premi vinti |
4 (Australia, Austria, Germania e Malesia 99) |
Secondi posti |
4 |
Terzi posti |
9 |
Quarti posti |
4 |
Quinti posti |
4 |
Sesti posti |
2 |
Titoli mondiali vint |
- |
Pole position |
- |
Risultati nel campionato del mondo F1 con la Ferrari |
|
1996 (Ferrari F310) |
10° (11 punti) |
1997 (Ferrari F310B) |
8° (24 punti) |
1998 (Ferrari F300 |
4° (47 punti) |
1999 (Ferrari F399) |
2° (74 punti) |
Profilo: Edmund Irvine jr. detto Eddie è un ex pilota automobilistico britannico. Dopo aver gareggiato per vari anni nelle categorie minori dell'automobilismo, vincendo il titolo di Formula Ford britannica nel 1987, riuscì a partecipare a dieci campionati di Formula 1, dal 1993 al 2002. Il suo debutto avvenne con la Jordan, scuderia con cui corse fino al 1995. Nel 1996 venne assunto dalla Ferrari e ottenne i suoi migliori risultati: quattro gare vinte e un secondo posto finale nella classifica piloti del Campionato di Formula 1 del 1999. Passato alla Jaguar Racing nel 2000, chiuse la carriera nella massima serie con il team inglese due stagioni più tardi. Terminata l'esperienza in Formula 1 si ritirò dal mondo delle corse, dedicandosi alla gestione di varie società di sua proprietà. Irvine è, insieme a Bruce McLaren, il pilota ad aver ottenuto più vittorie nella massima serie senza aver mai realizzato una pole position. Gli iniziIrvine cominciò a gareggiare con vetture da corsa nel 1983, spinto dal padre; infatti il nord irlandese era inizialmente interessato alle moto, ma i genitori le ritenevano troppo pericolose e così il padre lo spinse a cimentarsi nella Formula Ford.[2] Dopo aver partecipato ad alcune gare, nel 1984 vinse la sua prima corsa in Formula Ford a Brands Hatch, dove si aggiudicò anche il premio come miglior pilota. Nel 1987, poi, ottenne un contratto con il team Van Diemen e riuscì a vincere in quell'anno il titolo di categoria, il Formula Ford Festival e il RAC Formula Ford. A fine stagione partecipò durante l'inverno a un test organizzato dalla Marlboro per poter ottenere un posto in F3 inglese, riuscendo a realizzare il miglior tempo e potendo quindi partecipare al campionato della suddetta serie automobilistica.Durante questa stagione Irvine non conquistò alcun successo e concluse la stagione al quinto posto. Partecipò al Gran Premio di Macao, facente parte del calendario del campionato di Formula 3, riuscendo a partire dalla pole position, senza però vincere la gara. Grazie alla Marlboro poté inoltre prendere parte, l'anno seguente, al campionato di Formula 3000 con il team Pacific. Affiancato da JJ Letho, ritenuto allora giovane promessa dell'automobilismo riuscì a concludere al nono posto precedendo il compagno di squadra, tredicesimo. Nel 1990 firmò un contratto per correre in F3000 con la scuderia Jordan. Durante la stagione riuscì ad ottenere una vittoria in Germania e concluse il campionato al terzo posto, ottenendo risultati migliori dei suoi compagni di squadra Heinz-Harald Frentzen ed Emanuele Naspetti. A fine anno prese parte nuovamente al Gran Premio di Macao e alla F3 Fuji Cup, concludendo sul podio entrambe le gare. Il termine della stagione coincise, però, con la fine del rapporto con la scuderia irlandese ed Irvine si trasferì quindi in Giappone per gareggiare in Formula Nippon. Nel frattempo partecipò anche alla 24 Ore di Le Mans 1992 guidando una Toyota e terminando al 9º posto. Nei primi anni in Formula Nippon i risultati non furono molto brillanti con un settimo e un ottavo posto in classifica piloti e due vittorie complessive, mentre nel 1993 riuscì a concludere il campionato al secondo posto, a pari punti con Kazuyoshi Hoshino. Durante questi anni Irvine raramente si allenava e passava gran parte del tempo nelle discoteche.Partecipò poi alla 24 Ore di Le Mans 1993 come pilota ufficiale Toyota, guidando una Toyota TS010, e giungendo quarto. I buoni risultati e l'aiuto di uno sponsor aiutarono quindi il nord irlandese a debuttare in Formula 1 nel team di Eddie Jordan, con cui aveva già gareggiato alcuni anni prima, che gli concesse di disputare le ultime due gare della stagione in corso. La Formula 1I primi anni in Jordan
Irvine debuttò in Formula 1 nel Gran Premio del Giappone 1993, penultima gara della stagione, alla guida di una Jordan, cogliendo punti già alla prima corsa, con un sesto posto dopo essere partito dall'ottava piazza. Inoltre nel finale di gara si sdoppiò da Ayrton Senna, leader della corsa, e lo ostacolò provocando una sua reazione negativa. Nel dopo gara, infatti, il brasiliano andò nei box Jordan e sferrò un pugno al nord irlandese. Nel successivo appuntamento mondiale Irvine non riuscì a giungere al traguardo, in quanto fu costretto al ritiro dopo dieci giri per incidente.
Nel 1994 fu confermato in Jordan. Al Gran Premio del Brasile innescò un incidente multiplo e la federazione lo multò per 10.000 dollari e lo squalificò per una gara.[6] Presentò quindi un appello alla FIA e gli venne revocata la multa ma, anche a causa del comportamento del pilota, la squalifica venne prolungata a tre gare. Al suo ritorno andò subito a punti con un sesto posto, ma la parte centrale della stagione fu deludente e senza risultati, con cinque ritiri consecutivi e una settima piazza come miglior risultato. Inoltre al Gran Premio d'Italia si rese protagonista di un incidente al via che eliminò tre vetture e fu sospeso con la condizionale. Nelle ultime gare Irvine riuscì a conquistare cinque punti, concludendo la stagione al sedicesimo posto. Sempre nel 1994 prese parte alla 24 Ore di Le Mans insieme allo statunitense Jeff Krosnoff e all'italiano Mauro Martini. I tre piloti avevano condotto la corsa fino a novanta minuti dalla fine quando, rallentati da problemi al cambio, furono costretti a concludere al 2º posto assoluto.
Il nord irlandese corse con la medesima scuderia anche nel 1995. Dopo un ritiro per problemi al cambio alla gara d'esordio, al Gran Premio d'Argentina Irvine riuscì a qualificarsi al quarto posto, ma al via causò un incidente che coinvolse varie vetture e fu necessaria una seconda partenza.Fu poi costretto al ritiro dopo sei giri per una perdita d'olio. Ottenne quindi il quinto posto al Gran Premio di Spagna e, dopo un ritiro a Monaco, giunse terzo al Gran Premio del Canada, preceduto da Jean Alesi su Ferrari e dal compagno di scuderia Rubens Barrichello, salendo quindi sul podio per la prima volta in carriera. Suscitò quindi l'interesse della Ferrari che lo affiancò, per la stagione successiva al campione del mondo in carica, Michael Schumacher, non potendo ingaggiare né Coulthard, ceduto alla McLaren, né un italiano, in quanto Montezemolo voleva evitare un confronto diretto con il tedesco.La casa di Maranello versò quindi alla Jordan tre milioni di dollari per liberare il pilota, visto che gli era stato già rinnovato il contratto per la stagione successiva.Al Gran Premio del Belgio Irvine fu protagonista di un grave incidente ai box, in quanto la sua vettura prese fuoco durante il rifornimento, ma riuscì ad uscirne senza gravi lesioni. Nel finale della stagione il pilota ottenne altri quattro punti che gli permisero di terminare la stagione al dodicesimo posto. 1996 Gli anni in Ferrari
Approdato alla Ferrari, nonostante avesse provato poco la macchina durante l'inverno,[13][14] Irvine ottenne al debutto un terzo posto. Dopo questo risultato giunse settimo in Brasile e si piazzò successivamente quinto in Argentina. Al Gran Premio d'Europa, mentre lottava al centro del gruppo e lamentava problemi di sovrasterzo e sottosterzo, fu protagonista di un incidente con Olivier Panis che ne causò il ritiro. Nelle gare seguenti ottenne solo un quarto posto ad Imola e per otto volte consecutive fu costretto al ritiro, sia per errori propri che, in particolar modo, per problemi al cambio. Questa striscia negativa venne interrotta solamente al penultimo Gran Premio, in Portogallo, con un quinto posto. Irvine concluse quindi il campionato al decimo posto, con undici punti conquistati. Anni dopo descrisse la Ferrari F310 come una delle peggiori vetture da lui guidate in carriera.
