Il 21 marzo del 1960
nasce a San Paolo Ayrton Senna da Silva. Come tutti i piloti di formula
Ayrton cominica a correre nei kart in Brasile, ma più avanti Ayrton volle
correre in Europa e fu accontentato, andò a Milano in una casa di karting
molto famosa la DAP, ma ai quei tempi in quella casa c'era già un noto
campione di karting Fullerton, quindi per Senna non c'era molto spazio
all'inzio infatti rodava i motori proprio per Fullerton, ma al primo
giorno vero di prova, Senna già girava sui tempi del Campione del mondo e
fu una cosa sorprendente per i tecnici della DAP. Tuttavia Ayrton non si
fregiò mai del titolo iridato, vuoi perchè correva in una maniera tale
che mai, pur avendo il massimo vantaggio, amministrava la corsa vuoi perchè
i regolamenti kartistici gli negarono in alcuni anni l'agognato titolo. Ma
già da allora si vedeva che Senna era una spanna superiore a tutti sia
come guida che come tecnica, ma il suo vero cruccio era il carattere
veramente difficile da gestire di voler dimostrare a tutti di essere
sempre il migliore. Proprio questo suo carattere lo porterà spesso a non
andare mai d'accordo con il proprio compagno di squadra è successo nei
kart con Fullerton e poi succederà più avanti con Prost.
All'inizio
della sua carriera Ayrton spese moltissimo, ma Ayrton proveniva da
una famiglia ricca che gli consentì di tirare avanti fino a quando
non arrivò in Formula Ford, anche se Senna dovette guadagnarsi il
denaro per correre in Formula Ford, dato che suo padre pagava sì
tutte le spese, ma solo per i karts. Dopo la gavetta nei karts Senna
si affermò con molta facilità nella Formula Ford e in Formula 3
fino ad arrivare all'agognata metà cioè alla Formula 1, nel 1984.
La sua macchina
iniziale, una Toleman, non era granchè, ma per fare esperienza era
ottima inoltre non lo privò di grandi soddisfazioni basti ricordare
per tutte la splendida gara a Montecarlo sotto la pioggia dove arrivò
addirittura a sfiorare la vittoria che, sarebbe senz'altro giunta se
l'allora direttore di gara Jacky Ickx, non avesse interrotto la
corsa proprio mentre ormai Senna era nel mirino della McLaren di
Prost,in quell'anno concluse nono il mondiale. L'anno successivo
Senna passò alla Lotus-Renault macchina senz'altro competitiva, ma
non ancora a livello delle migliori, tuttavia in quell'anno
arrivarono le prime due vittorie nel mondiale, la prima sotto
l'acqua dell'Estoril in Portogallo, la seconda a Spa in Belgio. Alla
Lotus, Senna rimane fino al 1987 vicendo altre quattro volte( due in
USA ,Spagna, e Monaco) e si classifica nel mondiale quarto nel 1985
e nel 1986 e terzo nel 1987 che sarà l'ultimo anno sulla Lotus. Il
1988 è l'anno in cui Senna passa alla McLaren ed è ache l'anno del
primo titolo mondiale, Senna coglie in quell'anno 8 vittorie. Il
1989 è l'anno della grande battaglia con Prost che sfocerà
nell'incidente provocato dal pilota francese a Suzuka che costerà
inoltre ad Ayrton il titolo mondiale che gli viene tolto a tavolino
per squalifica. Ayrton si rifà l'anno dopo rendendo la pariglia al
nemico Prost, sempre a Suzuka incidente tra la Ferrari del francese
e la McLaren del brasiliano stavolta il titolo va al brasiliano e il
secondo titolo mondiale. Nel 1991 Ayrton Senna si aggiudica il suo
terzo titolo mondiale, quello sarà l'anno delle belle battaglie con
Nigel Mansell. Nel 1992 la McLaren è inferiore rispetto alla
Williams per Senna non c'è possibilità di vincere il mondiale, ma
nonostante tutto rimangono legendarie le lotte con Mansell e la
vittoria a Montecarlo sempre sul rivale Nigel Mansell, Senna si
