Le schede anagrafiche piloti  

  Dati Anagrafici Ivan Capelli

Nazionalità

Italiana

Data di Nascita

24 maggio 1963

Luogo di nascita

Milano

Stagioni

Dal 1985 al 1993 (1992 Ferrari)

GP disputati

93

Gran premi vinti

-

Podi

3

Pole position

0

Giri veloci

0

Migliore risultato finale

7° 1988 Leyton House March Racing Team

Profilo:

E' un ex pilota automobilistico italiano, di Formula 1. Oggi commentatore di Formula 1

Gli inizi

Discreto calciatore in gioventù, entrò nelle giovanili della Pro Sesto, ma nel 1978 scelse la strada dell'automobilismo a 15 anni. Passò quindi alla Formula 3 italiana e, dopo due anni di permanenza nella categoria, nel 1983, vinse il titolo con record di vittorie stagionali (9 su 13 gare).

L'anno seguente Capelli passò, con il team Coloni, nel Campionato europeo di Formula 3, che vinse al primo tentativo e vinse anche il prestigioso Gran Premio di Monaco Formula 3.

Nel 1985, quindi, il pilota italiano passò alla Formula 3000, alla guida di una March del team Genoa Racing. Nella sua prima annata vinse una gara, in Austria, e concluse il campionato al settimo posto.

Formula 1

Esordio 1988: Tyrrell

A fine stagione la Tyrrell offrì al pilota italiano la possibilità di esordire in Formula 1, disputando due Gran Premi: al debutto, nel Gran Premio d'Europa, Capelli si ritirò per incidente, ma in Australia conquistò un sorprendente quarto posto. Nonostante questo buon risultato la scuderia inglese non confermò Capelli per la stagione successiva, in quanto il pilota italiano non disponeva dell'appoggio di grandi sponsor[1].

L'anno seguente Capelli rimase quindi in Formula 3000, vincendo il Campionato europeo davanti ad Emanuele Pirro e Pierluigi Martini. Disputò anche due Gran Premi di Formula 1, alla guida di un'AGS, ritirandosi però in entrambe le occasioni.

March e Leyton House (1987 - 1991)

Nel 1987 Capelli cominciò a correre stabilmente in Formula 1, essendo stato ingaggiato dal rinato team March; la scuderia inglese, dopo cinque anni di assenza, era tornata in Formula 1 grazie alla sponsorizzazione della casa finanziaria giapponese Leyton House. La prima stagione, nonostante il budget della scuderia non fosse eccezionale, fu piuttosto positiva e Capelli conquistò un punto nel Gran Premio di Monaco. La monoposto per la stagione successiva fu progettata da Adrian Newey, che aveva già lavorato per la March nei primi anni ottanta; nonostante alcune difficoltà iniziali, dovute anche alla mancanza di spazio nell'abitacolo [2], la vettura si dimostrò estremamente competitiva, permettendo a Capelli di conquistare diversi arrivi a punti e un secondo posto nel Gran Premio del Portogallo. Il pilota italiano chiuse la stagione al settimo posto, con diciassette punti, che rimarranno il suo miglior risultato in carriera; il team conquistò la sesta posizione nel campionato costruttori.

Il 1989 fu però una stagione difficile sia per Capelli che per il team, in difficoltà economiche; la nuova March CG891, progettata sempre da Newey, si rivelò difficile da guidare e da assettare, a causa di un'aerodinamica troppo complessa[2]; a questo si aggiunsero cronici problemi di affidabilità, tanto che il pilota italiano giunse al traguardo solo due volte, sempre fuori dalla zona punti. Le difficoltà economiche spinsero la March a cedere il team alla Leyton House; lo staff tecnico rimase tuttavia pressoché invariato e la vettura per la stagione 1990, la CG901, fu disegnata ancora da Adrian Newey. Pur essendo più affidabile della monoposto dell'anno precedente, la CG901 si rivelò altrettanto difficile da assettare e soprattutto molto sensibile anche a delle piccole variazioni di altezza[2]; dopo un inizio di stagione molto negativo, con addirittura due mancate qualifiche, nel Gran Premio di Francia, grazie ad alcune modifiche alla monoposto e ad un asfalto appena rifatto, che rendeva quindi la pista molto liscia[2], la vettura acquistò un'improvvisa competitività, permettendo a Capelli di qualificarsi tra i primi dieci. In gara il pilota italiano rimase addirittura a lungo in prima posizione, non avendo avuto la necessità di effettuare il cambio gomme, al contrario dei propri rivali; nell'ultima parte di gara fu però costretto a rallentare per problemi al motore, venendo superato a pochi giri dalla conclusione da Alain Prost e chiudendo la corsa al secondo posto, unico arrivo a punti della stagione.

Il 1991 fu ancora più difficile; la situazione economica del team rimaneva complessa e la partenza di Newey e di diversi altri tecnici non migliorò le cose. Dopo nove ritiri consecutivi, Capelli conquistò l'unico punto della stagione per sé e per la squadra al Gran Premio d'Ungheria. Nelle ultime due gare della stagione il pilota italiano cedette il volante all'esordiente Karl Wendlinger, che portava dei nuovi sponsor al team.

Fine carriera: Ferrari (1992) e Jordan (1993)

Ferrari F92A

Nel 1992 Capelli fu assunto dalla Ferrari; quella che però avrebbe dovuto essere la stagione della sua consacrazione si trasformò in un disastro, con una vettura poco competitiva e affidabile e un ambiente molto pesante all'interno della squadra. I risultati furono molto al di sotto delle aspettative e Capelli, pur facendo segnare qualche buona prestazione in qualifica, ottenne solo tre punti, frutto di un quinto e di un sesto posto. Il pilota italiano fu licenziato a due gare dal termine della stagione e sostituito dal collaudatore Nicola Larini. Demoralizzato, per il 1993 Capelli si accordò con la Jordan; tuttavia, la vettura era poco competitiva e dopo una mancata qualifica nel Gran Premio del Brasile il pilota italiano e il team rescissero il contratto che li legava, ponendo così fine alla carriera di Capelli in Formula 1.

Dopo la F1

Attualmente commenta i Gran Premi di Formula 1 per Rai Uno con Gianfranco Mazzoni e Giancarlo Bruno, ed è Amministratore Unico di Motivegeeks Labs, società operante nel mercato ITS per Identificazione, Tracciamento e Sicurezza di persone, veicoli e merci.

Risultati completi in Formula 1

Stagione Team Telaio Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Posizione Punti
1985 Tyrrell Racing Organisation Tyrrell 014 Renault V6 (t/c) BRA
 
POR
 
SMR
 
MON
 
CAN
 
DET
 
FRA
 
GBR
 
GER
 
AUT
 
NED
 
ITA
 
BEL
 
EUR
Rit
RSA
 
AUS
4
17° 3
1986 Jolly Club SpA AGS JH21C Motori Moderni V6 (t/c) BRA
 
ESP
 
SMR
 
MON
 
BEL
 
CAN
 
DET
 
FRA
 
GBR
 
GER
 
HUN
 
AUT
 
ITA
Rit
POR
Rit
MEX
 
AUS
 
NC 0
1987 Leyton House March Racing Team March 871 Ford Cosworth DFZ V8 BRA
NP
SMR
Rit
BEL
Rit
MON
6
DET
Rit
FRA
Rit
GBR
Rit
GER
Rit
HUN
10
AUT
11
ITA
13
POR
9
ESP
12
MEX
Rit
JPN
Rit
AUS
Rit
19° 1
1988 Leyton House March Racing Team March 881 Judd V8 BRA
Rit
SMR
Rit
MON
10
MEX
16
CAN
5
DET
NP
FRA
9
GBR
Rit
GER
5
HUN
Rit
BEL
3
ITA
5
POR
2
ESP
Rit
JPN
Rit
AUS
6
17
1989 Leyton House March Racing March 881 Judd V8 BRA
Rit
SMR
Rit
                            NC 0
March CG-891 Judd V8     MON
11
MEX
Rit
USA
Rit
CAN
Rit
FRA
Rit
GBR
Rit
GER
Rit
HUN
Rit
BEL
12
ITA
Rit
POR
Rit
ESP
Rit
JPN
Rit
AUS
Rit
1990 Leyton House Leyton House CG901 Judd V8 USA
Rt
BRA
NQ
SMR
Rit
MON
Rit
CAN
10
MEX
NQ
FRA
2
GBR
Rit
GER
7
HUN
Rit
BEL
7
ITA
Rit
POR
Rit
ESP
Rit
JPN
Rit
AUS
Rit
10° 6
1991 Leyton House Leyton House CG911 Ilmor V10 USA
Rit
BRA
Rit
SMR
Rit
MON
Rit
CAN
Rit
MEX
Rit
FRA
Rit
GBR
Rit
GER
Rit
HUN
6
BEL
Rt
ITA
8
POR
17
ESP
Rit
JPN
 
AUS
 
18° 1
1992 Ferrari Ferrari F92A Ferrari V12 RSA
Rit
MEX
Rit
BRA
5
ESP
10
SMR
Rit
MON
Rit
CAN
Rit
FRA
Rit
GBR
9
GER
Rit
HUN
6
BEL
Rit
ITA
Rit
POR
Rit
JPN
 
AUS
 
13° 3
1993 Sasol Jordan Jordan 193 Hart V10 RSA
Rit
BRA
NQ
EUR
 
SMR
 
ESP
 
MON
 
CAN
 
FRA
 
GBR
 
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HUN
 
BEL
 
ITA
 
POR
 
JPN
 
AUS
 
NC 0

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  Dati Anagrafici Eddie Irvine

Nazionalità

Britannica

Data di Nascita

10 Novembre 1965

Luogo di nascita

Conlig, Down, Irlanda del Nord (Gran Bretagna)

 Carriera con la Ferrari

Stagioni

4 (1996-1997-1998-1999)

GP disputati

65

Gran premi vinti

4 (Australia, Austria, Germania e Malesia 99)

Secondi posti

4

Terzi posti

9

Quarti posti

4

Quinti posti

4

Sesti posti

2

Titoli mondiali vint

-

Pole position

-

Risultati nel campionato del mondo F1 con la Ferrari

1996 (Ferrari F310)

10° (11 punti)

1997 (Ferrari F310B)

8° (24 punti)

1998 (Ferrari F300

4° (47 punti)

1999 (Ferrari F399)

2° (74 punti)

Profilo:

Edmund Irvine jr. detto Eddie è un ex pilota automobilistico britannico.

Dopo aver gareggiato per vari anni nelle categorie minori dell'automobilismo, vincendo il titolo di Formula Ford britannica nel 1987, riuscì a partecipare a dieci campionati di Formula 1, dal 1993 al 2002. Il suo debutto avvenne con la Jordan, scuderia con cui corse fino al 1995. Nel 1996 venne assunto dalla Ferrari e ottenne i suoi migliori risultati: quattro gare vinte e un secondo posto finale nella classifica piloti del Campionato di Formula 1 del 1999. Passato alla Jaguar Racing nel 2000, chiuse la carriera nella massima serie con il team inglese due stagioni più tardi.

Terminata l'esperienza in Formula 1 si ritirò dal mondo delle corse, dedicandosi alla gestione di varie società di sua proprietà.

Irvine è, insieme a Bruce McLaren, il pilota ad aver ottenuto più vittorie nella massima serie senza aver mai realizzato una pole position.

Gli inizi

Irvine cominciò a gareggiare con vetture da corsa nel 1983, spinto dal padre; infatti il nord irlandese era inizialmente interessato alle moto, ma i genitori le ritenevano troppo pericolose e così il padre lo spinse a cimentarsi nella Formula Ford.[2] Dopo aver partecipato ad alcune gare, nel 1984 vinse la sua prima corsa in Formula Ford a Brands Hatch, dove si aggiudicò anche il premio come miglior pilota. Nel 1987, poi, ottenne un contratto con il team Van Diemen e riuscì a vincere in quell'anno il titolo di categoria, il Formula Ford Festival e il RAC Formula Ford.

A fine stagione partecipò durante l'inverno a un test organizzato dalla Marlboro per poter ottenere un posto in F3 inglese, riuscendo a realizzare il miglior tempo e potendo quindi partecipare al campionato della suddetta serie automobilistica.Durante questa stagione Irvine non conquistò alcun successo e concluse la stagione al quinto posto. Partecipò al Gran Premio di Macao, facente parte del calendario del campionato di Formula 3, riuscendo a partire dalla pole position, senza però vincere la gara.

Grazie alla Marlboro poté inoltre prendere parte, l'anno seguente, al campionato di Formula 3000 con il team Pacific. Affiancato da JJ Letho, ritenuto allora giovane promessa dell'automobilismo riuscì a concludere al nono posto precedendo il compagno di squadra, tredicesimo.

Nel 1990 firmò un contratto per correre in F3000 con la scuderia Jordan. Durante la stagione riuscì ad ottenere una vittoria in Germania e concluse il campionato al terzo posto, ottenendo risultati migliori dei suoi compagni di squadra Heinz-Harald Frentzen ed Emanuele Naspetti. A fine anno prese parte nuovamente al Gran Premio di Macao e alla F3 Fuji Cup, concludendo sul podio entrambe le gare.

Il termine della stagione coincise, però, con la fine del rapporto con la scuderia irlandese ed Irvine si trasferì quindi in Giappone per gareggiare in Formula Nippon. Nel frattempo partecipò anche alla 24 Ore di Le Mans 1992 guidando una Toyota e terminando al 9º posto. Nei primi anni in Formula Nippon i risultati non furono molto brillanti con un settimo e un ottavo posto in classifica piloti e due vittorie complessive, mentre nel 1993 riuscì a concludere il campionato al secondo posto, a pari punti con Kazuyoshi Hoshino. Durante questi anni Irvine raramente si allenava e passava gran parte del tempo nelle discoteche.Partecipò poi alla 24 Ore di Le Mans 1993 come pilota ufficiale Toyota, guidando una Toyota TS010, e giungendo quarto.

I buoni risultati e l'aiuto di uno sponsor aiutarono quindi il nord irlandese a debuttare in Formula 1 nel team di Eddie Jordan, con cui aveva già gareggiato alcuni anni prima, che gli concesse di disputare le ultime due gare della stagione in corso.

La Formula 1

I primi anni in Jordan

1993

Irvine debuttò in Formula 1 nel Gran Premio del Giappone 1993, penultima gara della stagione, alla guida di una Jordan, cogliendo punti già alla prima corsa, con un sesto posto dopo essere partito dall'ottava piazza. Inoltre nel finale di gara si sdoppiò da Ayrton Senna, leader della corsa, e lo ostacolò provocando una sua reazione negativa. Nel dopo gara, infatti, il brasiliano andò nei box Jordan e sferrò un pugno al nord irlandese. Nel successivo appuntamento mondiale Irvine non riuscì a giungere al traguardo, in quanto fu costretto al ritiro dopo dieci giri per incidente.

1994

Nel 1994 fu confermato in Jordan. Al Gran Premio del Brasile innescò un incidente multiplo e la federazione lo multò per 10.000 dollari e lo squalificò per una gara.[6] Presentò quindi un appello alla FIA e gli venne revocata la multa ma, anche a causa del comportamento del pilota, la squalifica venne prolungata a tre gare. Al suo ritorno andò subito a punti con un sesto posto, ma la parte centrale della stagione fu deludente e senza risultati, con cinque ritiri consecutivi e una settima piazza come miglior risultato. Inoltre al Gran Premio d'Italia si rese protagonista di un incidente al via che eliminò tre vetture e fu sospeso con la condizionale. Nelle ultime gare Irvine riuscì a conquistare cinque punti, concludendo la stagione al sedicesimo posto.

Sempre nel 1994 prese parte alla 24 Ore di Le Mans insieme allo statunitense Jeff Krosnoff e all'italiano Mauro Martini. I tre piloti avevano condotto la corsa fino a novanta minuti dalla fine quando, rallentati da problemi al cambio, furono costretti a concludere al 2º posto assoluto.

1995

Il nord irlandese corse con la medesima scuderia anche nel 1995. Dopo un ritiro per problemi al cambio alla gara d'esordio, al Gran Premio d'Argentina Irvine riuscì a qualificarsi al quarto posto, ma al via causò un incidente che coinvolse varie vetture e fu necessaria una seconda partenza.Fu poi costretto al ritiro dopo sei giri per una perdita d'olio. Ottenne quindi il quinto posto al Gran Premio di Spagna e, dopo un ritiro a Monaco, giunse terzo al Gran Premio del Canada, preceduto da Jean Alesi su Ferrari e dal compagno di scuderia Rubens Barrichello, salendo quindi sul podio per la prima volta in carriera. Suscitò quindi l'interesse della Ferrari che lo affiancò, per la stagione successiva al campione del mondo in carica, Michael Schumacher, non potendo ingaggiare né Coulthard, ceduto alla McLaren, né un italiano, in quanto Montezemolo voleva evitare un confronto diretto con il tedesco.La casa di Maranello versò quindi alla Jordan tre milioni di dollari per liberare il pilota, visto che gli era stato già rinnovato il contratto per la stagione successiva.Al Gran Premio del Belgio Irvine fu protagonista di un grave incidente ai box, in quanto la sua vettura prese fuoco durante il rifornimento, ma riuscì ad uscirne senza gravi lesioni. Nel finale della stagione il pilota ottenne altri quattro punti che gli permisero di terminare la stagione al dodicesimo posto.

1996 Gli anni in Ferrari

Ferrari F310

Approdato alla Ferrari, nonostante avesse provato poco la macchina durante l'inverno,[13][14] Irvine ottenne al debutto un terzo posto. Dopo questo risultato giunse settimo in Brasile e si piazzò successivamente quinto in Argentina. Al Gran Premio d'Europa, mentre lottava al centro del gruppo e lamentava problemi di sovrasterzo e sottosterzo, fu protagonista di un incidente con Olivier Panis che ne causò il ritiro. Nelle gare seguenti ottenne solo un quarto posto ad Imola e per otto volte consecutive fu costretto al ritiro, sia per errori propri che, in particolar modo, per problemi al cambio. Questa striscia negativa venne interrotta solamente al penultimo Gran Premio, in Portogallo, con un quinto posto. Irvine concluse quindi il campionato al decimo posto, con undici punti conquistati. Anni dopo descrisse la Ferrari F310 come una delle peggiori vetture da lui guidate in carriera.

1997

La prima gara del 1997 vide subito Irvine protagonista di un incidente: al Gran Premio d'Australia, dopo una buona partenza dalla terza fila,speronò la Williams di Jacques Villeneuve alla prima curva, causandone il ritiro. L'episodio causò varie polemiche, soprattutto da parte del canadese, che si sarebbero trascinate fino a fine stagione. Dopo un sedicesimo posto in Brasile, dovuto anche ad un incidente al via e a difficoltà di guida della vettura, riuscì a concludere al secondo posto il Gran Premio d'Argentina, dopo essere partito settimo, a pochi decimi da Villeneuve, che non era in perfette condizioni fisiche ed era afflitto da problemi ai freni. Nei successivi due appuntamenti mondiali ottenne due terzi posti, ma questa serie di risultati fu interrotta al Gran Premio di Spagna, gara in cui si attirò pure le critiche di Panis e Alesi per averli ostacolati durante il doppiaggio. Nel successivo gran premio in Canada il ferrarista fu coinvolto in un incidente al via. Dopo un altro terzo posto in Francia, Irvine fu protagonista di una serie di gare che lo videro o ritirato oppure fuori dalla zona punti. Durante l'estate, comunque, gli venne rinnovato il contratto che lo legava alla scuderia di Maranello. La serie negativa di risultati ebbe fine soltanto al Gran Premio del Giappone, che il nord irlandese concluse al terzo posto dopo essersi lasciato superare da Schumacher nelle prime fasi di gara, mentre si trovava in testa. Dopo un quinto posto nella gara conclusiva della stagione concluse settimo in classifica piloti con ventiquattro punti.