La prima gara del 1997 vide subito Irvine protagonista di un incidente: al Gran Premio d'Australia, dopo una buona partenza dalla terza fila,speronò la Williams di Jacques Villeneuve alla prima curva, causandone il ritiro. L'episodio causò varie polemiche, soprattutto da parte del canadese, che si sarebbero trascinate fino a fine stagione. Dopo un sedicesimo posto in Brasile, dovuto anche ad un incidente al via e a difficoltà di guida della vettura, riuscì a concludere al secondo posto il Gran Premio d'Argentina, dopo essere partito settimo, a pochi decimi da Villeneuve, che non era in perfette condizioni fisiche ed era afflitto da problemi ai freni. Nei successivi due appuntamenti mondiali ottenne due terzi posti, ma questa serie di risultati fu interrotta al Gran Premio di Spagna, gara in cui si attirò pure le critiche di Panis e Alesi per averli ostacolati durante il doppiaggio. Nel successivo gran premio in Canada il ferrarista fu coinvolto in un incidente al via. Dopo un altro terzo posto in Francia, Irvine fu protagonista di una serie di gare che lo videro o ritirato oppure fuori dalla zona punti. Durante l'estate, comunque, gli venne rinnovato il contratto che lo legava alla scuderia di Maranello. La serie negativa di risultati ebbe fine soltanto al Gran Premio del Giappone, che il nord irlandese concluse al terzo posto dopo essersi lasciato superare da Schumacher nelle prime fasi di gara, mentre si trovava in testa. Dopo un quinto posto nella gara conclusiva della stagione concluse settimo in classifica piloti con ventiquattro punti.
Dopo numerose prove invernali, si arrivò al primo Gran Premio della stagione. L'inizio del campionato fu però deludente per Irvine, che non andò oltre un quarto posto in Australia e un ottavo in Brasile, quest'ultimo dovuto anche ad un'influenza che aveva debilitato il pilota per tutto il fine settimana.Dopo questi risultati riuscì ad arrivare sei volte a podio su sette gare, con solo un ritiro dovuto ad un incidente con Fisichella, che suscitò molte polemiche.Durante queste gare Irvine realizzò, al Gran Premio di Francia, la prima doppietta con Michael Schumacher e la prima della Ferrari dopo otto anni. In seguito in Austria ottenne un quarto posto, facendosi superare dal compagno di squadra negli ultimi giri,e pochi giorni dopo gli venne rinnovato il contratto per l'anno successivo. Dopo tre gare senza risultati realizzò con Schumacher la seconda doppietta della stagione, concludendo alle spalle del compagno di squadra il Gran Premio d'Italia, ma al successivo appuntamento mondiale non andò oltre la quarta piazza, rendendosi anche protagonista di un errore che favorì la rimonta del pilota McLaren Mika Häkkinen.[29] Concluse poi secondo l'ultima gara della stagione terminando il campionato quarto con quarantasette punti ottenuti.
Il 1999 si aprì per Irvine con la prima vittoria in carriera in Formula 1: al Gran Premio d'Australia arrivò primo davanti a Frentzen e Ralf Schumacher, favorito anche dai ritiri delle due McLaren e da vari guasti avuti dal compagno di squadra che non andò oltre l'ottavo posto. Al successivo Gran Premio del Brasile il ferrarista chiuse al quinto posto, anche a causa di un problema al serbatoio dell'aria delle valvole pneumatiche,[30] riuscendo comunque a mantenere il comando della classifica generale. Alla gara successiva, a Imola, un guasto al motore però ne causò il ritiro mentre occupava la terza posizione. Due settimane dopo a Monaco ottenne un secondo posto, contribuendo a realizzare una doppietta con il compagno di squadra. Dopo una quarta piazza al Gran Premio di Spagna, complice una brutta partenza e un circuito sfavorevole alla Ferrari, Irvine ottenne il terzo posto al Gran Premio del Canada facendo segnare, per la prima e unica volta in carriera, il giro più veloce. Durante l'appuntamento mondiale in Gran Bretagna a metà luglio Schumacher subì un incidente che compromise la sua stagione, in quanto si era fratturato la gamba destra. Il nordirlandese divenne quindi il primo pilota della scuderia e gli venne affiancato Mika Salo.Nelle due gare seguenti Irvine ottenne due vittorie, anche grazie al compagno di squadra Salo che si fece superare al Gran Premio di Germania consegnando a Eddie la prima posizione, portandosi quindi in testa alla classifica del campionato piloti.Nelle successive tre gare però Irvine ottenne appena dieci punti e Mika Häkkinen riuscì a raggiungerlo in testa alla classifica arrivando al Gran Premio d'Europa con lo stesso punteggio. Durante la corsa disputatasi al Nurburgring, però, Irvine concluse settimo a causa soprattutto di un errore ai box, in quanto i meccanici Ferrari non riuscivano a trovare uno pneumatico e il pilota perse venti secondi.[36] Negli ultimi due Gran Premi ritornò in pista Michael Schumacher, che dichiarò di voler aiutare il compagno di squadra a conquistare il titolo. Al Gran Premio di Malesia, infatti, il tedesco aiutò il compagno di squadra a conquistare la vittoria, ma dopo la gara la Ferrari venne squalificata per deflettori non conformi al regolamento. Il team di Maranello ricorse poi in appello e gli furono restituiti i punti conquistati. Si arrivò quindi all'ultimo Gran Premio con Irvine in vantaggio di quattro punti, ma al via Schumacher, in pole position, venne superato da Häkkinen, che non lasciò più il comando della gara, mentre il nordirlandese, partito quinto, non andò oltre un terzo posto finale concludendo così secondo nel mondiale, a due punti dal rivale finlandese. La Ferrari riuscì comunque a conquistare il titolo costruttori. Alcuni anni dopo, però, rivelò che la sua squadra aveva interrotto lo sviluppo della vettura dopo l'infortunio di Schumacher e che i collaudi che venivano effettuati erano in realtà inutili e servivano solo per dimostrare che il team voleva aiutarlo a conquistare il titolo mondiale, ma la scuderia era, in realtà, già concentrata sulla stagione successiva. Il periodo in Jaguar
Nel 2000 passò alla Jaguar, per contrasti con la Ferrari riguardanti il ruolo di prima guida, ma, nonostante l'elevato budget a disposizione della scuderia,[40] non ottenne buoni risultati. Dopo due ritiri nei primi due appuntamenti mondiali, Irvine concluse settimo al Gran Premio di San Marino e ottenne i primi punti al Gran Premio di Monaco, con un quarto posto, nonostante non potesse bere a causa di un malfunzionamento dell'impianto che attraverso una cannuccia fornisce l'acqua ai piloti durante le gare. Nelle corse successive non fece registrare risultati di rilievo e fu costretto pure a saltare il Gran Premio d'Austria a causa di crampi allo stomaco. Il nordirlandese riuscì poi a conquistare un sesto posto al Gran Premio della Malesia e chiuse la stagione tredicesimo con quattro punti.
Anche nel 2001 Irvine non ottenne risultati di rilievo. La vettura, la Jaguar R2, definita da Irvine come la peggior vettura che avesse mai guidato,[16] raramente gli consentì di finire le gare e collezionò, a fine anno, undici ritiri su diciassette gare. Dopo sei gare fuori dalla zona punti con un settimo posto come miglior risultato, il pilota riuscì ad ottenere il terzo posto al Gran Premio di Monaco. Alla fine di questa gara si segnalò anche per aver espresso varie critiche a Rubens Barrichello, suo successore in Ferrari, riguardo al comportamento di quest'ultimo all'interno della scuderia.[42] Durante la parte centrale della stagione, poi, non ottenne alcun punto, ma fu protagonista, al Gran Premio del Belgio di un incidente insieme al brasiliano Luciano Burti, che cercava di superarlo alla curva Blanchimont. Burti si schiantò a oltre trecento chilometri orari contro le barriere di protezione e, una volta ripresosi, accusò duramente Irvine, ritenendolo responsabile dell'accaduto.[43] Al Gran Premio degli Stati Uniti, infine, conquistò un quinto posto e chiuse il campionato dodicesimo con sei punti ottenuti.