classifica quarto nel mondiale. Nel '93 la McLaren non è
assolutamente competitiva, ma tuttavia Senna riesce a vincere cinque
gare contro tutto e tutti, legendarie su tutte le vittorie a
Donington sotto la pioggia, e in Brasile ad Interlagos. Importante
fu quell'anno, perchè segnò la fine di una vecchia ruggine tra
Senna e Prost proprio all'ultima gara ad Adelaide è la fine di
un'era.Il 1994 segna il passaggio di Ayrton alla Williams, la
migliore monoposto in circolazione, Senna, quindi, può disporre di
una macchina superiore alla concorrenza, ma lo stesso Senna
all'inizio delle prime prove smentisce tutti e avverte tuttavia di
incontrare difficoltà nella gestione della nuova monoposto, ed
infatti, per Ayrton è come ricominciare daccapo, deve conoscere i
tecnici, la gestione della squadra, ed i primi risultati gli danno
ragione la Williams è indietro rispetto alla concorrenza in
quell'anno rappresentata dalla Benetton di Michael Schumacher,
giovane talento tedesco, poi futuro campione nel 1994. Alle prime
tre gare Senna conquista la Pole Position, quasi a ribadire una
superiorità indiscussa in qualifica, ma alla prima gara in Brasile
finisce in testacoda, nella seconda ad Aida in Adelaide si ritira
per un incidente alla partenza e nella terza a Imola nel Gp
maledetto di San Marino, esce fuori di pista alla curva del
Tamburello per la probabile rottura del piantone dello
sterzo,terribile lo schianto della Williams contro il muretto della
curva, il campione brasiliano viene subito soccorso e portato
all'ospedale di Bologna in elicottero, ma nonostante lo sforzo dei
medici, nel tentativo di salvarlo, Senna muore alle 18:30 per le
gravi ferite riportate al capo,è il 1 maggio del 1994 così si
spegne un mito, un grande campione orgoglio di un intero paese.
Hanno detto di lui dopo la sua morte
(circuito di Imola 20 maggio 1994)
Luca
Cordero di Montezemolo:
"E' stato uno tra i più grandi campioni di
tutti i tempi, il più bravo degli ultimi anni, intelligente,
spietato in gara, meticoloso, capace e mai soddisfatto nella messa a
punto della vettura, abilissimo nel trattare affari e ottimo regista
di se stesso.
Ron
Dennis:
"Ayrton Senna era un pilota straordinario. La sua abilita',
astuzia, sottigliezza e il suo coraggio erano di una grandezza tale
che egli ha segnato questa generazione di piloti.
Jackie
Stewart:
"Senna era uno dei piu' grandi talenti che sia mai vissuta
nelle competizioni a motore.
Frank
Williams:
"La sua perdita e' impossibile da quantificare. Tutti quelli che lo
hanno conosciuto, in qualsiasi circostanza, hanno compreso che hanno
perso qualcosa di veramente speciale.
Emerson
Fittipaldi:
"La vita di Ayrton Senna era un esempio di dedizione ed amore
per lo sport che pochi atleti hanno avuto a livello internazionale.
Il mondo ha perso il piu' grande atleta della storia delle
competizioni motoristiche ed io ho perso un grande amico. I Gran
Premi non saranno mai piu' gli stessi senza Ayrton.
Nigel
Mansell:
"Io ed Ayrton abbiamo condiviso qualcuna delle corse più
eccitanti di sempre, ed è impossibile spiegare con parole quale
triste perdita sia per il mondo della F1. Ero
già sbalordito dopo l'incidente che perse la vita "Roland Ratzenberger,
il giorno
dopo quella Ayrton segnando
così un vero Week-End nero. Non c'e' stato un pilota
al mondo che non sia rimasto colpito profondamente da queste
notizie.
Nelson
Piquet:
"Questa è una brutta notizia non solo per lo sport, ma anche per la
nostra nazione. Non c'è nessuno a questi livelli in F.1. Egli era il
miglior pilota, molto determinato, e questa è veramente una brutta
perdita.