1998

Dopo numerose prove invernali, si arrivò al primo Gran Premio della stagione. L'inizio del campionato fu però deludente per Irvine, che non andò oltre un quarto posto in Australia e un ottavo in Brasile, quest'ultimo dovuto anche ad un'influenza che aveva debilitato il pilota per tutto il fine settimana.Dopo questi risultati riuscì ad arrivare sei volte a podio su sette gare, con solo un ritiro dovuto ad un incidente con Fisichella, che suscitò molte polemiche.Durante queste gare Irvine realizzò, al Gran Premio di Francia, la prima doppietta con Michael Schumacher e la prima della Ferrari dopo otto anni. In seguito in Austria ottenne un quarto posto, facendosi superare dal compagno di squadra negli ultimi giri,e pochi giorni dopo gli venne rinnovato il contratto per l'anno successivo. Dopo tre gare senza risultati realizzò con Schumacher la seconda doppietta della stagione, concludendo alle spalle del compagno di squadra il Gran Premio d'Italia, ma al successivo appuntamento mondiale non andò oltre la quarta piazza, rendendosi anche protagonista di un errore che favorì la rimonta del pilota McLaren Mika Häkkinen.[29] Concluse poi secondo l'ultima gara della stagione terminando il campionato quarto con quarantasette punti ottenuti.

1999

Il 1999 si aprì per Irvine con la prima vittoria in carriera in Formula 1: al Gran Premio d'Australia arrivò primo davanti a Frentzen e Ralf Schumacher, favorito anche dai ritiri delle due McLaren e da vari guasti avuti dal compagno di squadra che non andò oltre l'ottavo posto. Al successivo Gran Premio del Brasile il ferrarista chiuse al quinto posto, anche a causa di un problema al serbatoio dell'aria delle valvole pneumatiche,[30] riuscendo comunque a mantenere il comando della classifica generale. Alla gara successiva, a Imola, un guasto al motore però ne causò il ritiro mentre occupava la terza posizione. Due settimane dopo a Monaco ottenne un secondo posto, contribuendo a realizzare una doppietta con il compagno di squadra. Dopo una quarta piazza al Gran Premio di Spagna, complice una brutta partenza e un circuito sfavorevole alla Ferrari, Irvine ottenne il terzo posto al Gran Premio del Canada facendo segnare, per la prima e unica volta in carriera, il giro più veloce. Durante l'appuntamento mondiale in Gran Bretagna a metà luglio Schumacher subì un incidente che compromise la sua stagione, in quanto si era fratturato la gamba destra. Il nordirlandese divenne quindi il primo pilota della scuderia e gli venne affiancato Mika Salo.Nelle due gare seguenti Irvine ottenne due vittorie, anche grazie al compagno di squadra Salo che si fece superare al Gran Premio di Germania consegnando a Eddie la prima posizione, portandosi quindi in testa alla classifica del campionato piloti.Nelle successive tre gare però Irvine ottenne appena dieci punti e Mika Häkkinen riuscì a raggiungerlo in testa alla classifica arrivando al Gran Premio d'Europa con lo stesso punteggio. Durante la corsa disputatasi al Nurburgring, però, Irvine concluse settimo a causa soprattutto di un errore ai box, in quanto i meccanici Ferrari non riuscivano a trovare uno pneumatico e il pilota perse venti secondi.[36] Negli ultimi due Gran Premi ritornò in pista Michael Schumacher, che dichiarò di voler aiutare il compagno di squadra a conquistare il titolo. Al Gran Premio di Malesia, infatti, il tedesco aiutò il compagno di squadra a conquistare la vittoria, ma dopo la gara la Ferrari venne squalificata per deflettori non conformi al regolamento. Il team di Maranello ricorse poi in appello e gli furono restituiti i punti conquistati. Si arrivò quindi all'ultimo Gran Premio con Irvine in vantaggio di quattro punti, ma al via Schumacher, in pole position, venne superato da Häkkinen, che non lasciò più il comando della gara, mentre il nordirlandese, partito quinto, non andò oltre un terzo posto finale concludendo così secondo nel mondiale, a due punti dal rivale finlandese. La Ferrari riuscì comunque a conquistare il titolo costruttori.

Alcuni anni dopo, però, rivelò che la sua squadra aveva interrotto lo sviluppo della vettura dopo l'infortunio di Schumacher e che i collaudi che venivano effettuati erano in realtà inutili e servivano solo per dimostrare che il team voleva aiutarlo a conquistare il titolo mondiale, ma la scuderia era, in realtà, già concentrata sulla stagione successiva.

Il periodo in Jaguar

2000

Nel 2000 passò alla Jaguar, per contrasti con la Ferrari riguardanti il ruolo di prima guida, ma, nonostante l'elevato budget a disposizione della scuderia,[40] non ottenne buoni risultati. Dopo due ritiri nei primi due appuntamenti mondiali, Irvine concluse settimo al Gran Premio di San Marino e ottenne i primi punti al Gran Premio di Monaco, con un quarto posto, nonostante non potesse bere a causa di un malfunzionamento dell'impianto che attraverso una cannuccia fornisce l'acqua ai piloti durante le gare. Nelle corse successive non fece registrare risultati di rilievo e fu costretto pure a saltare il Gran Premio d'Austria a causa di crampi allo stomaco. Il nordirlandese riuscì poi a conquistare un sesto posto al Gran Premio della Malesia e chiuse la stagione tredicesimo con quattro punti.

2001

Anche nel 2001 Irvine non ottenne risultati di rilievo. La vettura, la Jaguar R2, definita da Irvine come la peggior vettura che avesse mai guidato,[16] raramente gli consentì di finire le gare e collezionò, a fine anno, undici ritiri su diciassette gare. Dopo sei gare fuori dalla zona punti con un settimo posto come miglior risultato, il pilota riuscì ad ottenere il terzo posto al Gran Premio di Monaco. Alla fine di questa gara si segnalò anche per aver espresso varie critiche a Rubens Barrichello, suo successore in Ferrari, riguardo al comportamento di quest'ultimo all'interno della scuderia.[42] Durante la parte centrale della stagione, poi, non ottenne alcun punto, ma fu protagonista, al Gran Premio del Belgio di un incidente insieme al brasiliano Luciano Burti, che cercava di superarlo alla curva Blanchimont. Burti si schiantò a oltre trecento chilometri orari contro le barriere di protezione e, una volta ripresosi, accusò duramente Irvine, ritenendolo responsabile dell'accaduto.[43] Al Gran Premio degli Stati Uniti, infine, conquistò un quinto posto e chiuse il campionato dodicesimo con sei punti ottenuti.

2002

La nuova stagione cominciò con la conquista di un quarto posto al Gran Premio d'Australia, favorito anche da un incidente al via che coinvolse varie vetture e da alcuni ritiri nelle fasi seguenti della gara. Nelle gare seguenti non ottenne alcun risultato rilevante, segnalandosi solamente per una discussione con Barrichello per averlo ostacolato in un doppiaggio durante il Gran Premio di San Marino.Al Gran Premio di Spagna, poi, il nord irlandese venne retrocesso all'ultimo posto dopo le qualifiche perché la sua vettura utilizzava benzina irregolare. Durante la parte centrale di stagione, poi, non ottenne nessun risultato, venendo anzi costretto a sei ritiri consecutivi. Al Gran Premio del Belgio Irvine riuscì ad interrompere questa serie negativa, cogliendo un sesto posto, mentre al successivo appuntamento mondiale concluse la corsa al terzo posto, dopo essere partito quinto. Nelle ultime due gare, poi, non ottenne risultati rilevanti e concluse la stagione al nono posto con otto punti.

Il 2002 fu caratterizzato anche da vari contrasti con Bobby Rahal, che occupava un ruolo di primo piano all'interno della scuderia, ritenuto responsabile dal pilota di essere il fautore della scarsa competitività della vettura e di aver fatto su di lui affermazioni false. Rahal venne poi licenziato durante il corso della stagione.

Fallita la trattativa per il passaggio in Jordan per il 2003, in quanto il team irlandese voleva da Irvine cinque milioni di dollari per farlo gareggiare, decise di ritirarsi dal mondo delle corse.

Risultati completi in Formula 1

Anno Scuderia Vettura Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Pos Punti
1993 Jordan Jordan 193 Hart RSA
 
BRA
 
EUR
 
SMR
 
ESP
 
MON
 
CAN
 
FRA
 
GBR
 
GER
 
HUN
 
BEL
 
ITA
 
POR
 
JPN
6
AUS
Rit
  20º 1
1994 Jordan Jordan 194 Hart BRA
Rit
PAC
ES
SMR
ES
MON
ES
ESP
6
CAN
Rit
FRA
Rit
GBR
Rit
GER
Rit
HUN
Rit
BEL
13
ITA
Rit
POR
7
EUR
4
JPN
5
AUS
Rit
  16º 6
1995 Jordan Jordan 195 Peug. BRA
Rit
ARG
Rit
SMR
8
ESP
5
MON
Rit
CAN
3
FRA
9
GBR
Rit
GER
9
HUN
Rit
BEL
Rit
ITA
Rit
POR
10
EUR
6
PAC
11
JPN
4
AUS
Rit
12º 10
1996 Ferrari Ferrari F310 Ferrari AUS
3
BRA
7
ARG
5
EUR
Rit
SMR
4
MON
7
ESP
Rit
CAN
Rit
FRA
Rit
GBR
Rit
GER
Rit
HUN
Rit
BEL
Rit
ITA
Rit
POR
5
JPN
Rit
  10º 11
1997 Ferrari Ferrari F310B Ferrari AUS
Rit
BRA
16
ARG
2
SMR
3
MON
3
ESP
12
CAN
Rit
FRA
3
GBR
Rit
GER
Rit
HUN
9
BEL
10
ITA
14
AUT
Rit
LUX
Rit
JPN
3
EUR
5
24
1998 Ferrari Ferrari F300 Ferrari AUS
4
BRA
8
ARG
3
SMR
3
ESP
Rit
MON
3
CAN
3
FRA
2
GBR
3
AUT
4
GER
8
HUN
Rit
BEL
Rit
ITA
2
LUX
4
JPN
2
  47
1999 Ferrari Ferrari F399 Ferrari AUS
1
BRA
5
SMR
Rit
MON
2
ESP
4
CAN
3
FRA
6
GBR
2
AUT
1
GER
1
HUN
3
BEL
4
ITA
6
EUR
7
MAL
1
JPN
3
  74
2000 Jaguar Jaguar R1 Cosw. AUS
Rit
BRA
Rit
SMR
7
GBR
13
ESP
11
EUR
Rit
MON
4
CAN
13
FRA
13
AUT
INF
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8
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13º 4
2001 Jaguar Jaguar R2 Cosw. AUS
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2002 Jaguar Jaguar R3 Cosw. AUS
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10
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8
Vittorie

Anno

GP Vinti

1999

 (Australia, Austria, Germania, Malesia)

Dopo la Formula 1

Ritiratosi dalla Formula 1 nel 2003, Eddie Irvine abbandonò il mondo delle corse, dedicandosi invece a quello economico, essendo proprietario di varie società, tra cui una di software. L'ex pilota possiede anche un centro sportivo e una squadra di calcio.

Nel 2004 è anche apparso nel film Un principe tutto mio, dove ha interpretato se stesso; nelle sequenze iniziali del film accetta la sfida del suo amico, il Principe Edward di Danimarca, a gareggiare con le rispettive auto e, alla fine di un lungo testa a testa, in vista del traguardo rallenta e lascia vincere l'avversario.

Ha inoltre partecipato a un torneo di poker trasmesso su Sky con altri piloti di Formula 1 nel 2008.

Vita privata

Eddie Irvine, nato a Newtonards, in Irlanda del Nord, da Edmund senior e Kathleen, trascorse la sua infanzia nel piccolo villaggio di Conlig. Compì gli studi al liceo Regent House Grammar School, senza mai eccellere particolarmente nei risultati. Ha anche una sorella, Sonia.

Pilota atipico nel panorama della Formula 1 moderna, era noto per i suoi flirt con varie donne,tra cui quello con Pamela Anderson. Ha anche una figlia di nome Zoe, avuta durante la sua permanenza in Giappone dalla sua fidanzata dell'epoca. Al contrario poi di molti altri piloti ha vissuto per anni tra Milano, soprattutto nel periodo in cui correva in Ferrari, e Londra.[54]

Nel 2004 ha avuto alcuni guai giudiziari per non essersi presentato davanti ai giudici inglesi per la seconda volta consecutiva dopo che era stato fermato alla guida di uno scooter per aver superato il limite di velocità di oltre trenta chilometri orari.

L'ex pilota nel 2009 è stato protagonista di una rissa in una discoteca del milanese con il figlio del Sindaco di Milano Letizia Moratti, a seguito del quale è stato denunciato per lesioni gravi; il nord irlandese, a sua volta, ha presentato una denuncia per lesioni e minacce aggravate.

Riconoscimenti

  • Premio Autosport pilota britannico: 1987

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  Dati Anagrafici: Rubens Barrichello

Nazionalità Brasiliana

Nato il 23-mag-72

A Sao Paulo (Brasile)

Residenza Montecarlo

Stato Civile sposato con Silvana

Altezza 1m72

Peso 76kg

Profilo:

Gli inizi

Un pilota promettente sin dalla giovinezza; Barrichello ha vinto 5 campionati kart in Brasile prima di trasferirsi in Europa nel 1990 per gareggiare in Formula Opel Lotus. Ha vinto il campionato al primo tentativo, successo ripetuto l'anno successivo nel campionato britannico di Formula 3, battendo un giovane David Coulthard. A soli 19 anni di età era già candidato a guidare in Formula 1: spese l'anno successivo in Formula 3000 arrivando terzo, e nel 1993 fu ingaggiato dalla Jordan nella massima formula.

Formula 1

1993-1999: Gli esordi con la Jordan e la Stewart

Barrichello esordì con una buona stagione, ottenendo due punti per il campionato. L'anno seguente le cose migliorarono, ma per poco la sua carriera non fu troncata da un gravissimo incidente avvenuto durante le prove del tragico Gran Premio di San Marino, che lo lasciò senza conoscenza, e vivo grazie alle tempestive cure mediche. In ospedale ricevette la visita del suo amico e mentore Ayrton Senna, due giorni prima dell'incidente fatale di quest'ultimo sulla stessa pista di Imola. Il resto della stagione fu quindi un lento recupero, anche se riuscì a conquistare la pole position al Gran Premio del Belgio, il pilota più giovane all'epoca a riuscirci (il record verrà poi battuto da Fernando Alonso e in seguito da Sebastian Vettel).

Dopo due ulteriori anni con la Jordan, Barrichello lasciò la scuderia nel 1997 per accasarsi al nuovo team Stewart Grand Prix, dove ottenne come miglior risultato un secondo posto al Gran Premio di Monaco nel 1997 e un settimo posto finale nel campionato 1999, anno in cui ottenne anche una pole position sul bagnato al Gran Premio di Francia, e tre terzi posti ai Gran Premi di San Marino, Francia e Europa.

2000-2005: Gli anni in Ferrari con Schumacher

Ferrari F1-2000

Con queste credenziali fu ingaggiato nel 2000 dalla Ferrari come pilota titolare, sostituendo Eddie Irvine che aveva abbandonato il team di Maranello per contrasti riguardanti il ruolo di prima guida.[1] Finalmente riuscì a conquistare la sua prima vittoria in un Gran Premio (dopo 123 tentativi) in un Gran Premio di Germania caratterizzato da cambiamenti meteorologici e anche un'invasione di pista. Il brasiliano riuscì a recuperare dalla diciottesima posizione in griglia.

La presenza di Barrichello ha contribuito all'assoluto dominio da parte della squadra italiana negli anni. Nel corso della sua permanenza alla Ferrari, essa si è aggiudicata ininterrottamente il Campionato Costruttori e il Campionato Piloti con Michael Schumacher. In questo periodo è arrivato due volte secondo nel mondiale (2002 e 2004), vincendo 9 Gran Premi.

Nel 2002 fu protagonista di due episodi controversi. Al Gran Premio d'Austria Barrichello fu costretto da ordini di scuderia a rallentare sul traguardo, in modo da cedere la vittoria (e i punti mondiali extra) al compagno di squadra. La decisione fu ampiamente criticata dalla stampa internazionale e dal pubblico presente all'autodromo. Nello stesso anno, all'arrivo del Gran Premio degli Stati Uniti Schumacher rallentò all'ultima curva per fare avvicinare Barrichello e ottenere un uno-due "con il minor distacco possibile", ma col risultato di farsi superare esattamente sulla linea dal brasiliano.

Nel 2003 ottenne quella che è considerata la sua più bella vittoria[senza fonte]: a Silverstone compì infatti una serie incredibile di sorpassi come raramente si vedono nella Formula 1 moderna.

Nella stagione 2004 è arrivato al secondo posto dietro il compagno di squadra Schumacher in sette delle prime tredici gare, per poi vincere il Gran Premio d'Italia e l'edizione inaugurale del Gran Premio di Cina e terminare al secondo posto nel campionato, sempre dietro Schumacher.

Nel corso del 2005 la competitività Ferrari si è invece molto ridotta, lasciando Barrichello all'asciutto di vittorie e con il miglior risultato del 2º posto ottenuto nella gara inaugurale in Australia. Anche durante il Gran Premio degli Stati Uniti corso da sole 6 vetture Barrichello è arrivato secondo, dopo essere stato superato con un'azione energica dal compagno di squadra. Questo ed altri piccoli screzi hanno contribuito ad incrinare il rapporto tra Barrichello e la Ferrari che è interrotto al termine della stagione per far posto all'altro pilota di San Paolo Felipe Massa.

2006-2009: Il passaggio alla Honda e la nascita della Brawn

Barrichello nel 2006 si è trasferito alla Honda (erede della BAR) con un contratto biennale, che prevedeva per la stagione 2008 un'opzione a favore della squadra giapponese per l'estensione dell'accordo. Rubens ha chiuso il campionato 2006 al settimo posto con 30 punti. I suoi migliori risultati sono stati due quarti posti, ottenuti al Gran Premio di Monaco e al Gran Premio d'Ungheria.