La nuova stagione cominciò con la conquista di un quarto posto al Gran Premio d'Australia, favorito anche da un incidente al via che coinvolse varie vetture e da alcuni ritiri nelle fasi seguenti della gara. Nelle gare seguenti non ottenne alcun risultato rilevante, segnalandosi solamente per una discussione con Barrichello per averlo ostacolato in un doppiaggio durante il Gran Premio di San Marino.Al Gran Premio di Spagna, poi, il nord irlandese venne retrocesso all'ultimo posto dopo le qualifiche perché la sua vettura utilizzava benzina irregolare. Durante la parte centrale di stagione, poi, non ottenne nessun risultato, venendo anzi costretto a sei ritiri consecutivi. Al Gran Premio del Belgio Irvine riuscì ad interrompere questa serie negativa, cogliendo un sesto posto, mentre al successivo appuntamento mondiale concluse la corsa al terzo posto, dopo essere partito quinto. Nelle ultime due gare, poi, non ottenne risultati rilevanti e concluse la stagione al nono posto con otto punti. Il 2002 fu caratterizzato anche da vari contrasti con Bobby Rahal, che occupava un ruolo di primo piano all'interno della scuderia, ritenuto responsabile dal pilota di essere il fautore della scarsa competitività della vettura e di aver fatto su di lui affermazioni false. Rahal venne poi licenziato durante il corso della stagione. Fallita la trattativa per il passaggio in Jordan per il 2003, in quanto il team irlandese voleva da Irvine cinque milioni di dollari per farlo gareggiare, decise di ritirarsi dal mondo delle corse. Risultati completi in Formula 1
Vittorie
Dopo la Formula 1Ritiratosi dalla Formula 1 nel 2003, Eddie Irvine abbandonò il mondo delle corse, dedicandosi invece a quello economico, essendo proprietario di varie società, tra cui una di software. L'ex pilota possiede anche un centro sportivo e una squadra di calcio. Nel 2004 è anche apparso nel film Un principe tutto mio, dove ha interpretato se stesso; nelle sequenze iniziali del film accetta la sfida del suo amico, il Principe Edward di Danimarca, a gareggiare con le rispettive auto e, alla fine di un lungo testa a testa, in vista del traguardo rallenta e lascia vincere l'avversario. Ha inoltre partecipato a un torneo di poker trasmesso su Sky con altri piloti di Formula 1 nel 2008. Vita privataEddie Irvine, nato a Newtonards, in Irlanda del Nord, da Edmund senior e Kathleen, trascorse la sua infanzia nel piccolo villaggio di Conlig. Compì gli studi al liceo Regent House Grammar School, senza mai eccellere particolarmente nei risultati. Ha anche una sorella, Sonia. Pilota atipico nel panorama della Formula 1 moderna, era noto per i suoi flirt con varie donne,tra cui quello con Pamela Anderson. Ha anche una figlia di nome Zoe, avuta durante la sua permanenza in Giappone dalla sua fidanzata dell'epoca. Al contrario poi di molti altri piloti ha vissuto per anni tra Milano, soprattutto nel periodo in cui correva in Ferrari, e Londra.[54] Nel 2004 ha avuto alcuni guai giudiziari per non essersi presentato davanti ai giudici inglesi per la seconda volta consecutiva dopo che era stato fermato alla guida di uno scooter per aver superato il limite di velocità di oltre trenta chilometri orari. L'ex pilota nel 2009 è stato protagonista di una rissa in una discoteca del milanese con il figlio del Sindaco di Milano Letizia Moratti, a seguito del quale è stato denunciato per lesioni gravi; il nord irlandese, a sua volta, ha presentato una denuncia per lesioni e minacce aggravate. Riconoscimenti
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Nazionalità Brasiliana |
Nato il 23-mag-72 |
A Sao Paulo (Brasile) |
Residenza Montecarlo |
Stato Civile sposato con Silvana |
Altezza 1m72 |
Peso 76kg |
Profilo: Gli iniziUn pilota promettente sin dalla giovinezza; Barrichello ha vinto 5 campionati kart in Brasile prima di trasferirsi in Europa nel 1990 per gareggiare in Formula Opel Lotus. Ha vinto il campionato al primo tentativo, successo ripetuto l'anno successivo nel campionato britannico di Formula 3, battendo un giovane David Coulthard. A soli 19 anni di età era già candidato a guidare in Formula 1: spese l'anno successivo in Formula 3000 arrivando terzo, e nel 1993 fu ingaggiato dalla Jordan nella massima formula. Formula 11993-1999: Gli esordi con la Jordan e la StewartBarrichello esordì con una buona stagione, ottenendo due punti per il campionato. L'anno seguente le cose migliorarono, ma per poco la sua carriera non fu troncata da un gravissimo incidente avvenuto durante le prove del tragico Gran Premio di San Marino, che lo lasciò senza conoscenza, e vivo grazie alle tempestive cure mediche. In ospedale ricevette la visita del suo amico e mentore Ayrton Senna, due giorni prima dell'incidente fatale di quest'ultimo sulla stessa pista di Imola. Il resto della stagione fu quindi un lento recupero, anche se riuscì a conquistare la pole position al Gran Premio del Belgio, il pilota più giovane all'epoca a riuscirci (il record verrà poi battuto da Fernando Alonso e in seguito da Sebastian Vettel). Dopo due ulteriori anni con la Jordan, Barrichello lasciò la scuderia nel 1997 per accasarsi al nuovo team Stewart Grand Prix, dove ottenne come miglior risultato un secondo posto al Gran Premio di Monaco nel 1997 e un settimo posto finale nel campionato 1999, anno in cui ottenne anche una pole position sul bagnato al Gran Premio di Francia, e tre terzi posti ai Gran Premi di San Marino, Francia e Europa. 2000-2005: Gli anni in Ferrari con SchumacherFerrari F1-2000 Con queste credenziali fu ingaggiato nel 2000 dalla Ferrari come pilota titolare, sostituendo Eddie Irvine che aveva abbandonato il team di Maranello per contrasti riguardanti il ruolo di prima guida.[1] Finalmente riuscì a conquistare la sua prima vittoria in un Gran Premio (dopo 123 tentativi) in un Gran Premio di Germania caratterizzato da cambiamenti meteorologici e anche un'invasione di pista. Il brasiliano riuscì a recuperare dalla diciottesima posizione in griglia. La presenza di Barrichello ha contribuito all'assoluto dominio da parte della squadra italiana negli anni. Nel corso della sua permanenza alla Ferrari, essa si è aggiudicata ininterrottamente il Campionato Costruttori e il Campionato Piloti con Michael Schumacher. In questo periodo è arrivato due volte secondo nel mondiale (2002 e 2004), vincendo 9 Gran Premi. Nel 2002 fu protagonista di due episodi controversi. Al Gran Premio d'Austria Barrichello fu costretto da ordini di scuderia a rallentare sul traguardo, in modo da cedere la vittoria (e i punti mondiali extra) al compagno di squadra. La decisione fu ampiamente criticata dalla stampa internazionale e dal pubblico presente all'autodromo. Nello stesso anno, all'arrivo del Gran Premio degli Stati Uniti Schumacher rallentò all'ultima curva per fare avvicinare Barrichello e ottenere un uno-due "con il minor distacco possibile", ma col risultato di farsi superare esattamente sulla linea dal brasiliano. Nel 2003 ottenne quella che è considerata la sua più bella vittoria : a Silverstone compì infatti una serie incredibile di sorpassi come raramente si vedono nella Formula 1 moderna. Nella stagione 2004 è arrivato al secondo posto dietro il compagno di squadra Schumacher in sette delle prime tredici gare, per poi vincere il Gran Premio d'Italia e l'edizione inaugurale del Gran Premio di Cina e terminare al secondo posto nel campionato, sempre dietro Schumacher. Nel corso del 2005 la competitività Ferrari si è invece molto ridotta, lasciando Barrichello all'asciutto di vittorie e con il miglior risultato del 2º posto ottenuto nella gara inaugurale in Australia. Anche durante il Gran Premio degli Stati Uniti corso da sole 6 vetture Barrichello è arrivato secondo, dopo essere stato superato con un'azione energica dal compagno di squadra. Questo ed altri piccoli screzi hanno contribuito ad incrinare il rapporto tra Barrichello e la Ferrari che è interrotto al termine della stagione per far posto all'altro pilota di San Paolo Felipe Massa. 