Michele
Alboreto: "Ho vissuto quel giorno in diretta
dalla pista. Ricordo anche quando, ancora seduto in macchina, ho
incrociato lo sguardo di Patrick Head: un suo cenno chiaro mi ha
fatto capire che Ayrton non c’era più. Non è stato facile continuare
il GP. E’ stata una giornata davvero difficile. In me è ancora
vivissimo il ricordo del volo da Monaco al Brasile, per
accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, insieme con Thierry Boutsen,
Emerson Fittipaldi, Alain Prost. Il nostro volerci essere in quel
giorno è la dimostrazione più chiara di quanto tutti noi stimassimo
Ayrton.
Gordon
Murray: "Ho lavorato con Senna alla strategia
di gara. Amavo la strategia di gara, proprio come lui. Senna era uno
stratega perfetto. In questo non aveva antagonisti: io gli davo le
indicazioni via radio e lui era semplicemente brillante. Ne ridevamo
spesso insieme. Io controllavo chi entrava, chi usciva, chi andava
veloce e lui cercava di strappare il miglior tempo. Secondo me, dopo
Jim Clarck c’è stato solo lui. Era assolutamente implacabile con gli
avversari.
Rubens
Barrichello:
"Quando mi sono ripreso nel centro medico dopo il mio
incidente, la prima faccia che ho visto e' stata quella di Ayrton,
con le lacrime agli occhi. Non avevo mai visto Ayrton cosi' prima.
Ho avuto l'impressione che vivesse il mio incidente come se fosse
successo a lui. Egli mi ha aiutato molto nella mia carriera ed io,
adesso non trovo le parole per descrivere la sua perdita..
Michael
Schumacher:
"Quello
che e' successo e' cosi' drammatico e brutto che io non ho provato
soddisfazione a vincere."
Nigel
Stepney: "Ayrton Senna e Michael Schumacher
sono un altro pianeta. Quando Ayrton è arrivato alla Lotus aveva
qualcosa di speciale, misterioso. Era un enigma. Apparentemente sono
persone come tutte le altre, ma hanno qualcosa di particolare. Non
so cosa sia. Arrivano, danno un’occhiata e sanno cosa devono fare.
Entrambi sono calmi ed entrambi trasmettono fiducia nelle persone
con cui lavorano. "I piloti dicono
sempre: ‘questo non va bene, quello nemmeno’. Ma quando a dirvelo è
un grande, potete essere certi che c’è davvero qualcosa che non và.
Ayrton non raccontava storie!
Johnny
Herbert:
Ha cambiato profondamente le corse; ha
innalzato la preparazione fisica necessaria per la F1 su un'altro
livello. Prima di Senna, il problema riguardava lo sfruttamento
delle gomme, tenendo d'occhio le gomme potevi sederti e fare una
passeggiata giro dopo giro. Ma il suo stile era attaccare,
attaccare, attaccare, come uno sprinter per tutto il tempo, così il
livello di preparazione fisica è dovuto diventare molto più elevato.
La sua determinazione a diventare campione del mondo era
completamente diversa da quella chiunque altro. Io ammiravo il modo
in cui era il miglior pilota nelle qualifiche e altrettanto nei gran
premi. Era uno dei piloti più completi che io abbia mai conosciuto.
Quando è morto è stato come se qualcuno ti venisse portato via, via
dalla propria famiglia. Fu uno shock totale per il sistema. Io penso
ancora a lui, mi manca ancora. Era un ragazzo davvero grande.
Enzo
Ferrari nel libro
"Piloti, che gente":La stella nascente è senza dubbio Ayrton Senna
Da Silva. Brasiliano, giovane, audace esibizionista ogni tempo. Al
coraggio unisce un talento tecnico che sta affinando e che lo
porterà lontano.
Viviane
Senna (sorella di Ayrton): "In questi ultimi
sei anni ho dovuto imparare a vivere senza Ayrton. Non penso che
potrò mai accettare del tutto la sua morte. Ma devo girare pagina,
battermi con il dolore. La Fondazione [la Ayrton Senna Foundation
Ltd] è un po’ il risultato di questa mia accettazione. Quando era
vivo, Ayrton ha fatto molte cose positive per il suo Paese e noi
continuiamo su questo cammino. Spesso discutevamo dei problemi del
Brasile, da un punto di vista sociale più che politico. La
Fondazione era un’idea di Ayrton: voleva dare una possibilità ai
bambini, in modo che potessero crescere, proprio come me e te, e
questo è il nostro fine.
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