La stagione 2007 è stata molto negativa per Barrichello e per la Honda: il pilota brasiliano non ha ottenuto punti iridati per la prima volta nella sua lunga carriera, pur non ritirandosi mai nella prima parte di campionato. Anche per il suo compagno di squadra Jenson Button, è stata una stagione fallimentare con soli 6 punti ottenuti, il che fa pensare che la Honda abbia subito una paurosa involuzione tecnica. Per questo nel 2008 il team giapponese ha ingaggiato il tecnico britannico Ross Brawn, che Barrichello aveva conosciuto alla Ferrari, e rinnovato i contratti ai piloti, ritenuti non responsabili degli scarsi risultati. Barrichello nel 2008 conquistò un primato che nemmeno Michael Schumacher era riuscito a battere: il maggior numero di Gran Premi disputati, superando il record di Riccardo Patrese fermatosi a 256. Durante la stagione stessa, in cui ancora una volta la Honda ottiene prestazioni al di sotto delle aspettative, Rubens riuscì ad ottenere un sorprendente terzo posto nel piovoso GP di Gran Bretagna, aiutato dalla decisione, presa d'accordo con Ross Brawn, di montare gomme da bagnato estremo quando l'intensità della pioggia aumentò. Alla fine del 2008, la Honda decise di interrompere il suo impegno in Formula 1, spinta dagli alti costi e dai risultati deludenti ottenuti dal team.

Dopo un inverno di incertezze, il 6 marzo 2009 è stato confermato che l'ex direttore tecnico Ross Brawn ha rilevato l'ex team Honda, dando vita ad un nuovo team di Formula 1, la Brawn GP. È stato altresì confermato che Barrichello sarà ancora alla guida, affiancato dal compagno di squadra Jenson Button [2]. Il pilota più esperto della storia della Formula 1 avrà quindi l'occasione di estendere il proprio primato. La Brawn GP si è mostrata assai presto la vettura più competitiva, e Barrichello ha terminato il Gran Premio inaugurale in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra Jenson Button, recuperando dopo essere stato coinvolto in un incidente alla partenza. Nelle successive 4 gare va sempre a punti, e a Montmeló e Montecarlo finisce di nuovo secondo dietro al pilota inglese. Dopo il ritiro in Turchia, il brasiliano torna a punti (3º a Silverstone e 6º al Nurburgring). Finalmente dopo 85 gare, Rubens vince a Valencia, davanti a Lewis Hamilton, risollevando la scuderia dopo un periodo difficile. A Monza, al GP d'Italia, un'altra vittoria, con il suo compagno Button in seconda posizione. Dopo il Gran Premio del Brasile, nel quale parte dalla pole ma ha poi una gara sfortunata, rinuncia alla corsa al titolo mondiale piloti, vinto dal compagno Jenson Button, col quale, però, si aggiudica il titolo costruttori.

2010: Il passaggio alla Williams

Il 2 novembre 2009 la Williams ufficializza l'ingaggio del brasiliano come pilota per la stagione 2010 al fianco del debuttante Nico Hülkenberg[3]. La stagione parte in modo piuttosto negativo e a causa della scarsa competitività della monoposto Barrichello riesce solo raramente a qualificarsi tra i primi dieci, conquistando solo otto punti nelle prime otto gare, con un ottavo posto nel Gran Premio d'Australia come miglior piazzamento.

I risultati migliorano a partire dal Gran Premio d'Europa, nel quale il brasiliano giunge quarto dopo essere scattato dalla nona posizione. La Williams, anche grazie alle indicazioni dello stesso Barrichello, continua a sviluppare la vettura e nella seconda parte di stagione il pilota brasiliano migliora nettamente il proprio rendimento, giungendo in zona punti sette volte in undici corse e chiudendo la stagione in decima posizione, con 47 punti. Dopo l'ultimo Gran Premio ad Abu Dhabi la Williams conferma Barrichello anche per la stagione 2011.

Risultati in Formula 1

Anno Scuderia Vettura Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Posizione Punti
1993 Sasol Jordan Jordan 193 Hart 1035 3.5 V10 RSA
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      18º 2
1994 Sasol Jordan Jordan 194 Hart 1035 3.5 V10 BRA
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      19
1995 Benson & Hedges Total Jordan - Peugeot Jordan 195 Peugeot A10 3.0 V10 BRA
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    11º 11
1996 Benson & Hedges Total Jordan - Peugeot Jordan 196 Peugeot A12 EV5 3.0 V10 AUS
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      14
1997 Stewart - Ford Stewart SF01 Ford VJ Zetec-R 3.0 V10 AUS
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    13º 6
1998 Stewart - Ford Stewart SF02 Ford VJ Zetec-R 3.0 V10 AUS
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      12º 4
1999 Stewart - Ford Stewart SF03 Ford CR-1 3.0 V10 AUS
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      21
2000 Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F1-2000 Ferrari 049 3.0 V10 AUS
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    62
2001 Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F2001 Ferrari 050 3.0 V10 AUS
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2002 Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F2002 Ferrari 051 3.0 V10 AUS
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    77
2003 Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F2003GA Ferrari 052 3.0 V10 AUS
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      65
2004 Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F2004 Ferrari 053 3.0 V10 AUS
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2005 Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F2005 Ferrari 055 3.0 V10 AUS
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2006 Lucky Strike Honda Racing F1 Team Honda RA106 Honda RA806E 2.4 V8 BHR
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2007 Honda Racing F1 Team Honda RA107 Honda RA807E 2.4 V8 AUS
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    20º 0
2008 Honda Racing F1 Team Honda RA108 Honda RA808E 2.4 V8 AUS
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  14º 11
2009 Brawn GP F1 Team BGP 001 Mercedes FO 108W 2.4 V8 AUS
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2010 AT&T Williams FW32 Cosworth CA2010 V8 BHR
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10º 47

Vittorie in F1

Pole Position in F1

Giri Veloci in F1

Altre vittorie

  • 1987: Campione di kart brasiliano e sudamericano

  • 1988: Campione di kart brasiliano

  • 1990: Campione europeo di Formula Opel

  • 1991: Campione britannico di Formula 3

Vita privata

Dal 1997 è sposato con Silvana Giaffone, e ha 2 figli

Onorificenze

22 ottobre 2002 (Roma) di iniziativa del Presidente della Repubblica. Commendatore Meriti sportivi "Ordine al merito della Repubblica Italiana"

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  Dati anagrafici Felipe Massa

Data di nascita 25 aprile 1981
Luogo di nascita San Paolo (Brasile)
Nazionalità Brasiliana
Stato civile Celibe
Team Ferrari
Profilo:

E' un pilota automobilistico brasiliano. Come suggerisce il cognome, è di origine italiana, essendo il nonno emigrato da Cerignola, in Puglia.

Le formule minori

Massa iniziò a correre con i kart all'età di 9 anni, continuando fino al suo esordio nel 1998 nel campionato brasiliano di Formula Chevrolet dove arrivò quinto per poi vincerlo la stagione successiva. Nel 2000 si trasferì in Europa per gareggiare nella Formula Renault italiana ed europea, vincendo entrambi i campionati. Invece di proseguire con la Formula 3 preferì gareggiare nel campionato Formula 3000 Euro-Series dominando il campionato con 6 vittorie in 8 gare.

Formula 1

2002-2005: Gli anni in Sauber e quelli da collaudatore

Con questo curriculum già nel 2001 gli era stato offerto un test con la Sauber, scuderia di Formula 1, test andato così bene da aprirgli le porte della massima formula nel 2002 proprio con la Sauber. Pur se la velocità era evidente, Massa nella prima stagione mostrò inesperienza e il suo miglior risultato fu un 5º posto al Gran Premio di Spagna.

L'anno successivo fu girato alla Ferrari come collaudatore (con cui la Sauber aveva rapporti di collaborazione tecnica) per poi ritornare alla squadra svizzera nel 2004 a fianco del romano Giancarlo Fisichella, cogliendo come miglior risultato un 4º posto al Gran Premio del Belgio. Confermato per il 2005, Massa bissò il miglior risultato della carriera con un 4º posto al Gran Premio del Canada in una annata avara di risultati per la Sauber che si appresta a trasformarsi nella squadra BMW.

 

2006 il passaggio alla Ferrari

Ferrari 248-F1

Dato il suo passato di collaudatore Massa venne scelto come pilota Ferrari per la stagione 2006 per sostituire il connazionale Rubens Barrichello, affiancando il 7 volte campione del mondo Michael Schumacher. Con la Ferrari colse il primo podio (3º posto al Nürburgring). Successivamente completò la doppietta Ferrari al Gran Premio degli Stati Uniti. Fu ancora terzo nel Gran Premio di Francia, per poi arrivare alla prima vittoria della carriera, accompagnata dalla prima pole position, al Gran Premio di Turchia. Vinse l'ultima gara della stagione 2006 a Interlagos in Brasile dopo aver ottenuto la pole position e aver condotto solitario la gara. L'ultimo brasiliano ad essere riuscito a fare lo stesso in patria fu Ayrton Senna.

2007

Il 2007 vide il brasiliano affiancato dal finlandese Kimi Räikkönen alla guida della Ferrari. Dopo aver avuto problemi al cambio[1] nella gara inaugurale in Australia, che lo videro concludere al sesto posto riuscì a conquistare la pole position in Malesia, ma a causa di un errore concluse quinto. Dopo le prime due gare riuscì poi a portare la scuderia al successo nei Gran Premi di Bahrain, Spagna e a concludere i successivi quattro (ad eccezione del Canada) sul podio. Nella seconda parte di stagione, però, i suoi risultati non furono ai livelli del primo, a parte un successo in Turchia, causa alcuni problemi con la vettura ed alcuni errori. Prima dell'ultimo gran premio della stagione è stato annunciato il suo rinnovo con la Scuderia Ferrari sino al 2010.[2] Il pilota ha ricevuto la cittadinanza onoraria della città di Cerignola. A fine anno, il 1º dicembre 2007, nella chiesa di Nossa Senhora do Brasil in San Paolo, è convolato a nozze con Raffaella Bassi, storica fidanzata sin dai tempi della Formula 3000.

2008

Il 2008 per il pilota brasiliano non inizia benissimo con due ritiri nelle prime 2 gare: in Australia causa rottura del motore e in Malesia per un testacoda. Ma in Bahrain Massa conquista il secondo posto in griglia alle spalle di Kubica, sorpassa il polacco al via e centra la prima vittoria stagionale. Nella gara successiva in Spagna arriva secondo alle spalle del compagno di scuderia e campione del mondo in carica Kimi Raikkonen. Due settimane dopo in Turchia realizza nuovamente la Pole Position e ottiene la seconda vittoria del 2008 (in Turchia è la terza vittoria consecutiva), portandosi a 7 punti dalla vetta del Mondiale che vede sempre Raikkonen in testa, con 35 punti. Al Gran Premio di Monaco conquista la sua terza pole position dell'anno, la prima in carriera sul tracciato monegasco. Ma alla fine, per un errore alla curva di Santa Devota arriva 3º dietro Hamilton e Kubica come nel 2007.

Al Gran Premio del Canada, gara condizionata da numerosi ritiri tra cui quelli di Hamilton e Raikkonen, il brasiliano è vittima di un problema tecnico durante il primo pit-stop che lo costringe a ripetere la sosta, perdendo alcune posizioni. Tuttavia il brasiliano riesce a mettere a segno una faticosa rimonta (tra cui il doppio sorpasso al tornantino su Rubens Barrichello e Heikki Kovalainen) ottenendo la quinta posizione, e raggiungendo la seconda posizione nella classifica mondiale piloti, dietro il polacco Robert Kubica, vincitore proprio del GP.

Nel GP di Francia, Massa parte secondo dietro Raikkonen, ma a metà gara il finlandese rompe uno scarico, perdendo velocità finendo per essere superato dal compagno di squadra, che centra il terzo successo stagionale, e la vetta della classifica.

Al successivo appuntamento sul tracciato di Silverstone, si vede un gran premio tutt'altro che noioso. Pioggia e schiarite si alternano creando uno scenario incredibile. Il brasiliano incappa in 6 testacoda per le condizioni di bagnato in pista e arriva solo 13º, l'ultima posizione dei piloti non ritirati. Riesce comunque a mantenere il primato in classifica, anche se a pari punti con Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton.

Nel successivo Gran Premio di Germania, Massa arriva terzo, e perde la leadership del Mondiale, ad appannaggio di Hamilton, che vince la gara con la sua McLaren davanti ad un fortunato Nelson Piquet Jr. Due settimane dopo in Ungheria, dopo aver dominato tutta la gara, la monoposto di Felipe si ferma per un problema al motore a tre giri dalla fine, dopo aver fatto una partenza stupenda superando alla prima curva le McLaren di Hamilton e Kovalainen. Il brasiliano viene comunque classificato diciassettesimo avendo percorso più del 90% della gara. Scende quindi dal 2º al 3º posto nel mondiale ma riesce subito a rialzare la china dopo un weekend strepitoso sul nuovo circuito urbano di Valencia, in occasione del Gran Premio d'Europa, dove ottiene Pole, Vittoria e Giro veloce, compiendo così un Hat Trick, e riprendendosi con gli interessi non solo quello che era successo tre settimane prima in Ungheria, ma anche la seconda posizione in campionato a sole sei lunghezze da Hamilton.

Trionfo del tutto inaspettato in Belgio sul Circuito di Spa-Francorchamps. La gara viene dominata dal suo compagno di squadra, Kimi Raikkonen, fino a 4 giri dal termine quando inizia a piovere e tutto il suo vantaggio nei confronti del pupillo di Ron Dennis svanisce. Ne scaturirà un serrato testa a testa fino a che il finlandese urterà un muretto, terminando la sua gara. Tagliano il traguardo, nell'ordine, Lewis Hamilton, il brasiliano e Nick Heidfeld. A premiazione eseguita, la FIA si riunisce per valutare la condotta di gara del britannico delle frecce d'argento e di Timo Glock. La sentenza toglierà la vittoria ad Hamilton (penalizzato di 25 secondi rispetto all'arrivo effettivo) e l'ottavo posto al pilota della Toyota. Questo significa che Felipe Massa può festeggiare la sua prima vittoria sul circuito delle Ardenne e vedere sensibilmente ridotto il suo svantaggio in classifica rispetto agli altri contendenti al titolo iridato.

Nel nuovo tracciato cittadino di Singapore, Massa ottiene una importantissima pole distanziando in griglia Hamilton più di 6/10. Anche durante la gara il pilota brasiliano impone un ritmo elevatissimo tenendo dietro il pilota inglese e Kimi Raikkonen. Al 15º giro però avviene l'inaspettato: Nelson Piquet Jr., che navigava nelle parti basse della classifica, va a muro costringendo la Safety Car a intervenire. Durante questi minuti diverse scuderie decidono di effettuare il Pit Stop in modo da ottenere un possibile vantaggio. Purtroppo un meccanico Ferrari sbaglierà ad azionare il semaforo del Pit causando una partenza anticipata di Massa che si porterà dietro tutta la pompa della benzina e rischierà nella foga di andare a sbattere su una Force India. Da lì in poi la gara è tutta in salita e Felipe, che rientra in pista ultimo, commette tanti altri errori causati dal nervosismo. Gli verrà comminato anche un Drive Through per via della manovra sulla monoposto Indiana. Alla fine Massa arriverà solo 13º. La vittoria arride invece a Fernando Alonso seguito da Nico Rosberg e Hamilton. Ora il paulista insegue con 77 Punti contro gli 84 di Hamilton McLaren a tre gare dal termine del campionato.

Nel Gran premio del Giappone le qualifiche si rivelano amare per Massa, solo quinto, mentre il rivale Hamilton è in pole. Al via però il compagno Raikkonen riesce a passare proprio Hamilton, lasciandogli però l'occasione di recuperare la testa. I due nella foga vanno lunghi lungo la prima e la seconda curva, perdendo così posizioni. Hamilton si ritrova proprio dietro Massa e riesce a passarlo poco dopo, ma il brasiliano non demorde e finisce per urtare il pilota della McLaren nel passaggio in una chicane, costringendolo ad accodarsi al gruppo dei piloti prima di tornare in pista. Giudicata la manovra troppo pericolosa, i commissari sanzionano in seguito Massa con un Drive Through, sorte toccata però anche ad Hamilton per via del duello alla partenza con Raikkonen nel quale ha costretto il finlandese ad andare lungo. La vittoria sarebbe così arrisa nuovamente ad Alonso, mentre Massa si sarebbe dovuto accontentare di un 8º posto - divenuto poi 7º in seguito alla penalizzazione di Sebastien Bourdais, a causa di un sorpasso pericoloso in uscita dai box proprio ai danni di Massa che, urtato, dovette far fronte ad un testacoda.

Avendo perso 2 punti nel Gran Premio di Cina, Massa si presenta al Gp del Brasile con 7 punti di ritardo da Hamilton: il brasiliano può vincere ancora il titolo, con Hamilton sesto o peggio, oppure arrivando secondo con l'inglese ottavo o peggio (Massa ha dei migliori piazzamenti, quindi è avvantaggiato in caso di parità). Dopo aver dominato un Gran Premio rocambolesco la conquista dell'iride sembra fatta. Hamilton, sesto, appena superato da Vettel, sorpassa però a quattro curve dal termine della corsa il tedesco Glock, il quale è nelle prime posizioni non avendo effettuato il pit-stop cambio gomme nonostante fosse prevista pioggia per le ultime tornate. Il pilota Toyota infatti ha sì risparmiato il tempo necessario per il pit, ma si trova con gomme da asciutto in situazione di pista bagnata.

Per Hamilton, dotato a sua volta di gomme da bagnato, è fin troppo facile quindi sopravanzare Glock, fortemente rallentato dalle condizioni climatiche, e piazzarsi quinto nelle ultime curve di un Gp che passerà alla storia come uno dei più beffardi di sempre. Hamilton supera infatti Massa nella classifica mondiale di un solo punto e si laurea campione (il più giovane della storia della Formula 1 a 23 anni, 9 mesi e 26 giorni).

2009

Il 2009 non inizia bene, anche a causa della vettura schierata dalla Ferrari (la F60) che non è all'altezza della fama delle auto di Maranello: nel primo appuntamento stagionale conquista un deludente settimo posto nelle qualifiche per poi ritirarsi al 45º giro della gara per problemi allo sterzo. Nel successivo Gran Premio della Malesia, chiamato a riscattarsi, ottiene ottimi tempi nelle prove libere ma viene eliminato nella Q1 delle qualifiche con il 16º tempo; durante la rocambolesca gara (sospesa per via della pioggia dopo 31 dei 56 giri) riesce a rimontare alcune posizioni ma si classifica soltanto al 9º posto. Nel terzo appuntamento stagionale delude ancora le aspettative piazzandosi al 13º posto nelle qualifiche e collezionando il secondo ritiro in tre gare per problemi al cambio. Anche in Bahrein le cose non migliorano e Massa conclude la gara tredicesimo per un contatto alla partenza con Raikkonen. Tuttavia nelle gare successive la Ferrari sembra pian piano ritrovare competitività: va sempre a punti, 6º in Spagna, 4º a Monaco, 6º in Turchia e di nuovo 4º in Gran Bretagna dopo essere partito 11º dalla griglia. Il primo podio stagionale arriva al Nurburgring, dove Felipe arriva terzo dopo una rimonta di 5 posti (8º in griglia).

Nella seconda sessione di qualifica del Gran Premio dell'Ungheria Massa, mentre viaggiava a circa 200 chilometri orari alla guida della sua monoposto, viene colpito alla testa da una molla pesante circa 800 grammi,[5] staccatasi dalla Brawn GP del connazionale Rubens Barrichello. A causa di questo incidente, il pilota brasiliano ha riportato una commozione cerebrale con una frattura nella zona sovraorbitale sinistra e un taglio alla fronte. Trasportato in elicottero al vicino ospedale di Budapest, Felipe viene operato, e le sue condizioni definite «serie ma stabili» dai medici e comunque «non in pericolo di vita».[6] La mattina del 26 luglio una TAC fatta al pilota dà esito negativo e non vengono evidenziati lesioni cerebrali. Nel Gran Premio d'Ungheria la Ferrari non ha schierato nessuna vettura per sostituirlo.[7] Per il resto della stagione la Ferrari ha scelto di affidare la sua monoposto a Michael Schumacher[8] che ha poi dovuto rinunciare per problemi al collo. Al suo posto è subentrato Luca Badoer. Dato gli scarsi risultati di quest'ultimo, la Ferrari decide di sostituirlo dopo due gran premi con un altro pilota italiano, Giancarlo Fisichella.