2006-2009: Il passaggio alla Honda e la nascita della BrawnBarrichello nel 2006 si è trasferito alla Honda (erede della BAR) con un contratto biennale, che prevedeva per la stagione 2008 un'opzione a favore della squadra giapponese per l'estensione dell'accordo. Rubens ha chiuso il campionato 2006 al settimo posto con 30 punti. I suoi migliori risultati sono stati due quarti posti, ottenuti al Gran Premio di Monaco e al Gran Premio d'Ungheria. La stagione 2007 è stata molto negativa per Barrichello e per la Honda: il pilota brasiliano non ha ottenuto punti iridati per la prima volta nella sua lunga carriera, pur non ritirandosi mai nella prima parte di campionato. Anche per il suo compagno di squadra Jenson Button, è stata una stagione fallimentare con soli 6 punti ottenuti, il che fa pensare che la Honda abbia subito una paurosa involuzione tecnica. Per questo nel 2008 il team giapponese ha ingaggiato il tecnico britannico Ross Brawn, che Barrichello aveva conosciuto alla Ferrari, e rinnovato i contratti ai piloti, ritenuti non responsabili degli scarsi risultati. Barrichello nel 2008 conquistò un primato che nemmeno Michael Schumacher era riuscito a battere: il maggior numero di Gran Premi disputati, superando il record di Riccardo Patrese fermatosi a 256. Durante la stagione stessa, in cui ancora una volta la Honda ottiene prestazioni al di sotto delle aspettative, Rubens riuscì ad ottenere un sorprendente terzo posto nel piovoso GP di Gran Bretagna, aiutato dalla decisione, presa d'accordo con Ross Brawn, di montare gomme da bagnato estremo quando l'intensità della pioggia aumentò. Alla fine del 2008, la Honda decise di interrompere il suo impegno in Formula 1, spinta dagli alti costi e dai risultati deludenti ottenuti dal team. Dopo un inverno di incertezze, il 6 marzo 2009 è stato confermato che l'ex direttore tecnico Ross Brawn ha rilevato l'ex team Honda, dando vita ad un nuovo team di Formula 1, la Brawn GP. È stato altresì confermato che Barrichello sarà ancora alla guida, affiancato dal compagno di squadra Jenson Button [2]. Il pilota più esperto della storia della Formula 1 avrà quindi l'occasione di estendere il proprio primato. La Brawn GP si è mostrata assai presto la vettura più competitiva, e Barrichello ha terminato il Gran Premio inaugurale in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra Jenson Button, recuperando dopo essere stato coinvolto in un incidente alla partenza. Nelle successive 4 gare va sempre a punti, e a Montmeló e Montecarlo finisce di nuovo secondo dietro al pilota inglese. Dopo il ritiro in Turchia, il brasiliano torna a punti (3º a Silverstone e 6º al Nurburgring). Finalmente dopo 85 gare, Rubens vince a Valencia, davanti a Lewis Hamilton, risollevando la scuderia dopo un periodo difficile. A Monza, al GP d'Italia, un'altra vittoria, con il suo compagno Button in seconda posizione. Dopo il Gran Premio del Brasile, nel quale parte dalla pole ma ha poi una gara sfortunata, rinuncia alla corsa al titolo mondiale piloti, vinto dal compagno Jenson Button, col quale, però, si aggiudica il titolo costruttori. 2010: Il passaggio alla WilliamsIl 2 novembre 2009 la Williams ufficializza l'ingaggio del brasiliano come pilota per la stagione 2010 al fianco del debuttante Nico Hülkenberg[3]. La stagione parte in modo piuttosto negativo e a causa della scarsa competitività della monoposto Barrichello riesce solo raramente a qualificarsi tra i primi dieci, conquistando solo otto punti nelle prime otto gare, con un ottavo posto nel Gran Premio d'Australia come miglior piazzamento. I risultati migliorano a partire dal Gran Premio d'Europa, nel quale il brasiliano giunge quarto dopo essere scattato dalla nona posizione. La Williams, anche grazie alle indicazioni dello stesso Barrichello, continua a sviluppare la vettura e nella seconda parte di stagione il pilota brasiliano migliora nettamente il proprio rendimento, giungendo in zona punti sette volte in undici corse e chiudendo la stagione in decima posizione, con 47 punti. Dopo l'ultimo Gran Premio ad Abu Dhabi la Williams conferma Barrichello anche per la stagione 2011. Risultati in Formula 1
Vittorie in F1
Pole Position in F1
Giri Veloci in F1
Altre vittorie
Vita privataDal 1997 è sposato con Silvana Giaffone, e ha 2 figli Onorificenze22 ottobre 2002 (Roma) di iniziativa del Presidente della Repubblica. Commendatore Meriti sportivi "Ordine al merito della Repubblica Italiana" |
Data di nascita 25 aprile 1981 |
Luogo di nascita San Paolo (Brasile) |
Nazionalità Brasiliana |
Stato civile Celibe |
Team Ferrari |
Profilo: E' un pilota automobilistico brasiliano. Come suggerisce il cognome, è di origine italiana, essendo il nonno emigrato da Cerignola, in Puglia. Le formule minoriMassa iniziò a correre con i kart all'età di 9 anni, continuando fino al suo esordio nel 1998 nel campionato brasiliano di Formula Chevrolet dove arrivò quinto per poi vincerlo la stagione successiva. Nel 2000 si trasferì in Europa per gareggiare nella Formula Renault italiana ed europea, vincendo entrambi i campionati. Invece di proseguire con la Formula 3 preferì gareggiare nel campionato Formula 3000 Euro-Series dominando il campionato con 6 vittorie in 8 gare. Formula 12002-2005: Gli anni in Sauber e quelli da collaudatoreCon questo curriculum già nel 2001 gli era stato offerto un test con la Sauber, scuderia di Formula 1, test andato così bene da aprirgli le porte della massima formula nel 2002 proprio con la Sauber. Pur se la velocità era evidente, Massa nella prima stagione mostrò inesperienza e il suo miglior risultato fu un 5º posto al Gran Premio di Spagna. L'anno successivo fu girato alla Ferrari come collaudatore (con cui la Sauber aveva rapporti di collaborazione tecnica) per poi ritornare alla squadra svizzera nel 2004 a fianco del romano Giancarlo Fisichella, cogliendo come miglior risultato un 4º posto al Gran Premio del Belgio. Confermato per il 2005, Massa bissò il miglior risultato della carriera con un 4º posto al Gran Premio del Canada in una annata avara di risultati per la Sauber che si appresta a trasformarsi nella squadra BMW. 2006 il passaggio alla FerrariFerrari 248-F1 Dato il suo passato di collaudatore Massa venne scelto come pilota Ferrari per la stagione 2006 per sostituire il connazionale Rubens Barrichello, affiancando il 7 volte campione del mondo Michael Schumacher. Con la Ferrari colse il primo podio (3º posto al Nürburgring). Successivamente completò la doppietta Ferrari al Gran Premio degli Stati Uniti. Fu ancora terzo nel Gran Premio di Francia, per poi arrivare alla prima vittoria della carriera, accompagnata dalla prima pole position, al Gran Premio di Turchia. Vinse l'ultima gara della stagione 2006 a Interlagos in Brasile dopo aver ottenuto la pole position e aver condotto solitario la gara. L'ultimo brasiliano ad essere riuscito a fare lo stesso in patria fu Ayrton Senna. 2007Il 2007 vide il brasiliano affiancato dal finlandese Kimi Räikkönen alla guida della Ferrari. Dopo aver avuto problemi al cambio[1] nella gara inaugurale in Australia, che lo videro concludere al sesto posto riuscì a conquistare la pole position in Malesia, ma a causa di un errore concluse quinto. Dopo le prime due gare riuscì poi a portare la scuderia al successo nei Gran Premi di Bahrain, Spagna e a concludere i successivi quattro (ad eccezione del Canada) sul podio. Nella seconda parte di stagione, però, i suoi risultati non furono ai livelli del primo, a parte un successo in Turchia, causa alcuni problemi con la vettura ed alcuni errori. Prima dell'ultimo gran premio della stagione è stato annunciato il suo rinnovo con la Scuderia Ferrari sino al 2010.[2] Il pilota ha ricevuto la cittadinanza onoraria della città di Cerignola. A fine anno, il 1º dicembre 2007, nella chiesa di Nossa Senhora do Brasil in San Paolo, è convolato a nozze con Raffaella Bassi, storica fidanzata sin dai tempi della Formula 3000. 2008Il 2008 per il pilota brasiliano non inizia benissimo con due ritiri nelle prime 2 gare: in Australia causa rottura del motore e in Malesia per un testacoda. Ma in Bahrain Massa conquista il secondo posto in griglia alle spalle di Kubica, sorpassa il polacco al via e centra la prima vittoria stagionale. Nella gara successiva in Spagna arriva secondo alle spalle del compagno di scuderia e campione del mondo in carica Kimi Raikkonen. Due settimane dopo in Turchia realizza nuovamente la Pole Position e ottiene la seconda vittoria del 2008 (in Turchia è la terza vittoria consecutiva), portandosi a 7 punti dalla vetta del Mondiale che vede sempre Raikkonen in testa, con 35 punti. Al Gran Premio di Monaco conquista la sua terza pole position dell'anno, la prima in carriera sul tracciato monegasco. Ma alla fine, per un errore alla curva di Santa Devota arriva 3º dietro Hamilton e Kubica come nel 2007. Al Gran Premio del Canada, gara condizionata da numerosi ritiri tra cui quelli di Hamilton e Raikkonen, il brasiliano è vittima di un problema tecnico durante il primo pit-stop che lo costringe a ripetere la sosta, perdendo alcune posizioni. Tuttavia il brasiliano riesce a mettere a segno una faticosa rimonta (tra cui il doppio sorpasso al tornantino su Rubens Barrichello e Heikki Kovalainen) ottenendo la quinta posizione, e raggiungendo la seconda posizione nella classifica mondiale piloti, dietro il polacco Robert Kubica, vincitore proprio del GP. Nel GP di Francia, Massa parte secondo dietro Raikkonen, ma a metà gara il finlandese rompe uno scarico, perdendo velocità finendo per essere superato dal compagno di squadra, che centra il terzo successo stagionale, e la vetta della classifica. Al successivo appuntamento sul tracciato di Silverstone, si vede un gran premio tutt'altro che noioso. Pioggia e schiarite si alternano creando uno scenario incredibile. Il brasiliano incappa in 6 testacoda per le condizioni di bagnato in pista e arriva solo 13º, l'ultima posizione dei piloti non ritirati. Riesce comunque a mantenere il primato in classifica, anche se a pari punti con Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton. Nel successivo Gran Premio di Germania, Massa arriva terzo, e perde la leadership del Mondiale, ad appannaggio di Hamilton, che vince la gara con la sua McLaren davanti ad un fortunato Nelson Piquet Jr. Due settimane dopo in Ungheria, dopo aver dominato tutta la gara, la monoposto di Felipe si ferma per un problema al motore a tre giri dalla fine, dopo aver fatto una partenza stupenda superando alla prima curva le McLaren di Hamilton e Kovalainen. Il brasiliano viene comunque classificato diciassettesimo avendo percorso più del 90% della gara. Scende quindi dal 2º al 3º posto nel mondiale ma riesce subito a rialzare la china dopo un weekend strepitoso sul nuovo circuito urbano di Valencia, in occasione del Gran Premio d'Europa, dove ottiene Pole, Vittoria e Giro veloce, compiendo così un Hat Trick, e riprendendosi con gli interessi non solo quello che era successo tre settimane prima in Ungheria, ma anche la seconda posizione in campionato a sole sei lunghezze da Hamilton. Trionfo del tutto inaspettato in Belgio sul Circuito di Spa-Francorchamps. La gara viene dominata dal suo compagno di squadra, Kimi Raikkonen, fino a 4 giri dal termine quando inizia a piovere e tutto il suo vantaggio nei confronti del pupillo di Ron Dennis svanisce. Ne scaturirà un serrato testa a testa fino a che il finlandese urterà un muretto, terminando la sua gara. Tagliano il traguardo, nell'ordine, Lewis Hamilton, il brasiliano e Nick Heidfeld. A premiazione eseguita, la FIA si riunisce per valutare la condotta di gara del britannico delle frecce d'argento e di Timo Glock. La sentenza toglierà la vittoria ad Hamilton (penalizzato di 25 secondi rispetto all'arrivo effettivo) e l'ottavo posto al pilota della Toyota. Questo significa che Felipe Massa può festeggiare la sua prima vittoria sul circuito delle Ardenne e vedere sensibilmente ridotto il suo svantaggio in classifica rispetto agli altri contendenti al titolo iridato. Nel nuovo tracciato cittadino di Singapore, Massa ottiene una importantissima pole distanziando in griglia Hamilton più di 6/10. Anche durante la gara il pilota brasiliano impone un ritmo elevatissimo tenendo dietro il pilota inglese e Kimi Raikkonen. Al 15º giro però avviene l'inaspettato: Nelson Piquet Jr., che navigava nelle parti basse della classifica, va a muro costringendo la Safety Car a intervenire. Durante questi minuti diverse scuderie decidono di effettuare il Pit Stop in modo da ottenere un possibile vantaggio. Purtroppo un meccanico Ferrari sbaglierà ad azionare il semaforo del Pit causando una partenza anticipata di Massa che si porterà dietro tutta la pompa della benzina e rischierà nella foga di andare a sbattere su una Force India. Da lì in poi la gara è tutta in salita e Felipe, che rientra in pista ultimo, commette tanti altri errori causati dal nervosismo. Gli verrà comminato anche un Drive Through per via della manovra sulla monoposto Indiana. Alla fine Massa arriverà solo 13º. La vittoria arride invece a Fernando Alonso seguito da Nico Rosberg e Hamilton. Ora il paulista insegue con 77 Punti contro gli 84 di Hamilton McLaren a tre gare dal termine del campionato. Nel Gran premio del Giappone le qualifiche si rivelano amare per Massa, solo quinto, mentre il rivale Hamilton è in pole. Al via però il compagno Raikkonen riesce a passare proprio Hamilton, lasciandogli però l'occasione di recuperare la testa. I due nella foga vanno lunghi lungo la prima e la seconda curva, perdendo così posizioni. Hamilton si ritrova proprio dietro Massa e riesce a passarlo poco dopo, ma il brasiliano non demorde e finisce per urtare il pilota della McLaren nel passaggio in una chicane, costringendolo ad accodarsi al gruppo dei piloti prima di tornare in pista. Giudicata la manovra troppo pericolosa, i commissari sanzionano in seguito Massa con un Drive Through, sorte toccata però anche ad Hamilton per via del duello alla partenza con Raikkonen nel quale ha costretto il finlandese ad andare lungo. La vittoria sarebbe così arrisa nuovamente ad Alonso, mentre Massa si sarebbe dovuto accontentare di un 8º posto - divenuto poi 7º in seguito alla penalizzazione di Sebastien Bourdais, a causa di un sorpasso pericoloso in uscita dai box proprio ai danni di Massa che, urtato, dovette far fronte ad un testacoda. Avendo perso 2 punti nel Gran Premio di Cina, Massa si presenta al Gp del Brasile con 7 punti di ritardo da Hamilton: il brasiliano può vincere ancora il titolo, con Hamilton sesto o peggio, oppure arrivando secondo con l'inglese ottavo o peggio (Massa ha dei migliori piazzamenti, quindi è avvantaggiato in caso di parità). Dopo aver dominato un Gran Premio rocambolesco la conquista dell'iride sembra fatta. Hamilton, sesto, appena superato da Vettel, sorpassa però a quattro curve dal termine della corsa il tedesco Glock, il quale è nelle prime posizioni non avendo effettuato il pit-stop cambio gomme nonostante fosse prevista pioggia per le ultime tornate. Il pilota Toyota infatti ha sì risparmiato il tempo necessario per il pit, ma si trova con gomme da asciutto in situazione di pista bagnata. Per Hamilton, dotato a sua volta di gomme da bagnato, è fin troppo facile quindi sopravanzare Glock, fortemente rallentato dalle condizioni climatiche, e piazzarsi quinto nelle ultime curve di un Gp che passerà alla storia come uno dei più beffardi di sempre. Hamilton supera infatti Massa nella classifica mondiale di un solo punto e si laurea campione (il più giovane della storia della Formula 1 a 23 anni, 9 mesi e 26 giorni). 2009Il 2009 non inizia bene, anche a causa della vettura schierata dalla Ferrari (la F60) che non è all'altezza della fama delle auto di Maranello: nel primo appuntamento stagionale conquista un deludente settimo posto nelle qualifiche per poi ritirarsi al 45º giro della gara per problemi allo sterzo. Nel successivo Gran Premio della Malesia, chiamato a riscattarsi, ottiene ottimi tempi nelle prove libere ma viene eliminato nella Q1 delle qualifiche con il 16º tempo; durante la rocambolesca gara (sospesa per via della pioggia dopo 31 dei 56 giri) riesce a rimontare alcune posizioni ma si classifica soltanto al 9º posto. Nel terzo appuntamento stagionale delude ancora le aspettative piazzandosi al 13º posto nelle qualifiche e collezionando il secondo ritiro in tre gare per problemi al cambio. Anche in Bahrein le cose non migliorano e Massa conclude la gara tredicesimo per un contatto alla partenza con Raikkonen. Tuttavia nelle gare successive la Ferrari sembra pian piano ritrovare competitività: va sempre a punti, 6º in Spagna, 4º a Monaco, 6º in Turchia e di nuovo 4º in Gran Bretagna dopo essere partito 11º dalla griglia. Il primo podio stagionale arriva al Nurburgring, dove Felipe arriva terzo dopo una rimonta di 5 posti (8º in griglia). Nella seconda sessione di qualifica del Gran Premio dell'Ungheria Massa, mentre viaggiava a circa 200 chilometri orari alla guida della sua monoposto, viene colpito alla testa da una molla pesante circa 800 grammi,[5] staccatasi dalla Brawn GP del connazionale Rubens Barrichello. A causa di questo incidente, il pilota brasiliano ha riportato una commozione cerebrale con una frattura nella zona sovraorbitale sinistra e un taglio alla fronte. Trasportato in elicottero al vicino ospedale di Budapest, Felipe viene operato, e le sue condizioni definite «serie ma stabili» dai medici e comunque «non in pericolo di vita».