Dopo il decorso post-operatorio Massa è sottoposto a una serie di esami neurologici, coordinati dal medico delegato della FIA, svoltisi a Parigi il 10 ottobre 2009. A seguito dei risultati postivi ottenuti Massa torna il 12 ottobre alla guida di una vettura di F1, la Ferrari F2007 in dei test a Fiorano.[10] Al Gran Premio del Brasile gli viene affidato l'incarico di sventolare la bandiera a scacchi.

2010

Per la stagione 2010 il pilota brasiliano viene riconfermato come pilota titolare al fianco dello spagnolo Fernando Alonso. Il 14 marzo 2010, in occasione della gara inaugurale di Formula uno, giunge 2º dietro al compagno di squadra Fernando Alonso, realizzando la prima doppietta per la Ferrari. Nel Gran Premio successivo, Massa sale sul podio nonostante i sorpassi subiti da Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. In Malesia, Massa giunge 7º al traguardo e supera il compagno di squadra Alonso (ritirato per guasto al motore) guadagnando la testa della classifica, ma nel Gran Premio di Cina conclude la gara 9º e cede la leadership della classifica a Jenson Button. In Spagna e a Monaco si posiziona 6º e 4º, mentre nel Gran Premio di Turchia arriva soltanto un 7º posto, davanti al compagno di squadra. In Canada, dopo una buona partenza, rimane coinvolto in un incidente con Vitantonio Liuzzi e, costretto a sostituire l'ala anteriore, tenta una rimonta; a pochi giri dal termine è 11º dietro a Michael Schumacher ma, nel tentativo di superarlo, danneggia l'alettone anteriore e termina 15º. Nel frattempo Massa prolunga il suo contratto con la scuderia di Maranello fino al 2011. In Germania e Ungheria, il pilota brasiliano conquista rispettivamente un 2º e 4º posto contribuendo ad acquisire punti per la Scuderia Ferrari nel mondiale costruttori. Riconquista il 4º posto in Belgio. Con la Ferrari che si mostra competitiva a Monza, Massa sale sul podio conquistando il 3º posto, miglior risultato per lui nel Gran Premio d'Italia, dietro al pilota della McLaren Mercedes Jenson Button e al compagno di squadra Fernando Alonso. Non troppo fortunato Massa a Singapore perché a causa di un problema all'elettronica senza tempo si classifica all'ultima fila in griglia. Grazie allo sfruttare del cambio gomme con la Safety Car in pista, Massa andrà fino al termine della gara concludendo al decimo posto, ma grazie alla penalizzazione di 20 secondi di Adrian Sutil e Nicolas Hülkenberg per aver tagliato la curva 7 traendone un vantaggio giunti rispettivamente nono e decimo, Felipe si classifica all'ottavo posto prendendo 4 punti. In Giappone dopo essere partito dall'undicesimo posto, esce di pista alla prima curva coinvolgendo anche l'italiano Vitantonio Liuzzi al ritiro. Felipe in Corea si classifica al terzo posto dopo una gara caratterizzata dalla pioggia e da incidenti che hanno permesso al pilota brasiliano di salire sul podio. In Brasile, Massa partito dal nono posto, termine 15° dopo una difficile gara anche causata dall'errore dei meccanici al primo pit stop che hanno avvitato male la gomma anteriore destra della vettura del brasiliano. Nell'ultimo appuntamento dell'anno, in Abu Dhabi, Massa partito dal sesto posto termina una gara, fra l'altro poco brillante per il non sostegno verso Alonso, al decimo posto.

Risultati in Formula 1

Anno Scuderia Vettura Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Pos Punti
2002  Sauber Petronas Sauber C21 Petronas O2A 3.0 V10 AUS
Rit
MAL
6
BRA
Rit
SMR
8
SPA
5
AUT
Rit
MON
Rit
CAN
9
EUR
6
GBR
9
FRA
Rit
GER
7
UNG
7
BEL
Rit
ITA
Rit
USA
NP
GIA
Rit
    13º 4
2004  Sauber Petronas Sauber C23 Petronas 04A 3.0 V10 AUS
Rit
MAL
8
BHR
12
SMR
10
SPA
9
MON
5
EUR
9
CAN
Rit
USA
Rit
FRA
13
GBR
9
GER
13
UNG
Rit
BEL
4
ITA
12
CIN
8
GIA
9
BRA
8
  12º 12
2005  Sauber Petronas Sauber C24 Petronas O5A 3.0 V10 AUS
10
MAL
10
BHR
7
SMR
10
SPA
11
MON
9
EUR
14
CAN
4
USA
NP
FRA
Rit
GBR
10
GER
8
UNG
14
TUR
Rit
ITA
9
BEL
10
BRA
11
GIA
10
CIN
6
13º 11
2006  Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari 248 F1 Ferrari 056 2.4 V8 BHR
9
MAL
5
AUS
Rit
SMR
4
EUR
3
SPA
4
MON
9
GBR
5
CAN
5
USA
2
FRA
3
GER
2
UNG
7
TUR
1
ITA
9
CIN
Rit
GIA
2
BRA
1
  80
2007  Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F2007 Ferrari 056 2.4 V8 AUS
6
MAL
5
BHR
1
SPA
1
MON
3
CAN
SQ
USA
3
FRA
2
GBR
5
EUR
2
UNG
13
TUR
1
ITA
Rit
BEL
2
GIA
6
CIN
3
BRA
2
    94
2008  Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F2008 Ferrari 056 2.4 V8 AUS
Rit
MAL
Rit
BHR
1
SPA
2
TUR
1
MON
3
CAN
5
FRA
1
GBR
13
GER
3
UNG
17
EUR
1
BEL
1
ITA
6
SIN
13
GIA
7
CIN
2
BRA
1
  97
2009  Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F60 Ferrari 056 2.4 V8 AUS
Rit
MAL
9
CIN
Rit
BHR
14
SPA
6
MON
4
TUR
6
GBR
4
GER
3
UNG
INF
EUR
 
BEL
 
ITA
 
SIN
 
GIA
 
BRA
 
ABU
 
    11º 22
2010  Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F10 Ferrari 056 2.4 V8 BHR
2
AUS
3
MAL
7
CIN
9
SPA
6
MON
4
TUR
7
CAN
15
EUR
11
GBR
15
GER
2
UNG
4
BEL
4
ITA
3
SIN
8
GIA
Rit
COR
3
BRA
15
ABU
10
144

Vittorie in F1

Anno GP
2006 2  Turchia Brasile
2007 3  Bahrain Spagna Turchia
2008 6  Bahrain Turchia Francia Europa Belgio Brasile

Pole Position in F1

Anno GP
2006 3  Turchia Giappone Brasile
2007 6  Malesia Bahrain Spagna Francia Turchia Brasile
2008 6  Malesia Turchia Monaco Europa Singapore Brasile

Giri Veloci in F1

La carriera

Titoli vinti Campionato di F. Chevrolet brasiliana (1999)
 Titoli vinti Campionato di F. Renault italiana e europea (2000)
 Titoli vinti Campionato di Euro 3000 (2001)
Gran premi vinti 1 gp della Turchia (1996)
  1 gp del Brasile (2006)
1990-1997 Karting brasiliano
1998 F. Chevrolet brasiliana
1999 1° in F. Chevrolet brasiliana
2000 1° in F. Renault italiana e europea
2001 1° in Euro 3000
2002 13° in F.1 con Sauber
2003 test driver Ferrari in F.1
2004 12° in F.1 con Sauber
2005 13° in F.1 con Sauber
2006 3° in F.1 con Ferrari
2007 3° in F.1 con Ferrari
2008 2° in F.1 con Ferrari
2009 11° in F.1 con Ferrari
2010 6° in F.1 con Ferrari

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  Dati anagrafici Kimi Räikkönen

Data di nascita17 ottobre 1979
Luogo di nascita Espoo (Finlandia)
Nazionalità Finlandese
Residenza Londra
Stato civile Coniugato

Profilo:

Kimi Räikkönen (pronuncia finlandese kimi matias raeik onen)è un pilota automobilistico finlandese, ex pilota della Ferrari in Formula 1, con la quale si è laureato campione del mondo nel 2007, al suo primo anno a Maranello. Nel 2010 ha partecipato al Campionato del mondo rally con la Citroën e dal 2014 al 2018 di nuovo in Ferrari

Soprannominato IceMan (uomo di ghiaccio) perché freddo in gara e restio a trattare con i media, è uno specialista dei giri veloci in gara, essendo attualmente 3º nella classifica generale dei giri più veloci, 2º come numero di giri veloci consecutivi, e 1º, al pari di Michael Schumacher, come numero di giri veloci conquistati in una sola stagione.

Räikkönen è stato anche il pilota ad essere arrivato in Formula 1 con il minor numero di gare ufficiali disputate, solo 23 corse alle spalle, ed ha raccolto nella sua carriera più di 500 punti, risultando uno dei pochi insieme a stelle del calibro di Michael Schumacher, Ayrton Senna e Alain Prost.

Prime esperienze

Ad otto anni Räikkönen mosse i primi passi nel kart. Nel 1999 approdò nel campionato britannico di Formula Renault, con il team Manor. L'anno successivo conquistò il titolo grazie a 7 vittorie su 10 gare, 7 pole e 6 giri veloci

Nello stesso anno, gareggiò anche nella Formula Renault internazionale, dove ottenne 2 vittorie, 2 poles e 2 giri veloci. Su 23 gare alle quali aveva partecipato fino a quel momento in monoposto, Kimi aveva avuto successo in oltre il 50%, ottenendo 13 vittorie, fatto che attirò l'attenzione di Peter Sauber dell'omonima scudera di Formula 1. Quest'ultimo lo invitò ad una sessione di test sulla pista del Mugello, questa volta attirando anche l'attenzione del plurititolato Michael Schumacher, lì presente per un test con la Ferrari[2]. Al test prese parte anche il collaudatore del team Enrique Bernoldi, fortemente spinto dallo sponsor Red Bull verso un posto da titolare per la stagione successiva. I tempi sul giro del giovane finlandese furono eccellenti e migliori di quelli di Bernoldi, tanto che Sauber decise di ingaggiarlo per il Campionato di Formula 1 dell'anno successivo, pur contro il parere di Helmut Marko che continuava a spingere fortemente per il Brasiliano. Per la prima volta nella storia esordiva in Formula 1 un pilota che aveva disputato sino a quel momento solo 23 gare, nessuna delle quali in formule propedeutiche alla Formula 1, quali la Formula 3 o Formula 3000.

Formula 1

Il debutto con la Sauber

2001

Il debutto in Formula 1 avviene nel Gran Premio di Australia, con una superlicenza provvisoria valida per le prime sei gare, al volante di una Sauber-Petronas. Il suo debutto fu impressionante, arrivando al 6º posto e guadagnando il primo punto mondiale. Singolare un episodio: pare che Kimi si sia addormentato in macchina pochi minuti prima della partenza, dimostrando di non patire per nulla la tensione del debutto in Formula 1

Dopo la corsa la federazione sportiva concesse definitivamente la superlicenza Alla fine della sua prima stagione Räikkönen racimolò 9 punti complessivi, posizionandosi al 10º posto nella classifica finale del campionato del mondo, giungendo spesso davanti al suo compagno di squadra Nick Heidfeld, 7º a fine stagione. Il finlandese fu vittima di un brutto incidente in Giappone a Suzuka insieme alla Jordan di Alesi ma fortunatamente ne uscì senza danni. Data la sua ottima stagione come debuttante, Ron Dennis lo scelse per sostituire in McLaren il posto lasciato vuoto dal 2 volte campione del mondo Mika Hakkinen, suo connazionale.

Gli anni alla McLaren

2002

Nel 2002 passò alla McLaren-Mercedes, che versò la somma di cinquanta milioni di euro per averlo in squadra insieme a David Coulthard. Al debutto con la nuova scuderia, colse il primo podio della carriera giungendo 3º nel Gran Premio di Australia ed ottenendo il giro più veloce. Nel Gran Premio di Francia a Magny-Cours sfiorò la prima vittoria ma, a pochi giri dalla fine, scivolò su una macchia d'olio non segnalata lasciata dalla Toyota di McNish alla curva Adelaide e venne sorpassato da Michael Schumacher, terminando la gara in seconda posizione.

Il finlandese diede buone prove anche sotto il diluvio a Silverstone, dove fu l'unico tra i piloti con gomme Michelin capace di reggere il ritmo dei piloti Ferrari con le più performanti Bridgestone mentre in Belgio, sulla pista di Spa-Francorchamps, riuscì a qualificarsi in prima fila, dietro al solo Schumacher.

Il finnico, nonostante le buone prestazione in estate, alla fine della stagione accumulò solo 24 punti che gli valsero il 6º posto finale. Per tutta la stagione si dimostrò molto più veloce del compagno di squadra David Coulthard, ma fu spesso colpito da guasti meccanici tanto da contare ben 11 ritiri.

2003

Il 2003 per Räikkönen fu estremamente positivo: pur disponendo della vettura dell'anno precedente seppur modificata, (la MP4/18 non gareggiò mai) si ritrovò leader all'interno del suo team e si giocò la vittoria del mondiale sino all'ultima gara. Dopo un terzo posto iniziale ottenuto nel Gran Premio d'Australia, in Malesia arrivò la prima vittoria in carriera. Nel Gran Premio del Brasile venne dato per vincitore ma nei giorni successivi la vittoria fu assegnata a Giancarlo Fisichella per un errore dei commissari

La stagione continuò con buoni risultati e grazie ai numerosi podi conquistati, Räikkönen rimase in lotta per il titolo mondiale fino all'ultimo gran premio, contro il ferrarista Michael Schumacher e il pilota della Williams Juan Pablo Montoya. Alla fine della stagione si classificò 2º con 91 punti complessivi, solamente due in meno del campione tedesco e davanti al colombiano.

2004

La stagione 2004 fu meno fortunata, costellata da numerosi ritiri per guasti meccanici, a causa della scarsa competitività della vettura. Dopo poche gare il finlandese venne inoltre a conoscenza che per l'anno successivo avrebbe avuto un nuovo compagno di squadra: il colombiano Juan Pablo Montoya, proveniente dalla Williams

A metà stagione il team fornì una vettura profondamente modificata e i risultati iniziarono a migliorare: a Silverstone ottenne la pole e insidiò Michael Schumacher fino all'ultimo giro, dovendosi poi accontentare del secondo posto. Due settimane più tardi in Germania, invece, fu costretto al ritiro mentre duellava con il tedesco quando era al comando, mentre nel Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps riuscì a vincere dopo una gara esaltante in cui si rese protagonista di numerosi sorpassi anche ai danni di Michael Schumacher il quale, giungendo comunque secondo a traguardo, riuscì ad aggiudicarsi il titolo mondiale.

2005

Dopo un inizio difficile, nel 2005 Räikkönen dimostrò di poter lottare per il mondiale con il rivale Fernando Alonso. Il finlandese, nonostante un forte ritardo dalla vetta del mondiale dopo le prime quattro gare, riuscì a ridurre il distacco con due vittorie consecutive in Spagna e Monaco, ed altre quattro in Canada, Ungheria, Turchia e Belgio. Nel Gran Premio d'Europa fu però vittima di un cedimento alla sospensione quando era leader della gara

Il finlandese fu spesso colpito da rotture al propulsore ed è stato più volte costretto a rimontare, riuscendo comunque a portarsi per ben 7 volte sul primo gradino del podio. La stagione si concluse poi con una esaltante vittoria in Giappone, ottenuta a seguito di una delle più belle gare della sua carriera. Partendo 17° in griglia, si rese subito protagonista di sorpassi ai danni di Michael Schumacher e del già laureato campione del mondo Fernando Alonso. Grazie anche ad un'ottima strategia ai box, riuscì a portarsi alle spalle di Giancarlo Fisichella a 5 giri dalla fine e completò la sua rimonta compiendo un bellissimo sorpasso a danni del romano a poche curve dalla bandiera a scacchi.

I problemi di affidabilità della McLaren, oltre che un inizio di stagione difficile in cui perse terreno in classifica nei confronti dei rivali, vanificarono gli sforzi consegnando il titolo ad Alonso e alla Renault. In questa stagione su 19 gare ha ottenuto ben 10 giri veloci in gara, record assoluto detenuto a pari merito con Michael Schumacher

2006

Nel 2006 la mancanza di affidabilità e di competitività della sua McLaren-Mercedes lo esclusero subito dalla lotta per il titolo mondiale e non riuscì a vincere nessun Gran Premio, conquistando ugualmente 65 punti, 3 pole position e terminando al quinto posto alle spalle dei piloti Ferrari e Renault. Sfiorò la vittoria solo in Ungheria dove però fu costretto al ritiro per un incidente con il doppiato Vitantonio Liuzzi e a Montecarlo dove si ritirò ancora per guai tecnici, nonostante fosse l'unico pilota in pista a tenere il ritmo di Alonso

A Monza, quando il tedesco ufficializzò il suo ritiro, la Ferrari confermò l'ingaggio di Räikkönen come successore e il finlandese concluse la gara secondo proprio dietro a Michael Schumacher

 

2007 il passaggio alla Ferrari
Ferrari F2007

Il debutto al volante della Ferrari F2007, la nuova macchina della Scuderia Ferrari che ha utilizzato nel corso del mondiale di Formula 1 del 2007, avvenne il 30 gennaio 2007 a Valencia

Iniziò la stagione vincendo il Gran Premio d'Australia dove ottenne pole position e giro più veloce (solo Fangio e Mansell erano riusciti a fare altrettanto al debutto con una Ferrari) Le due gare successive gli fanno conquistare due terzi posti, il primo in Malesia, dove il motore era stato limitato nei giri a causa di una piccola perdita d'acqua sul finire del Gp d' Australia , ed uno in Bahrein.

Le successive gare furono più travagliate con un ritiro in Spagna a causa di un problema elettronico, un ottavo posto a Monaco, dove era partito 15° a causa di un errore in qualifica, un quinto in Canada e un quarto negli Stati Uniti.

Il finlandese centrò due vittorie consecutive nel Gran Premio di Francia, superando al via l'inglese Lewis Hamilton della McLaren e al 46º giro il compagno Felipe Massa grazie alla tattica dei pit-stop, e in Gran Bretagna, ma a questi risultati seguirono un ritiro e tre secondi posti. A Monza, inoltre, Räikkönen ebbe anche un incidente abbastanza grave nelle libere[19]. In Belgio, dopo aver ottenuto la pole position, il finlandese tornò sul gradino più alto del podio, portando insieme a Felipe Massa alla Ferrari il quindicesimo titolo costruttori.

A Fuji, in una gara sotto la pioggia, Räikkönen si ritrovò nelle ultime posizioni a causa di un'errata scelta delle gomme ma rimontò fino al terzo posto . Con 17 punti da recuperare ad Hamilton su 20 disponibili, il mondiale sembrava ormai chiuso, ma grazie alle vittorie in Cina e in Brasile e il conseguente ritiro di Hamilton in Cina ed il settimo posto in Brasile, il finlandese riuscì a conquistare il suo primo titolo mondiale.

Nelle ore successive al termine della gara brasiliana venne aperta un'inchiesta dalla FIA sulle Williams di Rosberg, quarto in gara, e di Nakajima e sulle BMW Sauber di Heidfeld e Kubica, rispettivamente sesto e quinto, per le temperature fuori norma della benzina. L'inchiesta comunque non portò alla squalifica dei piloti coinvolti, e il titolo di Räikkönen venne confermato,] anche dopo l'udienza definitiva del 15 novembre.

2008

La stagione 2008 non iniziò sotto i migliori auspici per il finlandese: alla prima gara in Australia, sul circuito dell' Albert Park, si ritirò a 4 giri dal traguardo e venne riammesso in classifica solo in un secondo tempo per via di una squalifica inflitta a Rubens Barrichello. Ritrovò prestazioni in Malesia, sul tracciato di Kuala Lumpur, vincendo la gara autorevolmente, superando con una sosta ai box ritardata il compagno di squadra Felipe Massa. Sul circuito di Sakhir in Bahrein, tagliò il traguardo secondo dietro al suo compagno di squadra e davanti a Robert Kubica.

Al Gran Premio di Spagna disputò la miglior gara della stagione, con pole position, vittoria e giro veloce.

Nelle gare successive Räikkönen non ottenne prestazioni brillanti, in gran parte dovute a delle mediocri qualifiche, con un ritiro al Gran Premio del Canada (tamponato da Hamilton in corsia box durante una sosta con safety-car, un secondo posto in Francia, dove aveva anche conquistato la duecentesima pole position per la Ferrari e condotto più di metà gara in testa, quando fu vittima di un problema allo scarico che ne compromise le prestazioni[25], un quarto posto a Silverstone ed un sesto ad Hockenheim.

Räikkönen tornò sul podio al GP di Ungheria, conquistando il terzo posto, salvo poi disputare altre gare senza ottenere buoni risultati, con un ritiro a Valencia, un altro a Spa-Francorchamps, in cui era al comando fino all'uscita di pista a 2 giri dalla fine sotto la pioggia, un nono posto a Monza nella gara di casa della Ferrari ed un ennesimo ritiro (causa incidente contro le barriere) nella gara notturna di Singapore.

Nelle restanti tre gare Räikkönen ritornò competitivo, accettando di fare da gregario al compagno Massa ed aiutarlo a conquistare il titolo, per cui il brasiliano era ancora in corsa assieme a Lewis Hamilton. Al Fuji Speedway, a Shanghai e ad Interlagos concluse quindi con tre terzi posti, utili alla casa Ferrari solo per la conquista del Campionato Costruttori, poiché Felipe Massa, nonostante la vittoria nel Gp di casa in Brasile, non riuscì a conquistare il titolo, che andò invece a Lewis Hamilton.

2009

La stagione 2009 non si apre per niente bene per il finlandese. La Ferrari non è veloce e performante come quella degli anni precedenti e nelle prime tre gare della stagione, in Australia, Malesia e Cina, Räikkönen non riesce mai ad andare a punti, facendo segnare rispettivamente un ritiro (problemi al differenziale), un quattordicesimo (gli furono montate le gomme da full wet durante l'asciutto ed alla fine ebbe problemi al Kers) ed un decimo posto (ebbe una perdita di potenza del motore all'inizio della gara e problemi di grip). I primi 3 punti arrivano con il sesto posto in Bahrain, mentre in Spagna, dove ha fatto segnare la sua ultima vittoria in Formula 1 nel 2008, si ritira per problemi di natura idraulica[29]. Il primo podio stagionale arriva al Gran Premio di Monaco, con un ottimo terzo posto e in qualifica perde la pole a favore di Button per soli 40 millesimi, mentre in Turchia Räikkönen rimane ancora fuori dalla zona punti a causa anche di un danneggiamento dell'ala al primo giro, classificandosi nono. Le cose non migliorano nemmeno sul circuito inglese di Silverstone, dove termina la gara in ottava posizione.

Dal Gran Premio d'Ungheria, in cui la squadra perde Massa per infortunio, le prestazioni della Ferrari e parallelamente del finnico aumentano in modo considerevole: ottiene un secondo posto alle spalle di Hamilton all'Hungaroring dopo un'ottima partenza.Partiva 7.Sale di nuovo sul podio sul cittadino di Valencia. La prima vittoria stagionale arriva nel Gran Premio del Belgio, suo circuito per eccellenza dove, partendo dalla sesta piazza, torna al successo davanti a Giancarlo Fisichella. È la quarta vittoria di Raikkonen sul circuito di Spa-Franrchocamps in carriera e lo proclama 'The King of Spa'. Nel Gran Premio d'Italia centra il quarto podio consecutivo piazzandosi terzo, approfittando dell'incidente di Hamilton all'ultimo giro. Nella notturna di Singapore, il finlandese si deve accontentare del decimo posto dopo un weekend difficile per le Ferrari.

Intanto, in mezzo alla settimana viene annunciato il suo addio alla scuderia di Maranello, per far spazio al pilota spagnolo Alonso, a partire dalla stagione 2010. Subito si diffuse la voce di suo un ritorno alla McLaren per affiancare Hamilton, considerata dal pilota finlandese l'unica valida alternativa alla Scuderia di Maranello.

Nonostante questo aspetto legato al mercato, disputa un'ottima prova al Gran Premio del Giappone a Suzuka, in cui riesce a sfruttare al massimo un'auto poco efficace, ottenendo un quarto posto che permette alla Ferrari di mantenere ancora il terzo posto nella classifica costruttori. In Brasile, nella penultima prova del campionato, a causa di una collisione con la Red Bull di Webber a inizio gara, non riesce ad ottenere più del sesto posto.Durante il pit viene colpito in pieno dalla benzina della macchina di Kovalainen.A fine gara dichiarerò di aver corso con gli occhi che gli bruciavano. Ad Abu Dhabi, la sua ultima gara, Kimi finisce 12 contendendo fino alla fine il 3 posto costruttori con la McLaren.

Risultati in F.1

1998 1° nel campionato karting finlandese  
1999 2° nel campionato karting finlandese
10° nel Karting F.Super A, Internazionale
2000 1° nella F. Renault inglese
2001 10° in F.1 con il team Sauber
2002 6° in F.1 con il team McLaren
2003

2° in F.1 con il team McLaren

2004 7° in F.1 con il team McLaren
2005 2° in F.1 con il team McLaren
2006 5° in F.1 con il team McLaren
2007

Campione del mondo con il team Ferrari

2008

3° in F.1 con il team Ferrari

2009

6° in F.1 con il team Ferrari

2012 3° in F.1 con il team Lotus
2013 5° in F.1 con il team Lotus
2014

12° in F.1 con il team Ferrari

2015

4° in F.1 con il team Ferrari

2016

6° in F.1 con il team Ferrari

2017

4° in F.1 con il team Ferrari

2018

° in F.1 con il team Ferrari

Nell'anno 2010 abbandona la F1 per i Rally

Kimi Räikkönen insieme al suo co-pilota ed amico Kaj Lindström fa il suo debutto nei rally all' Arctic Lapland Rally il 23 gennaio 2009 con una Grande Punto Abarth S2000 preparata dalla Tommi Mäkinen Racing dove finisce 13.Il 21 febbraio 2009 partecipa anche al SM Vaakuna-Ralli tappa del campionato nazionale finlandese dove finisce 17.Il 29-30 maggio 2009 debutta sull'asfalto al 26° Rally della Marca valido per il Trofeo Rally Asfalto.Anche qui finisce in 17 posizione.Dal 30 luglio al 2 agosto 2009 debutta nel WRC partecipando al Rally di Finlandia meglio conosciuto come il Rally dei Mille Laghi.Qui finisce in 15 posizione e 3 del gruppo N.

Il 18 novembre 2009 il suo manager comunica l'intenzione del pilota di non correre nella stagione 2010 di F1 e il 4 dicembre 2009 viene ufficializzato l'accordo per un anno con il Citroën Junior Team sponsorizzato dalla Red Bull, per la quale gareggerà, per 12 gare delle 13 in programma, nel Campionato del mondo rally.[30]

Il 3 aprile 2010, al termine del terzo rally della stagione, in Giordania, Raikkonen si classifica all'ottavo posto, diventando così il primo pilota finlandese nella storia ed il secondo dopo Carlos Reutemann ad aver conquistato punti iridati sia nel Campionato di Formula 1 che in quello Rally.

Il 18 aprile 2010 al Rally di Turchia conquista il suo miglior risultato nei rally finendo in 5 posizione a 6 minuti e 44 secondi da Sebastien Loeb.

Il 13 giugno con la sua Citroen partecipa al 26° Rally della Lanterna conquistando la seconda posizione battuto di pochi secondi dal compagno di marca Sébastien Ogier, vincendo la prima prova di tappa ufficiale, Laccio - Torriglia

Il 22 agosto durante il Rally di Germania vince la sua prima prova speciale nel WRC, e conclude al settimo posto nella classifica finale del Rally. Diventa così il primo pilota di F1 nella storia ad avere vinto una prova speciale del Campionato del mondo rally.

Il 18 settembre con la Citroën C4 WRC vince il Rallye du Vosgien (a Saint-Étienne-lès-Remiremont in Francia) a cui partecipa come test in preparazione del Rally di Francia 11ª tappa del Campionato del mondo rally.

Carriera nel mondiale Rally
Stagioni 2009-2011
Scuderie FiatCitroënICE 1 Racing
Miglior risultato finale 10° (2010-2011)
Rally disputati 22
Speciali vinte 1
Punti ottenuti 59
Carriera in NASCAR Nationwide Series
Esordio 28 maggio 2011 alla "Top Gear 300" (Charlotte)
Stagioni 2011
Scuderie #87 - NEMCO Motorsports (2011)
Miglior risultato finale 127º nel 2011
GP disputati 1
GP vinti 0
Pole position 0
Carriera in NASCAR Camping World Truck Series
Esordio 20 maggio 2011 alla "North Carolina Education Lottery 200" (Charlotte)
Stagioni 2011
Scuderie #15 - Kyle Busch Motorsports
Miglior risultato finale 92º nel 2011
GP disputati 1
GP vinti 0
Pole position 0

2014-2018: Seconda esperienza in Ferrari

L'11 settembre 2013 viene ufficializzato il ritorno di Räikkönen alla Scuderia Ferrari per le stagioni 2014 e 2015.

L'inizio del campionato 2014 non è esaltante per il pilota finlandese: a causa anche di parecchi avvenimenti sfortunati (come a Monaco, dove viene colpito dalla Marussia di Max Chilton mentre era in lotta per il podio), Räikkönen conquista appena 19 punti nelle prime nove gare. In Ungheria sembra ritrovare il feeling con la vettura dopo che, partito dalla diciassettesima posizione in griglia per un errore di strategia del muretto Ferrari, il finlandese rimonta fino alla sesta posizione. Nella successiva prova di Spa-Francorchamps, partendo ottavo in qualifica, chiude al quarto posto la gara dopo aver lottato a lungo per il podio, venendo scavalcato dalla Williams del connazionale Bottas solo nei giri finali; per la prima volta in stagione Räikkönen riesce inoltre ad arrivare davanti al compagno di squadra Alonso.

Nella parte finale di stagione Räikkönen continua a faticare, non riuscendo ad adattare l'assetto della vettura (in particolare dell'anteriore) al suo stile di guida. Il pilota finlandese riesce a cogliere qualche piazzamento a punti, chiudendo la stagione al dodicesimo posto in classifica generale con 55 punti.

2015

La stagione 2015 vede il finlandese trovare un nuovo compagno di box in Ferrari, il tedesco Sebastian Vettel. Nel gran premio d'apertura a Melbourne, Räikkönen è costretto al ritiro per un problema nel cambio gomme al pit-stop. Due settimane dopo, il finlandese si qualifica undicesimo, a causa di una serie di fattori negativi; il giorno dopo la sfortuna continua con una foratura causata da un contatto con Nasr, ma riesce a rimontare dal diciottesimo posto al quarto. In Cina bissa il quarto posto, dopo che la safety car gli impedisce di raggiungere Vettel. In Bahrein chiude 2º dietro Hamilton, tornando sul podio dopo 25 gare di assenza. Nelle due gare successive conquista un 5º e un 6º posto, rispettivamente in Spagna e a Montecarlo. In Canada parte in seconda fila con il 3º tempo, subito dietro le due Mercedes. La prima fase di gara lo vede 3°, poi va in testacoda al tornantino e alla fine arriva 4º, dietro al connazionale Valtteri Bottas. In Austria si qualifica diciottesimo, anche a causa di un'incomprensione col team. In griglia parte 14º, in merito alle penalità delle Red Bull Racing e delle McLaren. A poche centinaia di metri dal via della corsa ha un contatto con Fernando Alonso, che causa il ritiro di entrambi i piloti. A Silverstone batte il compagno di squadra Vettel in qualifica per la seconda volta nella stagione, ma conclude la gara alle sue spalle in virtù di una strategia differente sul bagnato che lo relega all'ottava posizione finale. Nel Gran Premio d'Ungheria Räikkönen è costretto al ritiro per un problema al motore elettrico, dopo aver occupato la seconda posizione per gran parte della gara. Il 20 agosto 2015, alla vigilia del Gran Premio del Belgio, la Ferrari annuncia di aver trovato con il finlandese un accordo sul prolungamento del contratto per la stagione seguente ,ma arriva solo settimo per un problema in qualifica. Al Gran Premio d'Italia parte secondo ma a causa di un problema al cambio non riesce a partire subito e si ritrova ultimo, riuscendo a rimontare fino al 5º posto. Al successivo Gran Premio di Singapore torna sul podio, ottenendo un terzo posto, dopo aver ottenuto la stessa posizione in qualifica. In quell'occasione completa la festa della Ferrari con Sebastian Vettel, arrivato primo. In Giappone arriva quarto, consolidando la medesima posizione nel mondiale. In Russia dopo aver battagliato a lungo per il podio conclude la gara in quinta posizione, ma viene penalizzato per un incidente con Bottas, che lo classifica solo ottavo. Nei 2 successivi appuntamenti Räikkönen colleziona 2 ritiri (negli Stati Uniti e in Messico), dove viene tamponato da Bottas; torna a punti nel Gran Premio del Brasile, dove chiude quarto. Conclude la stagione con un podio nel Gran Premio di Abu Dhabi dove chiude al terzo posto, battendo il compagno di squadra Sebastian Vettel. Termina la stagione al quarto posto nel mondiale, con 150 punti. Nella stagione ha ottenuto tre podi (1 secondo e 2 terzi posti)

2016

Nel Gran Premio inaugurale della stagione, in Gran Premio d'Australia 2016, Räikkönen, virtualmente sul podio nella prima parte di gara, è costretto al ritiro per un problema meccanico. Torna sul podio in Gran Premio del Bahrein 2016, secondo. In Cina, partito in seconda fila, alla partenza viene speronato dal compagno di squadra Sebastian Vettel. Costretto a rimontare dal fondo conclude la gara in quinta posizione. In Russia, quarto appuntamento stagionale, Räikkönen riesce a conquistare il secondo podio stagionale, terminando la gara al terzo posto (dopo essere partito dalla medesima posizione) dietro le due Mercedes di Rosberg e Hamilton: si tratta del 700° podio nella storia della Ferrari. In Spagna, arriva 2º dietro al neo promosso in Red Bull Max Verstappen, dopo essere partito dalla quinta casella e dopo aver tallonato l'olandese per parecchi giri prima della bandiera a scacchi. Nelle due gare successive, a Monaco e in Canada, arrivano solo risultati deludenti per il finlandese: un ritiro nel Principato e un sesto posto in Canada, crollando in quinta posizione nel mondiale. Nel Gran Premio d'Europa, penalizzato da una strategia troppo aggressiva e una penalità arriva quarto, dopo essere scattato dalla medesima posizione, riprendendosi la stessa posizione in campionato. Ritrova il podio nel Gran Premio d'Austria, chiuso in terza posizione, alle spalle di Lewis Hamilton e Max Verstappen. Con questo risultato aggancia il compagno di squadra Sebastian Vettel al terzo posto nella classifica piloti, a 96 punti.L'8 luglio viene ufficializzato che il suo rapporto con la Ferrari sarà rinnovato anche per la stagione 2017. Nel Gran Premio di Gran Bretagna arriva quinto cercando di limitare i danni, lontanissimo dalla zona podio, dopo un fine settimana difficilissimo sia per lui che per il compagno di scuderia Sebastian Vettel, che termina nono. Nel Gran Premio d'Ungheria arriva sesto, dopo essere scattato dalla quattordicesima piazza per un errore di strategia. A Budapest il finlandese conquista il 43º giro veloce in gara della carriera. In Germania ottiene la quinta posizione in qualifica: al via però il compagno di squadra Sebastian Vettel lo sopravanza e complice la scarsa competività della Ferrari, Räikkönen chiude sesto, mai in lotta per il podio.In Belgio, a Spa-Francorchamps, ottiene il terzo tempo in qualifica, alle spalle di Nico Rosberg e di Max Verstappen. Dopo la collisione con il compagno di squadra Sebastian Vettel e con Max Verstappen, il finlandese è costretto a una gara nelle retrovie, chiudendo comunque nono, scendendo al quarto posto in campionato. Nel Gran Premio d'Italia, dopo essere stato a lungo in terza posizione alle spalle del compagno di squadra Sebastian Vettel, entrambi vengono sopravanzati da Lewis Hamilton, che ha una strategia più conservativa: il finlandese chiude quindi quarto. Nel Gran Premio di Singapore, il finlandese, partito dalla quinta piazza, perde il podio causa il pit stop anticipato di Lewis Hamilton, terminando così quarto. Il medesimo risultato si ripete in Malesia, dove la Ferrari non si esprime ai livelli dell'edizione precedente. In Giapponeottiene il terzo tempo in qualifica, ma viene penalizzato di cinque posizioni in griglia per sostituzione del cambio, partendo così ottavo; disputa una buona gara, chiudendo quinto. Negli Stati Uniti, partito quinto, nel secondo pit-stop, la gomma posteriore sinistra non è ben fissata, costringendolo al ritiro. In Messico chiude sesto. In Brasile, dopo essere scattato dalla terza piazza, è costretto al ritiro dopo un incidente sul rettilineo principale. Ad Abu Dhabi, partito quarto, supera Daniel Ricciardo al via; dopo aver lottato per il podio nella prima metà di gara, viene penalizzato dalla strategia, chiudendo la stagione con un sesto posto, portando a 186 i punti conquistati durante l'anno, terminando sesto in classifica piloti.