[6] La mattina del 26 luglio una TAC fatta al pilota dà esito negativo e non vengono evidenziati lesioni cerebrali. Nel Gran Premio d'Ungheria la Ferrari non ha schierato nessuna vettura per sostituirlo.[7] Per il resto della stagione la Ferrari ha scelto di affidare la sua monoposto a Michael Schumacher[8] che ha poi dovuto rinunciare per problemi al collo. Al suo posto è subentrato Luca Badoer. Dato gli scarsi risultati di quest'ultimo, la Ferrari decide di sostituirlo dopo due gran premi con un altro pilota italiano, Giancarlo Fisichella. Dopo il decorso post-operatorio Massa è sottoposto a una serie di esami neurologici, coordinati dal medico delegato della FIA, svoltisi a Parigi il 10 ottobre 2009. A seguito dei risultati postivi ottenuti Massa torna il 12 ottobre alla guida di una vettura di F1, la Ferrari F2007 in dei test a Fiorano.[10] Al Gran Premio del Brasile gli viene affidato l'incarico di sventolare la bandiera a scacchi. 2010Per la stagione 2010 il pilota brasiliano viene riconfermato come pilota titolare al fianco dello spagnolo Fernando Alonso. Il 14 marzo 2010, in occasione della gara inaugurale di Formula uno, giunge 2º dietro al compagno di squadra Fernando Alonso, realizzando la prima doppietta per la Ferrari. Nel Gran Premio successivo, Massa sale sul podio nonostante i sorpassi subiti da Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. In Malesia, Massa giunge 7º al traguardo e supera il compagno di squadra Alonso (ritirato per guasto al motore) guadagnando la testa della classifica, ma nel Gran Premio di Cina conclude la gara 9º e cede la leadership della classifica a Jenson Button. In Spagna e a Monaco si posiziona 6º e 4º, mentre nel Gran Premio di Turchia arriva soltanto un 7º posto, davanti al compagno di squadra. In Canada, dopo una buona partenza, rimane coinvolto in un incidente con Vitantonio Liuzzi e, costretto a sostituire l'ala anteriore, tenta una rimonta; a pochi giri dal termine è 11º dietro a Michael Schumacher ma, nel tentativo di superarlo, danneggia l'alettone anteriore e termina 15º. Nel frattempo Massa prolunga il suo contratto con la scuderia di Maranello fino al 2011. In Germania e Ungheria, il pilota brasiliano conquista rispettivamente un 2º e 4º posto contribuendo ad acquisire punti per la Scuderia Ferrari nel mondiale costruttori. Riconquista il 4º posto in Belgio. Con la Ferrari che si mostra competitiva a Monza, Massa sale sul podio conquistando il 3º posto, miglior risultato per lui nel Gran Premio d'Italia, dietro al pilota della McLaren Mercedes Jenson Button e al compagno di squadra Fernando Alonso. Non troppo fortunato Massa a Singapore perché a causa di un problema all'elettronica senza tempo si classifica all'ultima fila in griglia. Grazie allo sfruttare del cambio gomme con la Safety Car in pista, Massa andrà fino al termine della gara concludendo al decimo posto, ma grazie alla penalizzazione di 20 secondi di Adrian Sutil e Nicolas Hülkenberg per aver tagliato la curva 7 traendone un vantaggio giunti rispettivamente nono e decimo, Felipe si classifica all'ottavo posto prendendo 4 punti. In Giappone dopo essere partito dall'undicesimo posto, esce di pista alla prima curva coinvolgendo anche l'italiano Vitantonio Liuzzi al ritiro. Felipe in Corea si classifica al terzo posto dopo una gara caratterizzata dalla pioggia e da incidenti che hanno permesso al pilota brasiliano di salire sul podio. In Brasile, Massa partito dal nono posto, termine 15° dopo una difficile gara anche causata dall'errore dei meccanici al primo pit stop che hanno avvitato male la gomma anteriore destra della vettura del brasiliano. Nell'ultimo appuntamento dell'anno, in Abu Dhabi, Massa partito dal sesto posto termina una gara, fra l'altro poco brillante per il non sostegno verso Alonso, al decimo posto. Risultati in Formula 1Vittorie in F1
Pole Position in F1
Giri Veloci in F1 |
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La carriera |
Titoli vinti | Campionato di F. Chevrolet brasiliana (1999) |
---|
Titoli vinti | Campionato di F. Renault italiana e europea (2000) |
---|---|
Titoli vinti | Campionato di Euro 3000 (2001) |
Gran premi vinti | 1 gp della Turchia (1996) |
1 gp del Brasile (2006) | |
1990-1997 | Karting brasiliano |
1998 | F. Chevrolet brasiliana |
1999 | 1° in F. Chevrolet brasiliana |
2000 | 1° in F. Renault italiana e europea |
2001 | 1° in Euro 3000 |
2002 | 13° in F.1 con Sauber |
2003 | test driver Ferrari in F.1 |
2004 | 12° in F.1 con Sauber |
2005 | 13° in F.1 con Sauber |
2006 | 3° in F.1 con Ferrari |
2007 | 3° in F.1 con Ferrari |
2008 | 2° in F.1 con Ferrari |
2009 | 11° in F.1 con Ferrari |
2010 | 6° in F.1 con Ferrari |
Data di nascita17 ottobre 1979 |
Luogo di nascita Espoo (Finlandia) |
Nazionalità Finlandese |
Residenza Londra |
Stato civile Coniugato |
Profilo: Kimi Räikkönen (pronuncia finlandese kimi matias raeik onen)è un pilota automobilistico finlandese, ex pilota della Ferrari in Formula 1, con la quale si è laureato campione del mondo nel 2007, al suo primo anno a Maranello. Nel 2010 ha partecipato al Campionato del mondo rally con la Citroën e dal 2014 al 2018 di nuovo in Ferrari Soprannominato IceMan (uomo di ghiaccio) perché freddo in gara e restio a trattare con i media, è uno specialista dei giri veloci in gara, essendo attualmente 3º nella classifica generale dei giri più veloci, 2º come numero di giri veloci consecutivi, e 1º, al pari di Michael Schumacher, come numero di giri veloci conquistati in una sola stagione. Räikkönen è stato anche il pilota ad essere arrivato in Formula 1 con il minor numero di gare ufficiali disputate, solo 23 corse alle spalle, ed ha raccolto nella sua carriera più di 500 punti, risultando uno dei pochi insieme a stelle del calibro di Michael Schumacher, Ayrton Senna e Alain Prost. Prime esperienzeAd otto anni Räikkönen mosse i primi passi nel kart. Nel 1999 approdò nel campionato britannico di Formula Renault, con il team Manor. L'anno successivo conquistò il titolo grazie a 7 vittorie su 10 gare, 7 pole e 6 giri veloci Nello stesso anno, gareggiò anche nella Formula Renault internazionale, dove ottenne 2 vittorie, 2 poles e 2 giri veloci. Su 23 gare alle quali aveva partecipato fino a quel momento in monoposto, Kimi aveva avuto successo in oltre il 50%, ottenendo 13 vittorie, fatto che attirò l'attenzione di Peter Sauber dell'omonima scudera di Formula 1. Quest'ultimo lo invitò ad una sessione di test sulla pista del Mugello, questa volta attirando anche l'attenzione del plurititolato Michael Schumacher, lì presente per un test con la Ferrari[2]. Al test prese parte anche il collaudatore del team Enrique Bernoldi, fortemente spinto dallo sponsor Red Bull verso un posto da titolare per la stagione successiva. I tempi sul giro del giovane finlandese furono eccellenti e migliori di quelli di Bernoldi, tanto che Sauber decise di ingaggiarlo per il Campionato di Formula 1 dell'anno successivo, pur contro il parere di Helmut Marko che continuava a spingere fortemente per il Brasiliano. Per la prima volta nella storia esordiva in Formula 1 un pilota che aveva disputato sino a quel momento solo 23 gare, nessuna delle quali in formule propedeutiche alla Formula 1, quali la Formula 3 o Formula 3000. Formula 1Il debutto con la Sauber2001Il debutto in Formula 1 avviene nel Gran Premio di Australia, con una superlicenza provvisoria valida per le prime sei gare, al volante di una Sauber-Petronas. Il suo debutto fu impressionante, arrivando al 6º posto e guadagnando il primo punto mondiale. Singolare un episodio: pare che Kimi si sia addormentato in macchina pochi minuti prima della partenza, dimostrando di non patire per nulla la tensione del debutto in Formula 1 Dopo la corsa la federazione sportiva concesse definitivamente la superlicenza Alla fine della sua prima stagione Räikkönen racimolò 9 punti complessivi, posizionandosi al 10º posto nella classifica finale del campionato del mondo, giungendo spesso davanti al suo compagno di squadra Nick Heidfeld, 7º a fine stagione. Il finlandese fu vittima di un brutto incidente in Giappone a Suzuka insieme alla Jordan di Alesi ma fortunatamente ne uscì senza danni. Data la sua ottima stagione come debuttante, Ron Dennis lo scelse per sostituire in McLaren il posto lasciato vuoto dal 2 volte campione del mondo Mika Hakkinen, suo connazionale. Gli anni alla McLaren2002Nel 2002 passò alla McLaren-Mercedes, che versò la somma di cinquanta milioni di euro per averlo in squadra insieme a David Coulthard. Al debutto con la nuova scuderia, colse il primo podio della carriera giungendo 3º nel Gran Premio di Australia ed ottenendo il giro più veloce. Nel Gran Premio di Francia a Magny-Cours sfiorò la prima vittoria ma, a pochi giri dalla fine, scivolò su una macchia d'olio non segnalata lasciata dalla Toyota di McNish alla curva Adelaide e venne sorpassato da Michael Schumacher, terminando la gara in seconda posizione. Il finlandese diede buone prove anche sotto il diluvio a Silverstone, dove fu l'unico tra i piloti con gomme Michelin capace di reggere il ritmo dei piloti Ferrari con le più performanti Bridgestone mentre in Belgio, sulla pista di Spa-Francorchamps, riuscì a qualificarsi in prima fila, dietro al solo Schumacher. Il finnico, nonostante le buone prestazione in estate, alla fine della stagione accumulò solo 24 punti che gli valsero il 6º posto finale. Per tutta la stagione si dimostrò molto più veloce del compagno di squadra David Coulthard, ma fu spesso colpito da guasti meccanici tanto da contare ben 11 ritiri. 2003Il 2003 per Räikkönen fu estremamente positivo: pur disponendo della vettura dell'anno precedente seppur modificata, (la MP4/18 non gareggiò mai) si ritrovò leader all'interno del suo team e si giocò la vittoria del mondiale sino all'ultima gara. Dopo un terzo posto iniziale ottenuto nel Gran Premio d'Australia, in Malesia arrivò la prima vittoria in carriera. Nel Gran Premio del Brasile venne dato per vincitore ma nei giorni successivi la vittoria fu assegnata a Giancarlo Fisichella per un errore dei commissari La stagione continuò con buoni risultati e grazie ai numerosi podi conquistati, Räikkönen rimase in lotta per il titolo mondiale fino all'ultimo gran premio, contro il ferrarista Michael Schumacher e il pilota della Williams Juan Pablo Montoya. Alla fine della stagione si classificò 2º con 91 punti complessivi, solamente due in meno del campione tedesco e davanti al colombiano. 2004La stagione 2004 fu meno fortunata, costellata da numerosi ritiri per guasti meccanici, a causa della scarsa competitività della vettura. Dopo poche gare il finlandese venne inoltre a conoscenza che per l'anno successivo avrebbe avuto un nuovo compagno di squadra: il colombiano Juan Pablo Montoya, proveniente dalla Williams A metà stagione il team fornì una vettura profondamente modificata e i risultati iniziarono a migliorare: a Silverstone ottenne la pole e insidiò Michael Schumacher fino all'ultimo giro, dovendosi poi accontentare del secondo posto. Due settimane più tardi in Germania, invece, fu costretto al ritiro mentre duellava con il tedesco quando era al comando, mentre nel Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps riuscì a vincere dopo una gara esaltante in cui si rese protagonista di numerosi sorpassi anche ai danni di Michael Schumacher il quale, giungendo comunque secondo a traguardo, riuscì ad aggiudicarsi il titolo mondiale. 2005Dopo un inizio difficile, nel 2005 Räikkönen dimostrò di poter lottare per il mondiale con il rivale Fernando Alonso. Il finlandese, nonostante un forte ritardo dalla vetta del mondiale dopo le prime quattro gare, riuscì a ridurre il distacco con due vittorie consecutive in Spagna e Monaco, ed altre quattro in Canada, Ungheria, Turchia e Belgio. Nel Gran Premio d'Europa fu però vittima di un cedimento alla sospensione quando era leader della gara Il finlandese fu spesso colpito da rotture al propulsore ed è stato più volte costretto a rimontare, riuscendo comunque a portarsi per ben 7 volte sul primo gradino del podio. La stagione si concluse poi con una esaltante vittoria in Giappone, ottenuta a seguito di una delle più belle gare della sua carriera. Partendo 17° in griglia, si rese subito protagonista di sorpassi ai danni di Michael Schumacher e del già laureato campione del mondo Fernando Alonso. Grazie anche ad un'ottima strategia ai box, riuscì a portarsi alle spalle di Giancarlo Fisichella a 5 giri dalla fine e completò la sua rimonta compiendo un bellissimo sorpasso a danni del romano a poche curve dalla bandiera a scacchi. I problemi di affidabilità della McLaren, oltre che un inizio di stagione difficile in cui perse terreno in classifica nei confronti dei rivali, vanificarono gli sforzi consegnando il titolo ad Alonso e alla Renault. In questa stagione su 19 gare ha ottenuto ben 10 giri veloci in gara, record assoluto detenuto a pari merito con Michael Schumacher 2006Nel 2006 la mancanza di affidabilità e di competitività della sua McLaren-Mercedes lo esclusero subito dalla lotta per il titolo mondiale e non riuscì a vincere nessun Gran Premio, conquistando ugualmente 65 punti, 3 pole position e terminando al quinto posto alle spalle dei piloti Ferrari e Renault. Sfiorò la vittoria solo in Ungheria dove però fu costretto al ritiro per un incidente con il doppiato Vitantonio Liuzzi e a Montecarlo dove si ritirò ancora per guai tecnici, nonostante fosse l'unico pilota in pista a tenere il ritmo di Alonso A Monza, quando il tedesco ufficializzò il suo ritiro, la Ferrari confermò l'ingaggio di Räikkönen come successore e il finlandese concluse la gara secondo proprio dietro a Michael Schumacher 2007 il passaggio alla FerrariFerrari F2007Il debutto al volante della Ferrari F2007, la nuova macchina della Scuderia Ferrari che ha utilizzato nel corso del mondiale di Formula 1 del 2007, avvenne il 30 gennaio 2007 a Valencia Iniziò la stagione vincendo il Gran Premio d'Australia dove ottenne pole position e giro più veloce (solo Fangio e Mansell erano riusciti a fare altrettanto al debutto con una Ferrari) Le due gare successive gli fanno conquistare due terzi posti, il primo in Malesia, dove il motore era stato limitato nei giri a causa di una piccola perdita d'acqua sul finire del Gp d' Australia , ed uno in Bahrein. Le successive gare furono più travagliate con un ritiro in Spagna a causa di un problema elettronico, un ottavo posto a Monaco, dove era partito 15° a causa di un errore in qualifica, un quinto in Canada e un quarto negli Stati Uniti. Il finlandese centrò due vittorie consecutive nel Gran Premio di Francia, superando al via l'inglese Lewis Hamilton della McLaren e al 46º giro il compagno Felipe Massa grazie alla tattica dei pit-stop, e in Gran Bretagna, ma a questi risultati seguirono un ritiro e tre secondi posti. A Monza, inoltre, Räikkönen ebbe anche un incidente abbastanza grave nelle libere[19]. In Belgio, dopo aver ottenuto la pole position, il finlandese tornò sul gradino più alto del podio, portando insieme a Felipe Massa alla Ferrari il quindicesimo titolo costruttori. A Fuji, in una gara sotto la pioggia, Räikkönen si ritrovò nelle ultime posizioni a causa di un'errata scelta delle gomme ma rimontò fino al terzo posto . Con 17 punti da recuperare ad Hamilton su 20 disponibili, il mondiale sembrava ormai chiuso, ma grazie alle vittorie in Cina e in Brasile e il conseguente ritiro di Hamilton in Cina ed il settimo posto in Brasile, il finlandese riuscì a conquistare il suo primo titolo mondiale. Nelle ore successive al termine della gara brasiliana venne aperta un'inchiesta dalla FIA sulle Williams di Rosberg, quarto in gara, e di Nakajima e sulle BMW Sauber di Heidfeld e Kubica, rispettivamente sesto e quinto, per le temperature fuori norma della benzina. L'inchiesta comunque non portò alla squalifica dei piloti coinvolti, e il titolo di Räikkönen venne confermato,] anche dopo l'udienza definitiva del 15 novembre. 