2017

Nei primi test precampionato sul circuito di Catalogna, a bordo della Ferrari SF70H, Räikkönen ottiene il miglior tempo assoluto nell'ultima giornata di prove, il 10 marzo 2017. Nella prima gara stagionale, in Australia, Raikkonen chiude quarto, ovvero la stessa posizione in griglia di partenza, siglando il giro veloce. Nel Gran Premio di Cina 2017, secondo appuntamento mondiale, il ferrarista parte di nuovo dalla quarta posizione in griglia. Durante la gara, tuttavia, lamenta problemi al propulsore e taglia il traguardo in quinta posizione dopo aver subìto il sorpasso dal suo compagno di squadra e chiudendo la gara anche dietro alle due Red Bull Racing. In Bahrain si qualifica quinto e riesce a chiudere quarto in gara nonostante una brutta partenza (che lo fa scendere fino alla settima posizione) e un problema elettrico al motore. Ritorna sul podio in Russia, dopo un digiuno durato 15 gare, chiudendo in terza posizione dopo essere scattato dalla seconda casella dello schieramento e facendo segnare il giro più veloce della gara. In Spagna a causa di un contatto alla prima curva con Valtteri Bottas e Max Verstappen, si rompe lo sterzo della sua monoposto, costringendolo al ritiro dopo pochi secondi dal via. A Monaco, dopo aver ben figurato nelle prove libere, guadagna la sua prima pole position stagionale (l'ultima risaliva al 2008) davanti al compagno Sebastian Vettel, compiendo anche il nuovo record del tracciato. In gara Raikkonen, primo per 33 giri, giunge secondo al traguardo dietro a Vettel che riporta la scuderia di Maranello alla vittoria a Montecarlo, che mancava dal Gran Premio di Monaco 2001. In Canada dopo aver guidato la seconda sessione di libere termina la gara settimo dopo essere partito dalla quarta posizione e dopo aver percorso gli ultimi giri con seri problemi ai freni. Nella gara seguente in Azerbaigian si qualifica in terza posizione e al via, grazie a un grande spunto, sorpassa all'esterno Valtteri Bottas, che dopo aver saltato sul cordolo impatta contro di lui mandandolo a muro. Conclude la gara in quattordicesima posizione dopo essere stato nelle retrovie a causa dei pit-stop necessari alle riparazioni ed essere rientrato ultimo e doppiato dopo la bandiera rossa. In Austria parte terzo e perde una posizione dopo un duello al via con Daniel Ricciardo; chiude la gara quinto. In Gran Bretagna si qualifica in seconda posizione alle spalle di un imprendibile Lewis Hamilton. Mantiene agevolmente la piazza d'onore, complice anche lo spettacolare duello tra Max Verstappen e Sebastian Vettel per il terzo posto. Rimane saldamente secondo per tutta la gara alle spalle del britannico, ma a due giri dalla fine, mentre Valtteri Bottas era ad oltre 3 secondi dal connazionale, fora clamorosamente una gomma ed è costretto alla sosta. Viene sorpassato anche da Vettel, che a sua volta la fora il giro dopo. Il rocambolesco finale per le Ferrari lo vede comunque piazzarsi sul gradino più basso del podio, perdendo la seconda posizione mantenuta durante la corsa a vantaggio di Bottas. In Ungheria, ultima gara prima della pausa estiva, dopo aver disputato una buona sessione di libere con un ottimo passo gara, si qualifica alle spalle del compagno di squadra con un ritardo di 168 millesimi. In gara parte bene affiancando Vettel e mantiene la seconda posizione per tutta la gara, avvicinandosi più volte al tedesco, che da metà corsa in poi soffrirà problemi allo sterzo che tendeva verso sinistra (probabilmente a causa del servosterzo). Raikkonen conclude quindi secondo alle spalle del compagno di squadra; dietro di loro le due Mercedes di Bottas e Hamilton. In Belgio è autore di una buona sessione di libere e in gara scatta dalla quarta posizione. In regime di bandiere gialle non rallenta quando sul rettilineo del Kemmel è presente la vettura ritirata di Max Verstappen incorrendo in una penalità di 10 secondi di stop&go. È quindi costretto a rimontare le posizioni perse e dopo il contatto tra le due Force India con conseguente safety car, alla ripartenza sorpassa Bottas ma non riesce a raggiungere Ricciardo chiudendo la gara quarto. Nel Gran Premio d'Italiachiude solo settimo in qualifica, ma parte quinto grazie alle penalizzazione dei due alfieri Red Bull. In gara chiude nella stessa posizione, mai in lotta per le posizioni di vertice. A Singapore si qualifica quarto ma si ritira a pochi secondi dal via. Grazie ad una buona partenza affianca e supera Verstappen, che lo tocca e lo manda contro Vettel, che nel frattempo stava chiudendo la traiettoria all'olandese. In Malesia non riesce a firmare la pole position per 45 millesimi in favore di Hamilton, e in gara, piazzato sulla griglia di partenza viene rilevato un problema sulla sua vettura; non riuscirà a partire neanche dalla pit-lane. Durante il weekend in Giappone parte decimo dopo aver sostituito il cambio ed è autore di una buona rimonta fino al quinto posto compiendo dodici sorpassi. Negli Stati Uniti d'America si qualifica quinto; in partenza viene superato da Ocon, ma il finlandese riprende riprende la posizione dopo qualche giro. Al giro 42 supera Verstappen e approfittando del pit-stop di Vettel, sale in seconda posizione, che manterrà fino a quando la cederà al compagno di squadra nei giri finali. Termina terzo dopo essere stato irregolarmente sorpassato da Verstappen alla fine dell'ultimo giro. Singolare è la situazione del post gara con il finlandese che si presenta nella stanza pre-podio mentre Verstappen viene invitato ad uscire. In Messico si qualifica quinto ma è autore di una partenza che lo fa sprofondare a metà gruppo, ma con una serie di sorpassi, un buon passo e la virtual safety car, agguanta la terza posizione, che manterrà fino al traguardo. Per il finlandese si tratta del novantesimo podio in carriera. Nel Gran Premio del Brasile si qualifica terzo, alle spalle del compagno di squadra Sebastian Vettel e del suo connazionale Valtteri Bottas. Alla prima curva Vettel infila Bottas; anche Raikkonen cerca di insidiare Bottas, ma senza successo. Negli ultimi giri si deve difendere dal ritorno di Lewis Hamilton, che partito dalla pitlane, si ritrova a pochi decimi dal finlandese e a pochi secondi dal leader della corsa Sebastian Vettel; Raikkonen riesce a resistere e conquista il terzo podio consecutivo. Nel Gran Premio di Abu Dhabi si qualifica quinto, alle spalle di Ricciardo. In gara il pilota australiano si ritira per un problema idraulico, consentendogli di salire al quarto posto nella classifica dei piloti, dopo aver tenuto a bada Max Verstappen negli ultimi giri. Il finlandese conclude così il campionato al quarto posto con 205 punti in classifica iridata, il suo miglior risultato dal ritorno in Ferrari.

2018

La stagione 2018 si apre bene e dopo una buona sessione di test la Ferrari viene seriamente insidiata dalla Red Bull come seconda forza del campionato visto che la Mercedes si riconferma punto di riferimento. Nel weekend di apertura della stagione, in Australia, Raikkonen si piazza secondo sulla griglia a più di mezzo secondo dal poleman e campione del mondo in carica Lewis Hamilton. In gara parte bene e nelle prime fasi è l'unico a reggere il passo del britannico fino al regime di virtual safety-car in cui entrambi vengono sopravanzati a sorpresa da Vettel che vincerà la gara. In Bahrein parte secondo completando una prima fila tutta Ferrari. In gara non parte bene a causa di un pattinamento e viene sopravanzato da Bottas. Durante la seconda sosta al giro 36 si ritira a causa di un inconveniente in cui viene coinvolto anche un meccanico. La settimana dopo, in Cina, parte di nuovo dalla seconda posizione e sempre dietro a Vettel che gli strappa la pole all'ultimo tentativo per soli 87 millesimi. In gara viene chiuso al via e perde la posizione su Bottas, dopo il pit-stop si ritrova ad avere una strategia non molto proficua. La situazione si ribalta dopo l'ingresso della safety-car che lo riporta in terza posizione a seguito del contatto tra Vettel e Verstappen. Negli ultimi giri prova a sopravanzare senza successo Bottas. Al termine della gara vede battuto il suo record assoluto di gran premi consecutivi a punti (27) a favore di Lewis Hamilton, che aveva ottenuto nella stagione 2013.A Baku due errori alla stessa curva in Q3 gli costano la pole e si piazza sesto in griglia. La gara inizia male ed è costretto alla sosta dopo il contatto con Ocon, rientra a metà gruppo fino alla seconda safety-car conseguente al contatto tra le due Red Bull. Alla ripartenza, al giro 47, si ha una gara sprint e Vettel cerca un sorpasso azzardato alla curva 1, ma sbaglia la frenata e viene sopravanzato anche da Hamilton e dallo stesso Raikkonen. Bottas che aveva stabilmente mantenuto la leadership fora clamorosamente una gomma il giro dopo ed è costretto al ritiro. La rocambolesca gara si chiude con la vittoria di Hamilton e con Raikkonen e Sergio Pérez a completare il podio. La stagione europea non si apre in modo fortunato. In Spagna, durante le prove libere, a causa di un problema è costretto alla sostituzione della power-unit. Si qualifica quarto ma un altro guasto al 25º giro lo costringe al ritiro. A Monaco parte dalla quarta posizione e la mantiene fino alla fine in una gara senza particolari colpi di scena. In Canada non va oltre la quinta posizione in griglia e chiude sesto dopo essere stato passato al via da Ricciardo. Al Gran Premio di Francia, sul Circuito Paul Ricard, parte sesto. Alla prima curva, visti i contatti tra alcune vetture davanti a lui, perde qualche posizione. Durante la gara riesce a recuperare diverse posizioni, fino a quando, al giro 48, anche grazie ad una strategia che avrebbe ripagato nell'ultima parte di gara, sorpassa Ricciardo e ottiene il podio concludendo al terzo posto. Al Gran Premio d'Austria, sul Red Bull Ring, si qualifica quarto dietro le Mercedes e il compagno di squadra, ma grazie alla penalizzazione di Vettel sale terzo in griglia. Al via parte bene ed insidia le due Mercedes ma a causa di un leggero contatto con Verstappen viene sopravanzato da quest'ultimo e da Ricciardo. Dopo la virtual safety-car riesce a sorpassare Ricciardo e dopo il ritiro di Bottas è stabilmente in seconda posizione dietro Verstappen. Chiude alle spalle dell'olandese, siglando il giro più veloce, nonché nuovo record in gara del Red Bull Ring. In Gran Bretagna, partito terzo, si tocca con Hamilton, ricevendo una penalità di 10 secondi scontata al pit-stop. Dopo le safety-car, è impegnato in un acceso duello con Max Verstappen e Valtteri Bottas, che lo porterà al terzo posto finale. In Germania arriva terzo in una gara con condizioni meteo difficili che causano anche il ritiro del compagno di squadra. Nel week-end in Ungheria, l’ultimo prima della pausa estiva, Räikkönen si qualifica terzo e in gara nelle prime fasi perde una posizione. Per tutta la corsa si trova nella condizione di non poter bere (forse a causa di un guasto); nonostante ciò, al termine della gara, la sua strategia risulta essere azzeccata e riesce a guadagnare il terzo posto a pochi giri dalla fine. Per lui è il quinto podio consecutivo in stagione. A Spa, dopo la pausa estiva, si qualifica in sesta posizione in una sessione rocambolesca caratterizzata dalla pioggia nel Q3. Lo sfortunato weekend si conclude con un ritiro al nono giro, causato dai danni riportati dopo un contatto alla prima curva. Si ferma dunque la sua striscia di podi consecutivi. Al Gran Premio d'Italia riesce a conquistare la sua prima pole position stagionale, la 18ª in carriera, seguito dal compagno di squadra Sebastian Vettel e da Lewis Hamilton. Il tempo della pole, 1:19.119 (263,588 km/h di media), è il giro più veloce nella storia della F1 per quanto riguarda la media oraria ed è anche il nuovo record della pista di Monza: il precedente 1:19.525 ottenuto da Juan Pablo Montoya su Williams FW26 resisteva dalla stagione 2004. In gara parte bene e tiene la prima posizione su Hamilton; la sosta anticipata per evitare l'undercut però si rivela controproducente e alla fine della gara si ritrova ad accusare problemi di blistering alla posteriore sinistra. La tattica della Mercedes di sacrificare Bottas per rallentarlo gli fa accusare maggiormente il problema e a pochi giri dalla fine viene sorpassato dal campione del mondo in carica. Conclude la gara in seconda posizione conquistando il centesimo podio in carriera. L'11 settembre 2018 annuncia il suo passaggio all'Alfa Romeo Sauber a partire dalla stagione 2019. Lascia così la Scuderia Ferrari con cui ha corso per 8 stagioni

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  Dati anagrafici Fernando Alonso Diaz

Data di nascita 29 luglio 1981
Luogo di nascita Oviedo (Spagna)
Nazionalità Spagnola

Profilo:

Magic Alonso e El Nano, oltre ad essere il pilota spagnolo di maggior successo, ha detenuto il record di più giovane vincitore di un Campionato mondiale di Formula 1, conseguito al termine della stagione 2005, e quello di più giovane bi-campione del mondo di categoria. Con la stagione 2007 è divenuto il secondo pilota, dopo Michael Schumacher, ad aver ottenuto un punteggio superiore a 100 punti nel campionato mondiale per tre stagioni consecutive. Nel 2014, in seguito al suo addio alla Ferrari, è risultato essere il pilota con più punti conquistati (1190) nella storia della scuderia, superato successivamente da Sebastian Vettel (1321). Oltre al campionato di Formula 1 e alle gare di durata, Alonso ha partecipato ad altre gare di grande rilevanza, come tre edizioni della 500 Miglia di Indianapolis e ad un Rally di Dakar. Alonso è anche ambasciatore UNICEF, nonché un dirigente della Grand Prix Drivers' Association. È considerato da parte della stampa, da parte dei tifosi e colleghi, nonché dagli esperti come uno dei più grandi talenti di sempre nelle corse automobilistiche, secondo la rivista statunitense Sports Illustrated nel 2013 figurava al terzo posto fra gli sportivi più ricchi e pagati del mondo. Il suo numero di gara è il 14. Il 14 agosto 2018 annuncia tramite un videoclip caricato su Instagram il suo ritiro dal campionato di Formula 1 per la fine della stagione, salvo poi rientrare nel circus a partire dalla stagione 2021 alla guida della Alpine; è il primo e unico spagnolo ad aver vinto un GP di Formula 1 e l'unico spagnolo campione del mondo della massima categoria.

Prime esperienze

Con il sostegno del padre, partecipò da bambino a competizioni di kart in Spagna. La prima vittoria per Alonso giunse a 7 anni nel 1988, il primo degli otto successi che gli permise di aggiudicarsi il titolo della sua categoria.

Sebbene le risorse familiari non fossero sufficienti ad assicurare al giovane una carriera nel settore motoristico, a tal punto che fu proprio il padre a svolgere le funzioni del meccanico, José Luis era consapevole che solo con prestazioni in pista eccellenti del figlio sarebbero potuti arrivare alcuni sponsor. Passato nel 1990 alla categoria juniores, l'anno seguente sul tracciato di Los Santos de la Humosa conseguì il secondo posto finale nel campionato spagnolo di categoria.

Durante il 1992 passò alla categoria riservata alle 100 cm³, nonostante ciò non fosse ancora possibile per ragioni di età; per questo venne richiesta una speciale deroga per la partecipazione alle corse.

La svolta arrivò quando, non ancora dodicenne, venne notato nel Campionato catalano da Genis Marcó, proprietario della Genikart e importatore di telai e motori. Fu con lui che nel 1993 riuscì ad imporsi a livello nazionale. Da questo momento in poi le vittorie per il giovane Alonso si susseguirono: 3º ai Mondiali di Braga 1995, 1º a quelli di Gand 1996, diversi titoli Nazionali e vittorie anche in Italia e Francia.

Adrián Campos, ex pilota Minardi, diede ad Alonso la possibilità di guidare per la prima volta un'automobile da corsa nell'ottobre del 1998. Dopo tre giorni di test nel circuito di Albacete riuscì a eguagliare il tempo sul giro del precedente pilota, Marc Gené. In seguito Campos lo portò a gareggiare nella World Series by Nissan; nella seconda gara, sempre ad Albacete, Alonso vinse per la prima volta. A fine campionato risultò il miglior pilota e batté per un punto il rivale del torneo Manuel Giao, vincendo e ottenendo il giro più veloce durante l'ultima gara della stagione. Al termine della competizione, l'appena diciottenne Alonso fu nuovamente impiegato dalla scuderia di Faenza come collaudatore; le prove lo videro girare 1 secondo e 5 centesimi più veloce di ogni altro tester.

Approdò nella stagione seguente, con il Team Astromega, nella Formula 3000, serie propedeutica alla Formula 1. Nelle prime sette gare non riuscì a portare al proprio team neanche un punto, mentre nelle ultime due corse conquistò un secondo posto e una vittoria, sufficienti per classificarsi quarto al termine del torneo alle spalle di Bruno JunqueiraNicolas Minassian e Mark Webber

Formula 1

L'esordio con la Minardi (2000-2001)

Alonso fu il terzo pilota più giovane di sempre a partecipare a un Gran Premio di Formula 1 quando esordì al Gran Premio d'Australia con la Minardi. Il team fu nella prima parte della stagione sotto il controllo del nuovo proprietario Paul Stoddart, e la vettura affidata ad Alonso, la PS01, non si mostrò né rapida né tantomeno affidabile. Nondimeno le sue prestazioni furono buone tanto che, nella gara d'esordio, Alonso riuscì a far segnare il 19º tempo in qualifica, precedendo piloti alla guida di vetture più competitive. Alla quarta gara di Imola riuscì a stare davanti a entrambe le Benetton, particolarità che si sarebbe ripetuta più tardi nel campionato. Nella corsa finale a Suzuka chiuse 11º e il direttore del team Stoddart, quattro anni dopo, descrisse la sua prova come «53 giri da qualifica». A far notizia non fu tanto la posizione conquistata, quanto il numero di avversari di maggior esperienza messi alle spalle: Heinz-Harald Frentzen della Prost, la BAR-Honda di Olivier Panis, le due Arrows e Alex Yoong, nuovo compagno di squadra. Chiuse la stagione a 0 punti.

I discreti risultati lo fecero conoscere a tutto il mondo e attirarono l'attenzione di molte scuderie di punta di Formula 1. Nel mese di settembre dello stesso anno la stampa europea sostenne che la Sauber volesse cercare di rimpiazzare Kimi Räikkönen con lo spagnolo ancorché, sia Felipe Massa, sia il collaudatore della Jaguar André Lotterer parevano essere in vantaggio rispetto allo stesso Alonso. Un mese più tardi Massa fu scelto dalla scuderia svizzera per il 2002.

Alla fine fu decisivo Flavio Briatore, team manager della Renault, il quale, convinto delle potenzialità di Alonso, lo portò nella scuderia francese. Briatore, in un primo momento, pensò di collocare Alonso al posto di Jenson Button, salvo poi scegliere di ingaggiare Fernando unicamente come collaudatore per il 200

Gli anni dei successi con la Renault (2002-2006)

2002

Alonso di conseguenza divenne collaudatore per la Renault, la quale aveva rilevato la Benetton, e nel 2002 completò 1642 giri di prove. Come previsto venne premiato la stagione seguente da Briatore, il quale lo pose, sostituendo Button, al fianco di Jarno Trulli. Nel giugno 2002 effettuò anche un test Jaguar sul circuito di Silverstone.