2008La stagione 2008 non iniziò sotto i migliori auspici per il finlandese: alla prima gara in Australia, sul circuito dell' Albert Park, si ritirò a 4 giri dal traguardo e venne riammesso in classifica solo in un secondo tempo per via di una squalifica inflitta a Rubens Barrichello. Ritrovò prestazioni in Malesia, sul tracciato di Kuala Lumpur, vincendo la gara autorevolmente, superando con una sosta ai box ritardata il compagno di squadra Felipe Massa. Sul circuito di Sakhir in Bahrein, tagliò il traguardo secondo dietro al suo compagno di squadra e davanti a Robert Kubica. Al Gran Premio di Spagna disputò la miglior gara della stagione, con pole position, vittoria e giro veloce. Nelle gare successive Räikkönen non ottenne prestazioni brillanti, in gran parte dovute a delle mediocri qualifiche, con un ritiro al Gran Premio del Canada (tamponato da Hamilton in corsia box durante una sosta con safety-car, un secondo posto in Francia, dove aveva anche conquistato la duecentesima pole position per la Ferrari e condotto più di metà gara in testa, quando fu vittima di un problema allo scarico che ne compromise le prestazioni[25], un quarto posto a Silverstone ed un sesto ad Hockenheim. Räikkönen tornò sul podio al GP di Ungheria, conquistando il terzo posto, salvo poi disputare altre gare senza ottenere buoni risultati, con un ritiro a Valencia, un altro a Spa-Francorchamps, in cui era al comando fino all'uscita di pista a 2 giri dalla fine sotto la pioggia, un nono posto a Monza nella gara di casa della Ferrari ed un ennesimo ritiro (causa incidente contro le barriere) nella gara notturna di Singapore. Nelle restanti tre gare Räikkönen ritornò competitivo, accettando di fare da gregario al compagno Massa ed aiutarlo a conquistare il titolo, per cui il brasiliano era ancora in corsa assieme a Lewis Hamilton. Al Fuji Speedway, a Shanghai e ad Interlagos concluse quindi con tre terzi posti, utili alla casa Ferrari solo per la conquista del Campionato Costruttori, poiché Felipe Massa, nonostante la vittoria nel Gp di casa in Brasile, non riuscì a conquistare il titolo, che andò invece a Lewis Hamilton. 2009La stagione 2009 non si apre per niente bene per il finlandese. La Ferrari non è veloce e performante come quella degli anni precedenti e nelle prime tre gare della stagione, in Australia, Malesia e Cina, Räikkönen non riesce mai ad andare a punti, facendo segnare rispettivamente un ritiro (problemi al differenziale), un quattordicesimo (gli furono montate le gomme da full wet durante l'asciutto ed alla fine ebbe problemi al Kers) ed un decimo posto (ebbe una perdita di potenza del motore all'inizio della gara e problemi di grip). I primi 3 punti arrivano con il sesto posto in Bahrain, mentre in Spagna, dove ha fatto segnare la sua ultima vittoria in Formula 1 nel 2008, si ritira per problemi di natura idraulica[29]. Il primo podio stagionale arriva al Gran Premio di Monaco, con un ottimo terzo posto e in qualifica perde la pole a favore di Button per soli 40 millesimi, mentre in Turchia Räikkönen rimane ancora fuori dalla zona punti a causa anche di un danneggiamento dell'ala al primo giro, classificandosi nono. Le cose non migliorano nemmeno sul circuito inglese di Silverstone, dove termina la gara in ottava posizione. Dal Gran Premio d'Ungheria, in cui la squadra perde Massa per infortunio, le prestazioni della Ferrari e parallelamente del finnico aumentano in modo considerevole: ottiene un secondo posto alle spalle di Hamilton all'Hungaroring dopo un'ottima partenza.Partiva 7.Sale di nuovo sul podio sul cittadino di Valencia. La prima vittoria stagionale arriva nel Gran Premio del Belgio, suo circuito per eccellenza dove, partendo dalla sesta piazza, torna al successo davanti a Giancarlo Fisichella. È la quarta vittoria di Raikkonen sul circuito di Spa-Franrchocamps in carriera e lo proclama 'The King of Spa'. Nel Gran Premio d'Italia centra il quarto podio consecutivo piazzandosi terzo, approfittando dell'incidente di Hamilton all'ultimo giro. Nella notturna di Singapore, il finlandese si deve accontentare del decimo posto dopo un weekend difficile per le Ferrari. Intanto, in mezzo alla settimana viene annunciato il suo addio alla scuderia di Maranello, per far spazio al pilota spagnolo Alonso, a partire dalla stagione 2010. Subito si diffuse la voce di suo un ritorno alla McLaren per affiancare Hamilton, considerata dal pilota finlandese l'unica valida alternativa alla Scuderia di Maranello. Nonostante questo aspetto legato al mercato, disputa un'ottima prova al Gran Premio del Giappone a Suzuka, in cui riesce a sfruttare al massimo un'auto poco efficace, ottenendo un quarto posto che permette alla Ferrari di mantenere ancora il terzo posto nella classifica costruttori. In Brasile, nella penultima prova del campionato, a causa di una collisione con la Red Bull di Webber a inizio gara, non riesce ad ottenere più del sesto posto.Durante il pit viene colpito in pieno dalla benzina della macchina di Kovalainen.A fine gara dichiarerò di aver corso con gli occhi che gli bruciavano. Ad Abu Dhabi, la sua ultima gara, Kimi finisce 12 contendendo fino alla fine il 3 posto costruttori con la McLaren. Risultati in F.1
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Nell'anno 2010 abbandona la F1 per i RallyKimi Räikkönen insieme al suo co-pilota ed amico Kaj Lindström fa il suo debutto nei rally all' Arctic Lapland Rally il 23 gennaio 2009 con una Grande Punto Abarth S2000 preparata dalla Tommi Mäkinen Racing dove finisce 13.Il 21 febbraio 2009 partecipa anche al SM Vaakuna-Ralli tappa del campionato nazionale finlandese dove finisce 17.Il 29-30 maggio 2009 debutta sull'asfalto al 26° Rally della Marca valido per il Trofeo Rally Asfalto.Anche qui finisce in 17 posizione.Dal 30 luglio al 2 agosto 2009 debutta nel WRC partecipando al Rally di Finlandia meglio conosciuto come il Rally dei Mille Laghi.Qui finisce in 15 posizione e 3 del gruppo N. Il 18 novembre 2009 il suo manager comunica l'intenzione del pilota di non correre nella stagione 2010 di F1 e il 4 dicembre 2009 viene ufficializzato l'accordo per un anno con il Citroën Junior Team sponsorizzato dalla Red Bull, per la quale gareggerà, per 12 gare delle 13 in programma, nel Campionato del mondo rally.[30] Il 3 aprile 2010, al termine del terzo rally della stagione, in Giordania, Raikkonen si classifica all'ottavo posto, diventando così il primo pilota finlandese nella storia ed il secondo dopo Carlos Reutemann ad aver conquistato punti iridati sia nel Campionato di Formula 1 che in quello Rally. Il 18 aprile 2010 al Rally di Turchia conquista il suo miglior risultato nei rally finendo in 5 posizione a 6 minuti e 44 secondi da Sebastien Loeb. Il 13 giugno con la sua Citroen partecipa al 26° Rally della Lanterna conquistando la seconda posizione battuto di pochi secondi dal compagno di marca Sébastien Ogier, vincendo la prima prova di tappa ufficiale, Laccio - Torriglia Il 22 agosto durante il Rally di Germania vince la sua prima prova speciale nel WRC, e conclude al settimo posto nella classifica finale del Rally. Diventa così il primo pilota di F1 nella storia ad avere vinto una prova speciale del Campionato del mondo rally. Il 18 settembre con la Citroën C4 WRC vince il Rallye du Vosgien (a Saint-Étienne-lès-Remiremont in Francia) a cui partecipa come test in preparazione del Rally di Francia 11ª tappa del Campionato del mondo rally.
2014-2018: Seconda esperienza in FerrariL'11 settembre 2013 viene ufficializzato il ritorno di Räikkönen alla Scuderia Ferrari per le stagioni 2014 e 2015. L'inizio del campionato 2014 non è esaltante per il pilota finlandese: a causa anche di parecchi avvenimenti sfortunati (come a Monaco, dove viene colpito dalla Marussia di Max Chilton mentre era in lotta per il podio), Räikkönen conquista appena 19 punti nelle prime nove gare. In Ungheria sembra ritrovare il feeling con la vettura dopo che, partito dalla diciassettesima posizione in griglia per un errore di strategia del muretto Ferrari, il finlandese rimonta fino alla sesta posizione. Nella successiva prova di Spa-Francorchamps, partendo ottavo in qualifica, chiude al quarto posto la gara dopo aver lottato a lungo per il podio, venendo scavalcato dalla Williams del connazionale Bottas solo nei giri finali; per la prima volta in stagione Räikkönen riesce inoltre ad arrivare davanti al compagno di squadra Alonso. Nella parte finale di stagione Räikkönen continua a faticare, non riuscendo ad adattare l'assetto della vettura (in particolare dell'anteriore) al suo stile di guida. Il pilota finlandese riesce a cogliere qualche piazzamento a punti, chiudendo la stagione al dodicesimo posto in classifica generale con 55 punti. 2015
2016
2017
2018
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Data di nascita 29 luglio 1981 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Luogo di nascita Oviedo (Spagna) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità Spagnola | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Profilo:
Risultati in F.1
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