2003

Al Gran Premio della Malesia 2003 conquistò la prima pole position. Fu così che diventò il più giovane pilota a partire in prima fila in Formula 1. Il 2003 fu anche l'anno del primo grave incidente; durante il GP del Brasile, arrivato troppo velocemente nel luogo dell'incidente di Mark Webber, colpì una ruota di quest'ultimo e si schiantò a 290 km/h contro le barriere di protezione. Alonso venne trasportato in ospedale per accertamenti e la gara sospesa dai giudici. Ciononostante, il fuori pista non gli impedì di andare sul podio in quanto, per la classifica finale, vennero prese in considerazione le posizioni risalenti al giro precedente, con il pilota della Renault terzo.

Alla quinta gara chiuse secondo davanti al pubblico di casa, mentre durante il GP d'Europa 2003, accusato da David Coulthard e dall'amministratore delegato della McLaren di aver rallentato improvvisamente durante la gara mentre era dietro proprio il pilota britannico, causando così un incidente tra i due, venne scagionato dai commissari FIA dopo un colloquio con i piloti e dopo un controllo accurato della telemetria. Divenne in seguito alla vittoria all'Hungaroring il più giovane pilota in Formula 1 ad aver vinto una corsa. Chiuse l'anno al sesto posto in classifica generale, con 55 punti e 4 podi.

2004

Per la stagione 2004, decise di rimanere alla Renault e durante l'anno salì sul podio per quattro volte, senza tuttavia vincere un Gran Premio. A Indianapolis fu nuovamente protagonista di un incidente ad alta velocità mentre stava battagliando per la terza posizione. Da menzionare il secondo posto dietro a Michael Schumacher in Francia, dove il tedesco lottò fino alla fine per riuscire a strappare il successo; nelle qualifiche Alonso aveva ottenuto la sua prima e unica pole position della stagione.

Intanto verso la fine dell'anno peggiorarono sia i rapporti tra il compagno Trulli e Flavio Briatore sia le prestazioni della Renault. Il pilota abruzzese si accordò infatti con la Toyota per la nuova stagione. Alonso finì il campionato in quarta posizione generale, a 59 punti.

2005

Trulli fu sostituito nel 2005 con l'italiano Giancarlo Fisichella. La Renault partì tra le favorite, ma i risultati furono subito superiori a ogni più rosea aspettativa: la vettura infatti fu sin dalle prime gare veloce e ben equilibrata, mentre, a causa delle modifiche regolamentari, i principali avversari dell'anno precedente (Ferrari, McLaren, BAR) si trovarono in ritardo o mancarono di affidabilità, specie la Rossa.

All'esordio in Australia giunse terzo per via di una posizione poco felice sulla griglia di partenza, giacché uno scroscio di pioggia aveva rallentato il suo giro cronometrato, facendolo partire 13º in una gara vinta proprio dal nuovo compagno di squadra Fisichella, ma nelle successive tre gare (MalesiaBahreinSan Marino) una sequenza di vittorie ottenute dalla pole position lo issò in testa alla classifica mondiale, posizione che non avrebbe più ceduto fino alla fine del Campionato.

Il resto dell'annata fu poi caratterizzato dal tentativo di Kimi Räikkönen di recuperare lo svantaggio grazie a una McLaren che via via si dimostrò la vettura più competitiva, afflitta però spesso da problemi di affidabilità che ne danneggiarono la rincorsa. Alonso contò invece sulla solidità della Renault per conquistare preziosi piazzamenti nella maggior parte delle gare e ulteriori vittorie al Nürburgring e Hockenheim, sfruttando i problemi di Räikkönen, e in Francia, partendo indisturbato dalla pole come a inizio anno.

Dato il considerevole vantaggio, nelle ultime gare della stagione parve evidente come Räikkönen dovesse vincere tutte le corse in programma, mentre Alonso avrebbe potuto accontentarsi di perdere pochi punti sul pilota finnico, o addirittura guadagnarne come a Monza, dove vinse l'altra McLaren di Juan Pablo Montoya a fronte di ennesimi problemi tecnici per il finlandese. Questa tattica attendista generò non poche critiche al giovane pilota, ma lo portò a vincere matematicamente il titolo il 25 settembre in Brasile con l'ennesimo podio: ottenne in questo modo il primato di campione del mondo più giovane con i suoi 24 anni, 1 mese e 28 giorni superando il precedente record di Emerson Fittipaldi. Sarebbe stato scavalcato nella speciale classifica da Lewis Hamilton tre anni più tardi. La stagione fu suggellata dalla pole e vittoria indisturbata al Gran Premio di Cina che regalò anche il primo Campionato costruttori alla Renault. Le sue vittorie incollarono alla televisione (sull'italo-iberica Telecinco e sulla catalana TV3) milioni di spagnoli, con punte di otto milioni di spettatori e 55% di share.

Più tardi dichiarò che quella del Brasile fu la sua gara più bella, perché sofferta e fino alla fine con il timore di non arrivare al traguardo. Sempre nel 2005 fu insignito del Premio Principe delle Asturie per meriti sportivi.

2006

Il 19 dicembre 2005, ancor prima che cominciasse la stagione 2006, Alonso annunciò la firma con la McLaren per il campionato 2007. Prima di passare effettivamente a Woking, difese il titolo di campione del mondo ancora al volante della Renault. Se l'anno prima era stata la McLaren con Räikkönen la sfidante principale dello spagnolo, sin dalle prove della prima gara (in Bahrein), si evidenziò il ritorno su alti livelli della Ferrari dopo le difficoltà della stagione precedente; sarebbe stato proprio il pluricampione del Cavallino Schumacher a contendergli il titolo. Il primo round andò comunque ad Alonso, abile a passare il tedesco al pit stop, controllandolo poi nell'ultima fase di gara.

Approfittando di alcuni problemi tecnici palesati a inizio Campionato dalla Ferrari, il campione spagnolo portò a casa un secondo posto al successivo Gran Premio della Malesia, dove vinse il compagno Fisichella, e un altro successo in Australia. Dopo tre gare si trovò saldamente in testa al Mondiale con 28 punti, mentre il ferrarista rimase attardato, al quarto posto con sole 11 lunghezze. Questo vantaggio iniziale si sarebbe rivelato fondamentale per le future sorti della competizione. Al ritorno in Europa la Ferrari mostrò notevoli progressi, sia sul piano dell'affidabilità, che delle prestazioni; così il tedesco centrò due vittorie consecutive, a Imola e al Nürburgring, che gli consentirono di rilanciarsi per la lotta al titolo. Alonso si riprese e infilò a sua volta quattro successi (SpagnaMonacoGran Bretagna e Canada) che sembrarono proiettarlo definitivamente verso la conquista del suo secondo Mondiale: a metà stagione, fu leader del Campionato con 25 punti di vantaggio su Schumacher.

La seconda parte della competizione, tuttavia, segnò una netta ripresa del team di Maranello, con il tedesco vincitore dei tre successivi Gran Premi corsi in USAFrancia e Germania. In questa fase della stagione la scuderia modenese parve più competitiva della Renault, anche per merito del grande recupero delle gomme Bridgestone sulle Michelin. La squadra francese venne poi ulteriormente penalizzata, da un punto di vista tecnico, dall'improvvisa decisione della FIA di vietare il mass damper, sistema intorno al quale era stata progettata la monoposto. Furono molteplici le polemiche, con Briatore che accusò la federazione di voler favorire il recupero della Ferrari. Ad alimentare ulteriormente la controversia, arrivò la decisione dei commissari in Ungheria che penalizzarono sulla griglia Alonso, reo di aver stretto il collaudatore della Red Bull Robert Doornbos contro il muretto dei box nel corso delle prove del venerdì, per poi punire analogamente Schumacher, colpevole di aver effettuato un doppio sorpasso in regime di bandiere rosse nelle libere del sabato; si ritrovarono quindi con il proprio miglior tempo in qualifica incrementato di due secondi e di conseguenza retrocessi nelle posizioni di centro gruppo. Protagonista in qualifica di un rallentamento ai danni di Felipe Massa che venne sanzionato con un arretramento di cinque posizioni sulla griglia di partenza, fu costretto a tentare un'ardua risalita e perse ben dieci punti a Monza, dove dovette ritirarsi per la rottura del motore. Lo stesso giorno dichiarò: «Amo la passione dei tifosi che vengono qui anche dalla Spagna, amo lo sport, ma non considero più la Formula 1 come tale». Fecero discutere le affermazioni a campionato terminato del team manager Briatore, il quale paragonò l'atteggiamento dei commissari nei confronti di Alonso allo scandalo di Calciopoli, definendo però la rottura del motore in Giappone di Michael Schumacher come una sorta di «giustizia divina». Quando mancarono solo tre gare alla fine del Campionato, i due contendenti furono separati da sole due lunghezze a favore di Fernando Alonso. Al Gran Premio di Cina Schumacher centrò la vittoria proprio davanti al rivale, che venne così superato in testa alla classifica piloti pur avendo gli stessi punti. La svolta definitiva del Mondiale avvenne al 36º giro del Gran Premio del Giappone: il tedesco della Ferrari era agevolmente in testa quando ruppe il motore, spianando la strada alla settima vittoria dell'anno di Alonso che gli permise di porre una seria ipoteca sulla classifica generale. I duellanti si presentarono quindi all'ultima gara in Brasile distanziati di ben dieci punti: allo spagnolo sarebbe bastato controllare, mentre Schumacher, giunto all'ultima gara della carriera, non avrebbe avuto altra possibilità che vincere, sperando che la Renault manifestasse problemi. Ma fu il ferrarista che, dapprima, venne costretto a non partecipare all'ultima fase delle qualifiche causa la rottura della pompa della benzina, poi rimase attardato in gara per una foratura. A nulla sarebbe valso il suo recupero fino al quarto posto finale a suon di sorpassi e giri veloci, con Alonso che controllò tranquillamente e tagliò il traguardo in seconda piazza, alle spalle dell'altro ferrarista Felipe Massa, riconfermandosi così campione del mondo insieme alla sua Renault, vincitrice per il secondo anno consecutivo del Campionato Costruttori.

Il passaggio alla McLaren (2007)

La sua avventura con la scuderia britannica cominciò ufficialmente il 15 gennaio 2007 a Valencia. L'esperienza con la casa anglo-tedesca partì nel migliore dei modi, giungendo secondo nel Gran Premio d'Australia alle spalle del neo-ferrarista Kimi Räikkönen e imponendosi nel secondo appuntamento in Malesia. La seconda vittoria arrivò sul Circuito di Monte Carlo, ancora una volta accompagnata da una doppietta, mentre la terza nel Gran Premio d'Europa, dopo una gara caratterizzata dall'alternarsi del sole e della pioggia e nel dopo gara da una dura discussione avuta con Massa.

La stagione fu segnata dalla forte rivalità tra Alonso, il direttore sportivo della scuderia di Woking Ron Dennis e il suo compagno di squadra Lewis Hamilton che, sebbene debuttante al fianco del due volte campione del mondo, si rivelò subito competitivo. Il rapporto con il team degenerò gran premio dopo gran premio, con la spaccatura definitiva durante le prove della gara in Ungheria; lo spagnolo effettuò un pit stop più lungo del necessario e non permise ad Hamilton, in attesa dietro di lui, di effettuare a sua volta il cambio gomme e completare un nuovo giro che gli avrebbe potuto regalare la pole position. Alonso venne declassato cinque posizioni alla partenza e la McLaren venne estromessa dal punteggio per la classifica costruttori in quella corsa. Dopo questo controverso episodio, lo spagnolo ottenne la quarta vittoria stagionale al Gran Premio d'Italia, a Monza.

Dopo la sentenza sulla Spy Story del 13 settembre, alla McLaren vennero tolti tutti i punti della classifica costruttori, mentre ai suoi piloti Hamilton e Alonso venne riconosciuto il merito di aver fornito le prove della colpevolezza del team, contenute in una serie di e-mail e contatti scambiati con il collaudatore Pedro de la Rosa, a sua volta informato dal capo progettista McLarenMike Coughlan, in cui puntualmente venivano citate informazioni confidenziali sui segreti della Ferrari: in questo modo i due poterono evitare ogni tipo di penalizzazione.

Dall'e-mail emerse che Alonso fu sorpreso dai dati ricevuti e che dubitò dell'autenticità degli stessi; lo spagnolo era a conoscenza della strategia della Rossa durante il Gran Premio d'Australia e durante il Gran Premio del Bahrein, in cui si piazzò rispettivamente 2º e 5º. Il boss della McLaren Ron Dennis, interrogato dalla FIA dopo il Gran Premio d'Ungheria, dichiarò che Alonso lo aveva precedentemente minacciato di rivelare queste azioni se non fosse stato posto come prima guida della scuderia. Alonso non accettò la versione di Dennis e chiese alla FIA di mostrare le prove della sua innocenza. La Federazione affermò infine di essere venuta a conoscenza di tali fatti grazie a un errore di Coughlan.

Concluse la stagione al 3º posto, a pari punti con il suo compagno di scuderia Lewis Hamilton e a un solo punto di scarto dal vincitore del campionato Kimi Räikkönen (il più esiguo margine di punti tra 1º, 2º e 3º classificato al termine di una stagione di Formula 1). Il 2 novembre 2007 venne ufficializzato il suo divorzio dalla McLaren. Il giorno stesso il pilota spagnolo dichiarò: «Non mi sono mai sentito a mio agio in questa scuderia»

Il ritorno alla Renault (2008-2009)

Il 10 dicembre 2007 divenne ufficiale il suo ritorno alla Renault guidata da Flavio Briatore, che per riaverlo come prima guida dovette battere la concorrenza di Red BullToyota e Honda. Venne affiancato dal giovane Nelson Piquet Jr., esordiente nella categoria. La stagione apparve immediatamente in salita a causa delle scarse prestazioni che la monoposto R28 collezionò nei test e nelle prime prove.

La stagione del due volte campione del mondo, fino a quel punto deludente, ebbe una svolta a Singapore, durante il primo gran premio a corrersi in notturna (su pista illuminata artificialmente) e sul tracciato cittadino della città-stato asiatica: conseguì la prima vittoria dopo il ritorno alla Renault. Sebbene nei due turni di prove libere fosse stato il più veloce di tutti, un problema nel pescaggio della benzina della vettura durante le qualifiche lo costrinse a prendere il via dalla 15ª posizione. In gara partì molto scarico di carburante e dopo un brillante scatto balzò subito al 12º posto. Fu tra i primi a rientrare ai box per rifornire e al suo ritorno in pista, grazie all'ingresso della safety car per l'incidente del suo compagno di scuderia Nelson Piquet Jr., si ritrovò nelle prime posizioni. In regime di safety car uscirono dai giochi i piloti che avrebbero potuto contendersi la vittoria. Alonso vinse così la corsa davanti a Nico Rosberg e Lewis Hamilton.

Nel Gran Premio del Giappone corso sul Circuito del Fuji si qualificò al quarto posto e, dopo una gara movimentata ma condotta quasi sempre in testa, portò a casa il suo secondo gran premio stagionale precedendo Robert Kubica e Kimi Räikkönen. A Interlagos non fu in grado di esprimersi al meglio durante le prove ufficiali e si presentò alla corsa domenicale in sesta piazza. Si riscattò in gara, dove, mantenendo un ottimo passo, riuscì a stabilirsi dietro il leader della corsa Massa. Terminò il gran premio secondo, risultato che gli consentì di ottenere la quinta posizione in classifica generale per un punto davanti a Nick Heidfeld. Con l'ottima prestazione del Gran Premio del Brasile, che diede un seguito alle vittorie e alle buone prove delle corse immediatamente precedenti, mise fine a una della stagioni più difficili della sua carriera.

A campionato terminato confermò il prolungamento del suo contratto fino al 2010: avrebbe corso ancora per due anni con la Renault, scelta maturata dopo i notevoli miglioramenti tecnici che la casa francese palesò soprattutto negli ultimi impegni.

2009

Anche nel 2009 corse per la Renault, che confermò anche il giovane compagno di squadra Nelson Piquet Jr. come seconda guida. Sebbene la nuova vettura della casa francese, la R29, avesse mostrato una buona competitività nelle prove invernali grazie anche all'introduzione del KERS, le prime gare della stagione si dimostrarono piuttosto difficili per Alonso, trovatosi a lottare con i nuovi diffusori introdotti da BrawnToyota e Williams, le cui vetture furono nettamente più veloci.

A quasi due anni di distanza (Monza 2007), ottenne all'Hungaroring una pole position; la posizione favorevole sulla griglia di partenza sarebbe poi stata vanificata in gara da un errore tecnico dei meccanici al pit stop.

La vigilia del Gran Premio di Singapore venne fortemente condizionata dallo scandalo relativo alla stessa gara dell'anno precedente in terra asiatica. L'ormai ex compagno di squadra Piquet, sostituito dopo il Gran Premio d'Ungheria da Romain Grosjean, rivelò i retroscena di quell'incidente. Briatore e Symonds, rispettivamente radiato e squalificato cinque anni dalla sentenza di primo grado del Consiglio FIA, decisero quindi di lasciare il team. Ciononostante, la R29 apparve competitiva per tutto il weekend di Singapore, e Alonso concretizzò la già positiva quinta piazza sullo schieramento di partenza con un terzo posto finale, primo e unico podio della stagione.

2010

Le insistenti voci di corridoio che lo volevano in Ferrari a partire dal 2010 trovarono conferma il 30 settembre 2009, quando la scuderia di Maranello pubblicò sul proprio sito un comunicato ufficiale: Alonso avrebbe corso con la Rossa per le successive tre stagioni al fianco di Felipe Massa e Giancarlo Fisichella, selezionato per il ruolo di terzo pilota

Nella prima prova stagionale in Bahrein centrò la prima vittoria, una prestazione impreziosita dal giro veloce della gara e dal secondo posto dell'altro ferrarista Massa. Le aspettative dopo il Gran Premio d'esordio, tuttavia, non trovarono conferma nelle gare successive. A Melbourne e in Cina fu protagonista di rocambolesche rimonte che lo portarono in entrambi i casi alla 4ª posizione finale. A seguito del 14º posto a Silverstone, con le Red Bull sempre velocissime e le due Mclaren molto competitive, lo spagnolo fu costretto a guardare la classifica generale dalla 5ª posizione, dietro ai quattro piloti delle due scuderie avversarie e con 47 punti di ritardo dal leader Lewis Hamilton.

Il 25 luglio, in Germania, la sua seconda vittoria con il Cavallino venne parzialmente messa in secondo piano da un ordine di scuderia poco chiaro. L'ingegnere Robert Smedley comunicò a Massa, al comando della corsa: «Fernando è più veloce di te. Puoi confermarmi di aver recepito il messaggio?» (in inglese Fernando is faster than you. Can you confirm you understood that message?). Il successivo sorpasso operato da Alonso ai danni del pilota brasiliano parve, pertanto, diretta conseguenza di tale messaggio. I due piloti furono convocati dai commissari assieme ad alcuni responsabili della Ferrari, e il caso si estese al Consiglio Automobilistico Mondiale della FIA, che non inflisse penalità nella classifica della gara ma che punì la scuderia con 100 000 dollari di ammenda.

Dopo una serie di brillanti prove, tra cui si segnalano i successi in Italia e Singapore, il ferrarista dovette constatare il ritorno delle due Red Bull in Giappone, dove solo grazie all'uscita di pista di Kubica riuscì a classificarsi terzo, alle spalle di Sebastian Vettel e Mark Webber; con due gare ancora da disputarsi, Alonso venne raggiunto in seconda posizione proprio dal trionfatore di Suzuka e staccato da Webber di 15 lunghezze.

Il primo Gran Premio di Corea della storia, due settimane più tardi, sembrò rappresentare una svolta decisiva in ottica Mondiale. Grazie infatti al successo, accompagnato dalla rottura del motore di Vettel e dall'errore sul bagnato di Webber, lo spagnolo sopravanzò l'australiano in classifica generale con 231 punti, forte di un margine di 11. Ma nell'ultima corsa ad Abu Dhabi Alonso perse il titolo in favore del pilota tedesco. Fatale fu un errore di valutazione sui tempi della sosta; la Red Bull fece fermare Webber già al 16º giro, inducendo pertanto gli uomini della Ferrari a emulare tale scelta. Sia l'australiano che lo spagnolo, tuttavia, non furono in grado di risalire le posizioni necessarie, dando a Vettel, in testa, la possibilità di vincere il Mondiale.

2011

L'annata 2011 venne fortemente condizionata dai notevoli risultati ottenuti in avvio di stagione dal campione del mondo in carica Sebastian Vettel, pilota di una Red Bull mai tanto competitiva. L'8 maggio, nel Gran Premio di Turchia, quarta gara della stagione, Alonso conquistò il primo podio, giungendo 3º a quasi dieci secondi da Vettel. Dopo questo gran premio l'asturiano si trovava in classifica generale distante 52 punti dal pilota tedesco, forte di tre vittorie e un secondo posto. Alla vigilia delle prove libere del Gran Premio di Spagna, la scuderia di Maranello comunicò che l'asturiano avrebbe prolungato il proprio contratto fino al termine del mondiale 2016.

Dopo due secondi posti ottenuti a Monte Carlo e a Valencia, Alonso riuscì ad aggiudicarsi il Gran Premio di Gran Bretagna davanti alle due Red Bull di Vettel e Webber. Nel prosieguo della stagione, lo spagnolo andò a podio in altre sei gare, conquistando tre terzi posti (UngheriaItalia e India) e tre secondi posti (GermaniaGiappone e Abu Dhabi), ma questi risultati non servirono allo spagnolo per ridurre il distacco da Vettel, che conquistò il secondo mondiale consecutivo, mentre Alonso terminò la stagione al 4º posto con 257 punti. Malgrado il forte ritardo accumulato rispetto a Vettel, campione con oltre 120 punti di distacco sul secondo classificato Button, il pilota spagnolo ricevette elogi da compagni di scuderia e giornalisti per aver saputo rendere competitiva una Ferrari in evidente difficoltà tecnica.

2012

L'inizio della terza stagione in Ferrari fu segnato, in febbraio, dalle prestazioni poco confortanti mostrate dalla F2012 a Jerez de la Frontera e al Montmeló e confermate dalle parole dell'ingegnere Pat Fry e dello stesso Alonso.

Lo spagnolo giunse 5º alla prima prova del Mondiale in Australia dopo essere partito dodicesimo a causa di un suo errore in q2, ma si riscattò nella successiva in Malesia con una vittoria, a conclusione di una gara in cui si dovette confrontare con le instabili condizioni meteorologiche e con l'aggressività di Sergio Pérez; a fine gara Alonso ricevette via radio i complimenti di un commosso Andrea Stella, che definì questa «la sua vittoria più bella». Con il passare delle gare il pilota della Ferrari trovò una certa continuità di prestazioni e di risultati, anche in ragione delle migliorie costanti apportate dalla scuderia sulla vettura. In sei corse consecutive furono cinque i podi, tra i quali si segnalarono il primo posto al Gran Premio d'Europa, conquistato dopo una rimonta dall'11ª posizione in griglia, e all'Hockenheimring, nel fine settimana in cui bissò la pole position ottenuta in Gran Bretagna due settimane prima. I piazzamenti a podio nella parte finale di campionato non bastarono però all'asturiano per fermare la rimonta di Sebastian Vettel, che con una Red Bull tornata competitiva sopravanzò Alonso in classifica generale anche grazie ai ritiri dell'asturiano in Belgio e Giappone entrambi per una collisione al via, che ne facilitarono il recupero. Lo spagnolo chiuse la stagione al secondo posto con 278 punti, a 3 punti da Vettel campione per la terza volta consecutiva. Nonostante la mancata vittoria del titolo, la stagione 2012 venne definita da molti come la sua migliore, tanto che Alonso fu eletto miglior pilota del 2012 dai team principal del Circus.

2013

La stagione 2013 iniziò con fortune alterne per il pilota spagnolo. Nella gara inaugurale, in Australia, Alonso chiuse in seconda posizione, alle spalle di Kimi Räikkönen e davanti a Sebastian Vettel. Nel successivo Gran Premio della Malesia, però, il pilota asturiano si ritirò dopo appena una tornata in seguito al cedimento dell'alettone anteriore, danneggiato in un leggero contatto con Vettel alla prima curva. Tre settimane dopo, in Cina, Alonso conquistò la prima vittoria stagionale, dominando la gara dall'inizio. Il seguente Gran Premio del Bahrein fu, però, un'altra gara difficile per Alonso, ottavo al traguardo dopo essere stato costretto a due soste supplementari ai box per via di un problema all'alettone mobile.

Alonso conquistò la seconda vittoria stagionale e la trentaduesima in carriera (risultato che lo pose al quarto posto tra i piloti più vincenti nella storia della Formula 1, dietro solamente a Michael SchumacherAlain Prost e Ayrton Senna) nel Gran Premio di casa. Il pilota spagnolo, scattato dalla quinta posizione sulla griglia di partenza, superò nelle prime curve Kimi Räikkönen e Lewis Hamilton, prendendo la testa della corsa dopo il primo cambio gomme e mantenendola fino al traguardo. Nel successivo Gran Premio di Monaco Alonso non riuscì a fare meglio del settimo posto, vedendo aumentare il proprio distacco dal primo in classifica Sebastian Vettel a 29 punti.

In Canada e in Gran Bretagna il pilota spagnolo andò a podio, giungendo rispettivamente in seconda e terza posizione, ma nei seguenti Gran Premi di Germania e d'Ungheria Alonso, complice la diminuita competitività della sua vettura, non riuscì a ripetere questo risultato, chiudendo rispettivamente al quarto e al quinto posto. Ormai staccato di trentanove lunghezze da Vettel, nelle tre gare seguenti, disputate a Spa-FrancorchampsMonza e Singapore, Alonso ottenne tre secondi posti consecutivi, sempre alle spalle dello stesso Vettel. In tutte e tre le occasioni il pilota spagnolo rimontò dopo essersi qualificato rispettivamente in nona, quinta e settima posizione, senza però mai minacciare seriamente la prima posizione del rivale. Al termine del Gran Premio del Giappone Alonso divenne il pilota di Formula 1 ad aver ottenuto più punti nella storia, raggiungendo quota 1571. Le restanti quattro gare stagionali furono negative sia per lui che per il compagno di squadra, anche se nel conclusivo Gran Premio del Brasile ritornò sul podio dopo 6 gare di digiuno, giungendo 3º e garantendo, così, il 3º posto in classifica costruttori alla scuderia italiana. Per il secondo anno consecutivo terminò la stagione al 2º posto, conquistando un totale di 242 punti.

2014

Nelle prime gare del campionato 2014 la Ferrari si dimostrò poco competitiva, non permettendo al pilota spagnolo di lottare per la vittoria. Nell'inaugurale Gran Premio d'Australia Alonso conquistò il quinto posto, scalando poi in quarta posizione in seguito alla squalifica di Daniel Ricciardo, che era giunto secondo. Il pilota spagnolo segnò punti anche in Malesia e in Bahrein, agguantando rispettivamente il quarto e il nono posto al traguardo. Ottenne il primo podio stagionale per sé e per la squadra in Cina, dove tagliò il traguardo alle spalle delle due Mercedes di Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Il podio nel Gran Premio di Cina non segnò, tuttavia, una netta inversione di tendenza: la monoposto rimase poco competitiva e consentì al pilota asturiano di lottare solo per le posizioni di rincalzo. Nel resto della stagione arrivò solamente un altro podio, nel Gran Premio d'Ungheria, nel quale Alonso giunse secondo dopo aver a lungo occupato la prima posizione. Nelle altre gare il pilota spagnolo giunse sempre tra i primi dieci, con l'eccezione di due ritiri a Monza e a Suzuka per problemi tecnici. Il 20 novembre 2014, prima del conclusivo Gran Premio di Abu Dhabi, fu ufficializzata l'interruzione consensuale del contratto che legava Alonso alla Ferrari fino al termine della stagione 2016.Il pilota spagnolo chiuse la sua ultima stagione con la squadra italiana al sesto posto assoluto, con 161 punti.

2015

L'11 dicembre 2014 la McLaren ufficializzò il ritorno del pilota spagnolo con un contratto triennale a partire dalla stagione 2015. La scuderia britannica, terminato il ventennale rapporto con la Mercedes per la fornitura dei motori, iniziò una nuova collaborazione con la Honda.

Il 22 febbraio 2015, mentre stava partecipando ad una sessione di test invernali sul Circuito di Montmelò, ebbe un incidente alla curva 4, a seguito del quale rimase ricoverato tre notti in ospedale. Precauzionalmente, Alonso saltò il Gran Premio d'Australia, venendo sostituto da Kevin Magnussen.

Alonso tornò al volante della McLaren nel successivo Gran Premio della Malesia, ma la stagione si rivelò avara di soddisfazioni: nelle prime sette gare disputate il pilota asturiano subì ben cinque ritiri, dovuti nella maggior parte dei casi alla scarsa affidabilità del motore Honda, e nelle due corse concluse al traguardo, in Cina e Bahrein, rimase fuori dalla zona a punti. Il primo piazzamento utile arrivò nel Gran Premio di Gran Bretagna, nel quale Alonso approfittò delle variabili condizioni meteorologiche e dell'elevato numero di ritiri per tagliare il traguardo in decima posizione. Nel successivo Gran Premio d'Ungheria il pilota asturiano ottenne il miglior risultato stagionale per sé e per la scuderia, conquistando il quinto posto dopo essere scattato quindicesimo. Nel resto della stagione, però, la McLaren-Honda non mostrò miglioramenti sufficienti per lottare regolarmente per i piazzamenti a punti.

Nel Gran Premio di Russia Alonso tagliò il traguardo in decima posizione, ma a fine gara fu penalizzato di 5 secondi per aver superato più volte i limiti del tracciato, retrocedendo all'undicesimo posto. Nel successivo Gran Premio degli Stati Uniti il pilota spagnolo arrivò a occupare la quinta posizione, ma nelle fasi finali di gara scivolò fuori dalla zona punti dopo essere stato rallentato da problemi tecnici. Alonso non riuscì a conquistare altri risultati utili, chiudendo la stagione al diciassettesimo posto in classifica, con 11 punti.

2016

Nel Gran Premio d'Australia, gara inaugurale della stagione, il pilota spagnolo fu vittima di un violento incidente con la Haas del messicano Esteban Gutiérrez, dal quale uscì senza lesioni gravi. Tuttavia i medici non lo reputarono nelle condizioni di poter affrontare il gran premio successivo, nel quale venne di conseguenza sostituito dall'esordiente Stoffel Vandoorne.

Tornato al volante nella gara successiva, Alonso ottenne i primi punti stagionali nel Gran Premio di Russia, gara in cui fu protagonista di una rimonta dal quattordicesimo al sesto posto. La stagione proseguì in modo leggermente più positivo della precedente: il pilota spagnolo fu costretto al ritiro per problemi meccanici in sole due occasioni, giungendo a punti con una certa regolarità soprattutto nella seconda metà di campionato. I migliori risultati furono due quinti posti, ottenuti a Monte Carlo e ad Austin; altri piazzamenti a punti sono stati i settimi posti in UngheriaBelgioSingapore e Malesia, e i decimi in Brasile e ad Abu Dhabi. Alonso chiuse la stagione in decima posizione, con 54 punti.

2017

La stagione 2017 iniziò in modo molto negativo per Alonso, che non vide la bandiera a scacchi (pur venendo classificato quattordicesimo nel Gran Premio del Bahrein) in nessuna delle prime quattro gare del campionato.

Ad aprile il pilota spagnolo annunciò la propria partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis con il team Andretti; rinunciando a prendere parte al Gran Premio di Monaco che si disputava nello stesso periodo. Ottenuto il quinto posto in qualifica, disputò un'ottima gara, conducendo anche diversi giri in testa, ma fu costretto al ritiro per problemi al motore a 21 giri dal termine, mentre era in settima posizione; venne comunque classificato 24º.

Disputando tale evento, ricevette il premio come più veloce debuttante dell'anno, il Fastest Rookie Award 2017, grazie alla velocità di 231 300 miglia all'ora (372 241,27 km/h) fatta registrare durante i quattro giri della sessione di qualifica.È stato anche premiato come debuttante dell'anno per questa stessa manifestazione, Indianapolis 500 Rookie of the Year, nel corso del gala tenutosi il lunedì seguente la gara. Tornato in Formula 1, chiuse sedicesimo nel Gran Premio del Canada. Conquistò i primi punti stagionali nel Gran Premio d'Azerbaigian, concludendo nono. Il 30 luglio 2017 ottenne il miglior risultato della stagione nel Gran Premio d'Ungheria, concludendo sesto e facendo registrare il giro più veloce della gara all'ultimo giro. In Belgio lo spagnolo, dopo essere partito dalla decima posizione, si rese protagonista nei primi giri di un'intensa battaglia con Nico Hülkenberg per il settimo posto, ma la scarsa potenza relegò Alonso a metà gruppo. Al venticinquesimo giro fu costretto al ritiro per un problema al motore. La settimana successiva, in Italia, l'asturiano si qualificò tredicesimo, ma partì diciannovesimo per la sostituzione di diverse componenti della power unit e fu costretto al ritiro per un problema al cambio.

Singapore, dopo aver segnato l'ottavo tempo in qualifica, rimase però coinvolto nell'incidente tra VerstappenRaikkonen e Vettel, e all'ottavo giro fu costretto al ritiro per via dei danni subiti. Seguirono due undicesimi posti in Malesia e Giappone, poi un ritiro per problemi meccanici negli Stati Uniti. Proprio in occasione della gara oltreoceano, prolungò il suo contratto con la McLaren anche per il 2018. Tornò a punti in Messico, concludendo in decima posizione; nei giri finali ingaggiò un duello con l'ex compagno di squadra Lewis Hamilton, che si laureò campione del mondo per la quarta volta proprio nella stessa gara. In Brasile, partito sesto (miglior risultato stagionale in qualifica), alla prima curva sorpassò Sergio Pérez e si portò in quinta posizione, ma venne passato da Felipe Massa alcuni giri dopo. Passò tutta la gara dietro al brasiliano (al suo ultimo Gran Premio di casa), chiudendo ottavo. Gli ultimi due punti in classifica (17 in totale nell'annata) arrivarono nel conclusivo Gran Premio di Abu Dhabi dove, partito undicesimo, si classificò in nona piazza.

2018

Nel 2018 la McLaren cambiò collaborazione tecnica, passando da Honda a Renault. L'inizio di stagione fu positivo sia per Alonso che per la scuderia. Infatti il pilota asturiano concluse in zona punti i primi due Gran Premi (5º in Australia e 7º in Bahrein). Lo spagnolo chiuse a punti anche in Cina, in Azerbaigian (sempre con il settimo posto) e in Spagna (ottavo). Fu costretto al ritiro a Monaco e in Canada. In Francia, sul Paul Ricard, reduce da una brutta qualifica, il pilota spagnolo concluse la gara in sedicesima posizione. Sia in Austria che in Gran Bretagna conquistò l'ottavo posto. Dopo un sedicesimo posto in Germania, concluse ottavo a Budapest. Il 14 agosto, durante la pausa estiva, ufficializzò il suo ritiro dalla Formula 1 a fine stagione. Dopo due ritiri consecutivi in Belgio (tamponato da Nico Hulkenberg) e in Italia, giunse settimo a Singapore. Le ultime sei gare stagionali invece furono parecchio negative per Alonso a causa della scarsa competitività della McLaren che non gli permise di conquistare altri punti. Concluse quindi la stagione con l'undicesimo posto in classifica a quota 50 punti.

Poco prima dell'ultimo gran premio stagionale, la McLaren annuncia che Alonso rimarrà come collaudatore e consigliere della scuderia per il 2019.

2021 il ritorno con l'Alpine

L'8 luglio 2020 la Renault annuncia il ritorno di Fernando Alonso nel Circus. Dal 2021 la stessa scuderia cambia nome in Alpine F1 Team, marchio del gruppo Renault. L'asturiano correrà per la terza volta con la scuderia francese a partire dalla stagione 2021. Per prepararsi al ritorno in Formula 1, Alonso partecipa, con qualche critica, ai test dedicati ai giovani piloti, che si sono tenuti il martedì successivo al week-end di gara del GP di Abu Dhabi, alla guida della Renault R.S.20.

Dopo un ritiro nel primo appuntamento stagionale, Alonso torna a punti nel secondo GP della stagione a Imola, con un 10º posto; si tratta dei primi punti dal GP di Singapore del 2018. Successivamente, nel Gran Premio del Portogallo, Alonso parte in tredicesima posizione e arriva ottavo, avendo compiuto un'ottima rimonta nella seconda parte di gara. In Azerbaigian Alonso termina sesto, sorpassando diverse vetture nel corso dell'ultimo giro e ottenendo il miglior risultato dal suo rientro in Formula 1. Ancora migliore è il risultato in Ungheria, dove Alonso si classifica quarto dopo aver battagliato con Lewis Hamilton. Prima del Gran Premio del Belgio il team Alpine gli estende il contratto di un altro anno, ovvero fino alla fine del 2022. Nelle tre gare seguenti Alonso ottiene altrettanti piazzamenti a punti, giungendo rispettivamente sesto, ottavo e sesto nei Gran Premi d'OlandaItalia e Russia. In Turchia, dopo aver ottenuto il quinto tempo in qualifica, scivola fuori dalla zona punti a causa di un contatto con Pierre Gasly. Successivamente, nel Gran Premio del Qatar, torna sul podio dopo 7 anni, arrivando terzo.

Alonso chiude la stagione al decimo posto in classifica piloti con un totale di 81 punti, 7 in più del compagno di squadra Esteban Ocon.

Risultati in F.1

2001 Scuderia Vettura Punti Pos.
Minardi PS01 0 23º
2003 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault R23 55
2004 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault R24 59
2005 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault R25 133
2006 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault R26 134
2007 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MP4-22 109
2008 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault R28 61
2009 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault R29 26
2010 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari F10 252
2011 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 150º Italia 257
2012 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari F2012 278
2013 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari F138 242
2014 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari F14T 161
2015 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MP4-30 11 17º
2016 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MP4-31 54 10º
2017 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MCL32 17 15º
2018 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MCL33 50 11º
2021 Scuderia Vettura Punti Pos.
Alpine A521 81 10º
2022 Scuderia Vettura Punti Pos.
Alpine A522 81
2023 Scuderia Vettura Punti Pos.
Aston Martin AMR23 206
2024 Scuderia Vettura Punti Pos.
Aston Martin AMR24    

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